Dieta ed Herpes: Sconfiggerlo a Tavola

Ultima modifica 18.03.2020

Importanza di una Dieta Corretta

"Fa che il cibo sia la tua medicina": questa massima dalle origini antiche, figlia di Ippocrate, può trovare conferme anche nella lotta contro l'herpes.

Più che di cura, comunque, è meglio parlare di prevenzione, dal momento che l'herpes non può essere sconfitto in maniera definitiva ma tuttalpiù reso inoffensivo. Dieta HerpesAllo stesso modo la dieta contro l'herpes non ha alcuna valenza curativa quando la malattia si trova nella fase acuta; è quindi irrealistico sperare che le fastidiose bollicine regrediscano per merito di alimenti miracolosi, anche se l'integrazione di specifici nutrienti ad alte dosi ha dimostrato risultati incoraggianti.

Quel che è certo è che una dieta specifica, ed una sana alimentazione in genere, possono avere un'ottima valenza preventiva. Sappiamo infatti che l'herpes trova nelle scarse difese immunitarie dell'ospite il terreno fertile per la propria replicazione, con conseguente comparsa di fastidiose vescichette ripiene di liquido. Per impedire queste spiacevoli manifestazioni risulta quanto mai essenziale mantenere alte le difese immunitarie dell'organismo, anche grazie al contributo importantissimo dell'alimentazione.

La dieta contro l'herpes si basa su una serie di evidenze scientifiche, la maggior parte delle quali è in attesa di conferme.

Diversi studi, infatti, hanno attribuito ad alcuni alimenti ed integratori specifici la capacità di prevenire o addirittura combattere l'herpes; tuttavia, la medicina ufficiale interpreta queste ricerche con prudente scetticismo, vista la scarsa mole di studi a riguardo.

Lisina e Arginina

Uno dei consigli più diffusi, quando si parla di dieta contro l'herpes, è di aumentare l'apporto alimentare di lisina riducendo quello di arginina; quest'ultimo amminoacido, infatti, sembra promuovere la replicazione degli herpes virus, che sintetizzano proteine molto più ricche di arginina rispetto a quelle umane.

Alla lisina è ascritta la capacità di antagonizzare l'arginina dal punto di vista metabolico, competendo con essa in varie reazioni biologiche. Questo consiglio si traduce, in termini pratici, nel ridotto consumo di alimenti come arachidi, noci, nocciole, zuccheri raffinati, frutta secca in genere, e cioccolato, preferendo cibi in cui il rapporto arginina/lisina è inferiore, come proteine animali, latticini e legumi. Inoltre, andrebbe posta particolare attenzione ai metodi di cottura in grado di preservare o rendere meno biodisponibile la lisina; secondo alcuni studi, la quantità di lisina biodisponibile è ridotta da temperature di cottura troppo elevate, o dall'associazione ad uno zucchero riducente (ad esempio fruttosio, glucosio, o lattosio), saccarosio o lievito durante la cottura. La presenza di umidità, invece, sembra preservare la lisina biodisponibile; per quanto detto la cottura al vapore e la bollitura sono in tal senso metodi preferibili alla frittura e alla grigliatura.

Per quanto riguarda eventuali integrazioni alimentari, si suggerisce l'assunzione di 500/1000 mg di lisina due/tre volte al giorno, mentre va evitata la specifica supplementazione di argina tanto cara ad alcuni sportivi. L'integrazione di lisina andrebbe spostata verso la dose massima del range consigliato in caso di manifestazione erpetica attiva.

Allo stato attuale delle conoscenze, questo approccio dietetico al problema dell'herpes sembra accettabile, considerata la discreta mole di studi a riguardo e l'assenza di effetti collaterali relativi a specifiche integrazioni di lisina (fino a 6g/die). Da notare, comunque, che gli studi scientifici sembrano concentrarsi più sulla somministrazione aggiuntiva di lisina che sulla riduzione degli alimenti ricchi di arginina, che rischierebbe - tra l'altro - di creare squilibri alimentari. Il cacao amaro in polvere, ad esempio, è uno degli alimenti più ricchi di flavonoidi, molti dei quali in vitro hanno dimostrato interessanti proprietà antivirali; di conseguenza, un cioccolato fondente di qualità ad alta percentuale di cacao potrebbe addirittura essere utile nella prevenzione dell'herpes.

Per le prove di efficacia consultare le note a fine articolo, per l'acquisto di lisina in polvere o compresse si può fare riferimento a questo link.

Vitamina C

Sebbene nei circoli di medicina ufficiale aleggi la convinzione che la vitamina C non produca alcun effetto benefico nella cura del raffreddore e di altre malattie virali come l'herpes, esistono alcuni studi (oltre a testimonianze empiriche di moltissimi utilizzatori abituali) che sottolineano l'efficacia immunostimolante di questa vitamina. Sappiamo infatti che l'acido ascorbico è essenziale per alcune cellule del sistema immunitario, come fagociti e cellule T. Nonostante ciò, solo in presenza di specifiche carenze la somministrazione aggiuntiva di vitamina C tramite integratori specifici sembra in grado di migliorare le difese immunitarie. Esaminando la recente bibliografia, sembra inoltre che la somministrazione endovenosa di vitamina C sia efficace per placare il dolore ed il prurito che caratterizzano le recrudescenze dell'herpes zoster (fuoco di Sant'Antonio). Davvero pochi i riferimenti bibliografici sull'utilità di megadosi di vitamina C (>3 g/die) nell'accelerare la guarigione durante la fase acuta della malattia.

Per quanto riguarda eventuali integrazioni alimentari, in termini di profilassi si suggerisce la specifica assunzione di 180/500 mg di acido-L ascorbico al giorno.

Allo stato attuale delle conoscenze, l'integrazione quotidiana di vitamina C alle dosi indicate sembra accettabile, se non addirittura raccomandabile; discorso diverso per le megadosi di vitamina C (>1g/die), pratica non accettata dalla medicina ufficiale e in voga solo tra pochi "fanatici" di questa vitamina; sotto consiglio medico una dose molto elevata di vitamina C (fino a cinque grammi) può essere assunta, suddividendola in almeno tre assunzioni quotidiane, alla comparsa dei prodromi erpetici (i primi sintomi della malattia, come senso di calore e prurito locale). Alla dose di 2g/die si colloca il cosiddetto Tolerable upper intake level (UL), cioè la massima dose di vitamina C che presumibilmente non crea problemi di tossicità in individui sani. Per quanto riguarda gli alimenti ricchi di vitamina C invitiamo a consultare questo articolo, tenendo anche presente le buone regole per preservare il contenuto di acido ascorbico negli alimenti.

Zinco

Ancor più esigue, e meno attendibili dal punto di vista scientifico, le evidenze sull'utilità dello zinco assunto per os nella profilassi e nella cura delle infezioni erpetiche. Questo minerale, che abbonda nelle diete ricche di pesce, carne rossa, cereali, legumi e frutta secca, andrebbe integrato in dosi di 15/20 mg/die, avendo cura di associarvi - in caso di somministrazione cronica - un supplemento di rame per prevenire specifiche carenze indotte da tale pratica.

Allo stato attuale delle conoscenze, l'integrazione di zinco non è consigliata nella prevenzione o nella cura dell'herpes.

Ulteriori suggerimenti dietetici

Per approfondimenti e bibliografia dei vari studi citati nell'articolo: Altern Med Rev. 2006 Jun;11(2):93-101. Natural remedies for Herpes simplex. Gaby AR.



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