Abete in Erboristeria: Proprietà dell'abete

Ultima modifica 01.04.2020
abete

Nome Scientifico

Abies pectinata DC o Abies alba Miller; Picea abies Karsten

Famiglia

Coniferae

Origine

Nord America; Nord Europa.

Parti Utilizzate

Aghi, gemme e giovani sommità fresche.

Costituenti chimici

Abete in Erboristeria: Proprietà dell'abete

Gli oli essenziali di abete sono utilizzati nella cura delle affezioni respiratorie per le loro proprietà espettoranti e balsamiche, e trovano impiego anche nel trattamento di nevralgie, mialgie e reumatismi.

Attività biologica

Come accennato, all'olio essenziale di abete vengono ascritte proprietà secretolitiche, balsamiche, antisettiche, iperemizzanti ed antireumatiche. Più precisamente, tutte queste attività sono ascritte all'olio essenziale ottenuto dagli aghi, dai rami e dalle sommità fiorite fresche della pianta; attività che sono state confermate da diversi studi svolti in merito.
Grazie a queste sue proprietà, l'olio essenziale di abete viene utilizzato per massaggi toracici o sotto forma di suffumigi nelle forme catarrali croniche dell'apparato respiratorio (utilizzo non approvato, benché molto diffuso) e per massaggi esterni contro i dolori reumatici e le nevralgie (utilizzo approvato in erboristeria).

Abete contro nevralgie e reumatismi

Come accennato, grazie all'azione iperemizzante di cui l'olio essenziale di abete è dotato, il suo uso esterno ha ottenuto l'approvazione ufficiale per il trattamento di nevralgie e dolori reumatici.
Tuttavia, è bene ricordare che per il trattamento dei suddetti disturbi, l'olio essenziale di abete non dovrebbe essere utilizzato puro, ma opportunamente diluito, in modo da evitare reazioni di sensibilizzazione e irritazioni cutanee.


N.B.: quando l'abete viene utilizzato per fini terapeutici, è essenziale utilizzare preparazioni definite e standardizzate in principi attivi, poiché solo così si può conoscere la quantità esatta di sostanze farmacologicamente attive che si stanno assumendo.
Quando si utilizzano preparazioni a base di abete, le dosi di prodotto da assumere possono variare in funzione della quantità di sostanze attive contenuta. Tale quantità, solitamente, è riportata direttamente dall'azienda produttrice sulla confezione o sul foglietto illustrativo dello stesso prodotto, pertanto, è molto importante seguire le indicazioni da essa fornite.
In qualsiasi caso, prima di assumere per fini terapeutici un qualsiasi tipo di preparazione contenente abete, è bene rivolgersi preventivamente al proprio medico.

Abete nella medicina popolare e in omeopatia

Le proprietà balsamiche ed espettoranti dell'abete sono da sempre conosciute nella medicina popolare, che utilizza la pianta per contrastare i disturbi delle vie respiratorie e come rimedio contro il catarro. Esternamente, invece, la medicina tradizionale utilizza l'abete come rimedio contro dolori reumatici, strappi, contusioni e stiramenti; oltre ad impiegarlo come rimedio antisettico, deodorante e stimolante.
L'abete, inoltre, trova impieghi anche in gemmoterapia. Infatti, il gemmoderivato di abete bianco è indicato nei ritardi e nei deficit del consolidamento osseo (in caso di rachitismofratture ossee e ritardi del loro consolidamento, disturbi della dentizionecarieparadontosiosteoporosi giovanile e dell'anziano, carenze alimentari di calcio degli adulti e casi di decalcificazione).
L'abete viene sfruttato anche dalla medicina omeopatica, dove lo si può trovare sotto forma di granuli e macerato glicerico. In quest'ambito, l'abete viene impiegato in caso di decalcificazione ossea, rachitismo, piorrea e carie dentali.
La quantità di rimedio omeopatico da assumere può variare fra un individuo e l'altro, anche in funzione del tipo di disturbo che si deve trattare e del tipo di preparazione e di diluizione omeopatica che s'intende impiegare.


N.B.: le applicazioni dell'abete per il trattamento dei suddetti disturbi non sono né approvate, né supportate dalle opportune verifiche sperimentali, oppure non le hanno superate. Per questo motivo, potrebbero essere prive di efficacia terapeutica o risultare addirittura dannose per la salute.

Associazioni e rimedi complementari

Affezioni catarrali dell'apparato respiratorio: associazione di abete con rosa canina nelle rinofaringiti, tracheobronchiti, sinusiti, tonsilliti, adenoidi, otiti e nei ritardi staturo-ponderali.

Affezioni a livello osseo: con Betulla nei casi di ritardi staturo-ponderali, fratture, osteocondriti giovanili, rachitismo; con Betulla e quercia nei casi di carie dentaria, ecc.

Effetti collaterali

Se correttamente impiegato, l'abete bianco e il suo olio essenziale non dovrebbero causare effetti avversi di alcun tipo.
Tuttavia, l'olio essenziale di abete può essere responsabile d'irritazioni cutanee e di broncospasmo, così come di possibili reazioni irritative e/o allergiche sia a livello locale che a livello sistemico.
In caso di assunzione interna di dosi elevate di olio essenziale di abete, invece, si può andare incontro ad un avvelenamento che si manifesta con gravi sintomi, quali: nausea, vomito, diarrea, aumento della salivazione, sete, mal di gola, coliche intestinali, vertigini, dispnea, spasmi, stranguria, disuria, albuminuria ed ematuria.

Controindicazioni

L'utilizzo dell'olio essenziale di abete è controindicato in caso d'ipersensibilità accertata verso uno o più componenti, in pazienti affetti da asma, patologie ostruttive croniche delle vie aeree e pertosse.

Avvertenze

A causa degli effetti indesiderati e del rischio d'intossicazione che possono verificarsi, generalmente, si sconsiglia l'uso interno dell'olio essenziale di abete.


Autore

Dott.ssa Ilaria Randi

Dott.ssa Ilaria Randi

Chimica e Tecnologa Farmaceutica
Laureata in Chimica e Tecnologia Farmaceutiche, ha sostenuto e superato l’Esame di Stato per l’Abilitazione alla Professione di Farmacista