Timo (pianta): Caratteristiche, Coltura e Utilizzi

Timo (pianta): Caratteristiche, Coltura e Utilizzi
Ultima modifica 12.02.2020
INDICE
  1. Introduzione
  2. Descrizione
  3. Origine ed Areale
  4. Coltura
  5. Usi

Introduzione

Il timo comune - nome scientifico Thymus vulgaris L. - è una painta appartenente alla famiglia delle Lamiaceae (o Labiateae).

Si tratta di una pianta alrgamente diffusa in tutta Italia e avente diversi nomi comuni in funzione della regione, quali ad esempio: tummu, tumetti (Liguria), timi (Piemonte), erba salterella, timm (Lombardia), peerel (Veneto), temu, Tem (Emilia Romagna), peparello (Marche), amorino (Umbria), tuma (Abruzzo), tumu (Puglia), peperna (Campania), serapodda (Basilicata), timu, tumineddu (Sicilia), tumbu, arrigamu (Sardegna).

Descrizione

Il timo comune è un suffrutice (ovvero, una pianta legnosa perenne i cui getti annui legnificano solo alla base e si seccano, dopo la fruttificazione, nella parte più alta per un tratto più o meno lungo) alto 20-60 cm, con portamento cespuglioso e fusti ramificati che tendono a lignificare dopo 4-5 anni di vita.

Timo pianta Shutterstock

Foglie

Il timo ha foglie opposte, punteggiate, brevemente picciolate, con il margine arrotondato verso il basso, quasi sessili, lanceolate, di colore grigio verde, più chiaro nella pagina inferiore per la presenza di peli.

Sono presenti peli protettori abbondanti, tra cui quelli tipici ripiegati a ginocchio e peli secretori sessili di colore bruno giallastro con testa di 12 cellule.

Radici

L'apparato radicale è fascicolato e di consistenza legnosa.

Fiori

I fiori sono piccoli, tubolari, di colore rosso violetto, raggruppati in spighe all'ascella delle foglie. Hanno calice vellutato, di forma tubulare e termina in due lobi, la corolla è bilabiata, con labbro superiore dritto e smarginato, l'inferiore trilobato, 4 stami didinami.

La fioritura si ha da giugno a settembre.

Frutti

Il frutto del timo è un tetrachenio costituito da cocchi ovoidali.

Sapore

Le foglie del timo hanno sapore amaro ed aroma intenso.

Origine ed Areale

Il timo è originario della regione mediterranea occidentale. Cresce spontaneo in tutta l'area mediterranea fino a 1500 m. Preferisce terreni calcarei e ben drenati. Vegeta bene nei luoghi soleggiati e non tollera inverni umidi e freddi.

Viene coltivato in Francia, Spagna, Grecia, Portogallo e Stati Uniti.

Coltura

Durata della Coltura

La coltura del timo dura 3-4 anni poiché la pianta tende a lignificare

Nei climi più freddi si comporta da annuale dato che difficilmente supera i rigori invernali. In questi ambienti, nel periodo autunnale, si interviene con la pacciamatura come metodo preventivo.

Semina

L'impianto si esegue utilizzando in primavera talee o per divisione del cespo. La semina del timo, che può essere effettuata direttamente a pieno campo utilizzando 5-6 Kg/ha (ettaro) di semente, è pratica poco consueta per la piccola dimensione dei semi, che non consente una coltura uniforme.

È preferibile effettuare la semina in semenzaio a marzo, utilizzando 1 g di semi per m² di semenzaio; una superficie di 50-60 m² è sufficiente per produrre le piantine necessarie per un ettaro di coltura.

Il successivo trapianto si esegue in autunno, nei climi più miti, oppure all'inizio della primavera, in quelli più freddi. Si utilizzano le piantine alte 5-7 cm.

La disposizione delle piantine è a file distanziate 50-60 cm. La densità ottimale della coltura dovrebbe essere intorno alle 10 piante per m².

Esigenze

Il timo è considerata pianta poco esigente in termini di concimazioni.

Avversità

Avversità di natura crittogamica: Alternaria oleracea Milb. (danneggia i frutti), Puccinia menthae Pers. e Aecidium thymi Fuck. (attaccano le foglie).

Insetti Dannosi

Si ricordano alcuni minatori fogliari tra cui le larve di un lepidottero (Tortrix pronubana Hb.) e un nematode (Meloidogyne hapla Chitwood) che danneggia l'apparato ipogeo.

Piante Infestanti

La coltura è soggetta ad essere parassitizzata da Cuscuta epithymum L.

Droga

La droga è costituita dalle sommità fiorite e dalle foglie da cui si estrae l'olio essenziale di timo.

L'odore tipico è forte ed aromatico, dovuto alla presenza di timolo, il sapore è leggermente piccante. Contiene anche carvacrolo, p-cimene, borneolo e pinene.

Conservazione

Le sommità si essiccano all'ombra in un luogo ben aerato sopra a fogli in modo da raccogliere le parti che si staccano durante l'essiccazione.

Raccolta e Resa

La raccolta del timo si esegue all'epoca della piena fioritura, se il prodotto è destinato alla distillazione, eseguendo una falciatura ad una altezza dal terreno di 5-10 cm, in modo da asportare il più possibile le foglie basali più ricche in olio essenziale.

Se il raccolto è rivolto all'utilizzo erboristico si preferisce intervenire all'inizio della fioritura in giugno-luglio, recidendo i fusti fiorali a 5-10 cm, al di sotto dei fiori.

Una buona coltura può fornire una resa annua di 5-6 t/ha di prodotto fresco.

La resa in secco è intorno al 35%.

La resa in olio essenziale della pianta intera fresca è dello 0.5-0.8%.

Il timo raggiunge il massimo della produzione al terzo anno di impianto.

Usi

Impieghi e Utilizzi del Timo

Erboristico e Fitoterapico: l'infuso è rimedio contro raffreddore, tosse e affezioni catarrali dell'apparato respiratorio. Viene usato contro le fermentazioni intestinali e i disturbi digestivi.

Decotti e infusi sono usati per detergere piccole piaghe e ferite e per la disinfezione della cavità orale (usi comunque non approvati).

Proprietà del Timo in Erboristeria: quali sono?

Dietetico: il timo è una pianta aromatica di tutto rispetto, grazie alle proprietà digestive e carminative si sposa con carni, pesce, sughi, verdure, liquori e aceto e serve a preparare pizze insieme a sesamo e limoneTisane e sciroppi di timo stimolano l'appetito 

Cosmetico: energica azione defatigante sul viso per la presenza di mucillaginie stimolante della circolazione superficiale. L'olio di timo in preparati cosmetici può causare fenomeni allergici.