Ultima modifica 19.12.2019

Dieta come causa di Ernia Iatale

La dieta sembra rappresentare un elemento molto importante non solo nella corretta gestione dell'ernia iatale, intesa come prevenzione degli episodi di eruttazione e reflusso gastroesofageo, ma anche nell'origine di questa diffusissima malattia. Dieta ed ernia iatale

Sin dal 1973, grazie agli studi epidemiologici di Burkitt, sappiamo che l'ernia iatale risulta abbastanza rara nei Paesi in via di sviluppo e addirittura misconosciuta nelle società rurali che hanno mantenuto uno stile di vita semplice e tradizionale.

Fattori di Rischio Dietetici

Due sono i fattori additati come principali responsabili della maggior incidenza dell'ernia iatale negli occidentali: il ridotto apporto di fibre nella dieta e la stitichezza che ne consegue.

In particolare, elementi come il ridotto apporto di fibre e liquidi, la necessità di ignorare lo stimolo dell'evacuazione, la posizione per certi aspetti innaturale assunta sul wc rispetto a quella fisiologica (alla turca), determinano un aumento della pressione all'interno dell'addome durante l'evacuazione; tale aumento pressorio, se perpetuato nel tempo, comporterebbe un rilassamento progressivo delle strutture di ancoraggio dell'esofago distale, favorendo la risalita dello stomaco attraverso lo iato esofageo del diaframma (quindi provocando l'ernia iatale).

Spiegare la differente incidenza dell'ernia iatale tra le popolazioni rurali africane e quelle urbane dei Paesi occidentali semplicemente sull'apporto di fibra della dieta, appare perlomeno riduttivo. Ad esempio anche l'iperalimentazione in sé, fatta di abbuffate frequenti, dilatando in maniera abnorme le pareti dello stomaco può spingerle con forza contro lo iato esofageo, favorendone l'erniazione. Analogo discorso per l'obesità o per la cattiva abitudine di indossare corsetti od abiti troppo stretti.

Infine, è indubbio che lo stile di vita sedentario si associ ad una minore motilità intestinale (che predispone alla stitichezza), ma anche ad ipotonia muscolare con riduzione dell'elasticità e della robustezza anche dei fasci muscolari e dei tendini diaframmatici.

Dieta nel trattamento dell'ernia iatale

Sebbene la dieta non possa in alcun modo favorire il riassorbimento dell'ernia iatale, che se necessario può avvenire attraverso un intervento chirurgico, risulta senz'altro utile per il controllo dei sintomi associati e delle complicanze.

Anche se una buona percentuale di pazienti affetti da ernia iatale non lamenta alcun sintomo, l'osservanza delle giuste regole dietetiche e comportamentali risulta importante per evitare che l'ernia cresca di dimensioni. In tal senso, la dieta corretta per il trattamento dell'ernia iatale non si discosta da quella vista per la corretta gestione alimentare dei pazienti colpiti da esofagite da reflusso:

  • consumare pasti piccoli e frequenti, evitando i pasti troppo elaborati ed abbondanti, specialmente prima di dormire
  • attendere almeno due o tre ore dal termine del pasto prima di coricarsi per il riposo notturno. Se durante il sonno dovessero manifestarsi episodi di reflusso acido, è consigliabile rialzare la testa del materasso per adottare una posizione leggermente elevata del torace
  • associare alla dieta regolare attività fisica, evitando gli sforzi fisici a testa in giù ed i carichi eccessivamente pesanti, che possono favorire la comparsa e l'aggravamento dell'ernia iatale
  • se in sovrappeso, adottare una dieta ipocalorica che aiuti a raggiungere il peso forma
  • limitare il consumo di grassi, specie se cotti, anche sotto forma di condimenti aggiunti, poiché aumentano i tempi di digestione e riducono il tono dello sfintere esofageo inferiore, favorendo il reflusso associato all'ernia iatale
  • evitare il fumo, che similmente ai grassi può ridurre il tono sfinteriale
  • preferire fonti proteiche magre, come il pesce o il pollo, che sembrano aumentare il tono dello sfintere esofageo inferiore, prevenendo il reflusso acido associato all'ernia iatale
  • preferire metodi di cottura salutari, come quella al vapore e al cartoccio, limitando arrosti, fritti e grigliate (da sostituire con una sobria cottura alla piastra, evitando nel modo più assoluto la formazione delle classiche righe in corrispondenza delle strisce metalliche della griglia)
  • masticare lentamente e deglutire con la stessa premura, se possibile consumare il pasto in un ambiente rilassato
  • se possibile, evitare di tornare di fretta al lavoro al termine del pasto
  • non praticare attività fisica intensa a breve distanza da un pasto importante (concessa dopo lo spuntino pomeridiano)
  • consumare una colazione abbondante ed abituarsi a mangiare poco a cena
  • in caso di problemi digestivi frequenti, le regole base della dieta dissociata possono aiutare anche il paziente affetto da ernia iatale
  • quando si mangia troppo, una camminata di 30-40 minuti a passo tranquillo, a breve distanza dal termine del pasto, può evitare l'insorgere di acidità e bruciori di stomaco
  • limitare il consumo di , caffè ed alcolici
  • ridurre la presenza di spezie come pepe, peperoncino, curry e noce moscata nella dieta: potrebbero peggiorare l'acidità gastrica
  • seguire una dieta ricca di fibre alimentari e di liquidi per prevenire la stitichezza; se necessario assumere lassativi, ma evitare l'utilizzo cronico
  • evitare l'uso di cinture ed abiti troppo stretti in vita

Esempio Dieta Ernia Iatale



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