Dieta Equilibrata: Come Dovrebbe Essere? Cosa Mangiare?
Per dieta equilibrata (healty diet, in inglese) si intende un regime nutrizionale capace di mantenere o migliorare lo stato di salute generale.
Una dieta equilibrata può essere definita tale solo nel caso in cui fornisca all'organismo tutto il nutrimento essenziale o comunque necessario: acqua, calorie totali, amminoacidi (essenziali e non), acidi grassi (essenziali e non), carboidrati, vitamine idro- e liposolubili, minerali (sia macro- che microelementi) e fibre. Peraltro, una dieta "salutare" dovrebbe fornire anche antiossidanti non vitaminici o minerali e probiotici.
Lato pratico, una dieta equilibrata non dovrebbe escludere nessuno dei gruppi alimentari. Questo non significa che sia "impossibile fare a meno di certi alimenti", ma semplicemente che variando tutti i cibi è possibile mantenere i livelli nutrizionali nella norma anche senza l'uso di integratori ed evitando il rischio sia di carenze che di eccessi.
Chi sceglie di seguire una dieta vegana dovrebbe essere consapevole che, per l'insufficiente apporto di vitamina B12 che caratterizza questo sistema nutrizionale, diventa fondamentale ricorrere ad integratori o supplementi nutrizionali che vadano a colmare questo difetto.
I vegani sono inoltre più soggetti degli onnivori ad altri tipi di carenza - soprattutto in condizioni fisiologiche speciali, parafisiologiche e in presenza di livelli di attività fisica straordinariamente elevati - ma si tratta di lacune che potrebbero essere gestite con l'intervento di un dietista.
Con specifico riferimento alle attitudini collettive medie dei paesi occidentali sviluppati, possiamo affermare con buona approssimazione che, per risultare equilibrata, la dieta dovrebbe:
Inoltre, poiché diversi alimenti sono sottoposti a "fortificazione" - ad esempio le bevande vegetali surrogate del latte, addizionate in calcio e riboflavina - e siccome diversi cibi mostrano un profilo nutrizionale di "dubbia" salubrità, il consumatore può anche gestire l'equilibrio nutrizionale della propria dieta acquistando i vari prodotti in base alle caratteristiche chimiche facilmente consultabili sull'etichetta nutrizionale.
Raccomandazioni per una Dieta Bilanciata
Dieta equilibrata secondo la World Health Organization (Organizzazione Mondiale della Sanità)
L'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) propone cinque raccomandazioni per instaurare una dieta equilibrata, valide sia per la popolazione che per il singolo individuo, che abbiamo scelto di integrare con poche righe aggiuntive:
- Mantenere un peso adeguato (normopeso), assumendo una quantità calorica equivalente al dispendio giornaliero. In caso di sovrappeso od obesità, la dieta dovrebbe apportare meno calorie del normale - impostando un bilancio calorico negativo - e promuovere il dimagrimento;
- Limitare l'assunzione di grassi (non oltrepassare il 30% delle calorie totali) e prediligere gli insaturi ai saturi, evitando i trans. Questa raccomandazione nasce dal fatto che, statisticamente, la maggior parte dei soggetti che consuma più grassi del normale eccede anche con le calorie; tuttavia, se le calorie totali fossero adeguate e i grassi di buona qualità, il problema non si porrebbe;
- Mangiare quotidianamente almeno 400 g di verdura e frutta. Attenzione! Patate, patate dolci, manioca e altre radici amidacee non appartengono a questo gruppo. Una dieta sana contiene anche legumi (ad esempio lenticchie, fagioli, ceci, piselli, fave ecc.), cereali integrali e frutta a guscio (poca). È anche bene fare attenzione a non eccedere con la frutta, perché molto più calorica e ricca di zuccheri rispetto alla verdura;
- Limitare l'assunzione di zuccheri semplici aggiunti a < 10% delle calorie; scendendo al 5% (oppure 25 g / die) sarebbe ancora meglio. Questa raccomandazione nasce dal fatto che, statisticamente, la maggior parte dei soggetti che consuma più zuccheri semplici aggiunti del normale eccede anche con le calorie; tuttavia, se le calorie totali fossero adeguate, il problema non si porrebbe, con eccezione dell'aumento di probabilità per carie dentaria;
- Limitare il sale discrezionale (cloruro di sodio) e gli alimenti processati che ne richiedono livelli considerevoli per la conservazione (salumi, alimenti in barattolo ecc.). Prediligere il sale iodato. Utilizzare < 5 g / die di sale aggiunto può ridurre il rischio di malattie cardiovascolari.
L'OMS sostiene, inoltre, che l'insufficiente quantità di verdura e frutta fresche è la causa principale del 2,8% dei decessi in tutto il mondo.
Altre raccomandazioni dell'OMS includono:
- assicurarsi che gli alimenti scelti contengano sufficienti livelli di vitamine e minerali;
- evitare sostanze contaminanti venefiche (ad es. metalli pesanti, cumarina, sostanze affini al cianuro ecc.) e/o cancerogene (es. benzene, acrilamide, policiclici aromatici ecc.);
- evitare cibi contaminati da agenti patogeni (es. E. coli, Tenia solium ecc.);
- sostituire quanti più grassi saturi possibile con i grassi polinsaturi, che possono ridurre il rischio di malattia coronarica e diabete.
Dieta Equilibrata nelle Patologie
Oltre alle raccomandazioni dietetiche per la popolazione generale, esistono diete e indicazioni specifiche sviluppate per promuovere un migliore stato di salute in alcuni particolari gruppi di popolazione, come in caso di ipertensione (diete iposodiche e dieta DASH), obesità (diete ipocaloriche), ipercolesterolemia (diete a ridotto tenore di grassi saturi, trans e di colesterolo), iperuricemia (diete a basso contenuto di purine), diabete mellito tipo 2 (sempre in associazione ad attività motoria, diete concepite per la riduzione del sovrappeso e a carico glicemico controllato).
Attenzione! Una dieta equilibrata comprende "quasi sempre" tutte le caratteristiche necessarie al trattamento delle condizioni sopra menzionate - con qualche piccola eccezione. Soggetti colpiti da dismetabolismi a forte componente ereditaria non sempre rispondono in maniera adeguata alla terapia nutrizionale, comportamentale e motoria.
Dieta equilibrata per l’ipertensione
Le persone colpite da pressione alta possono beneficiare di una dieta povera di sodio - in maniera relativa alla "sodio-sensibilità".
Una revisione Cochrane pubblicata nel 2008 ha concluso che "una dieta a basso contenuto di sodio, nel lungo termine (> quattro settimane) riduce utilmente la pressione sanguigna, sia nelle persone con ipertensione (pressione alta) che in quelle con pressione sanguigna normale".
La dieta DASH (Dietary Approaches to Stop Hypertension) è un altro stile alimentare concepito per controllare l'ipertensione, promosso dal "National Heart, Lung, and Blood Institute" - a sua volta, parte del NIH, un'organizzazione governativa degli Stati Uniti.
Questo piano, oltre a limitare l'assunzione di sodio e al controllo calorico, promuove il consumo di frutta a guscio, cereali integrali, pesce, pollame, frutta e verdura, riducendo il consumo di carni rosse, dolci e zucchero.
Dal punto di vista compositivo, si dimostra "ricco di potassio, magnesio, calcio e proteine".
Anche la "vera" dieta Mediterranea è un regime nutrizionale utile alla lotta contro l'ipertensione.
Dieta per migliorare la gestione glicemica o il diabete mellito tipo 2 e l’ipertrigliceridemia
Una compromessa gestione glicemica è solitamente frutto di insulino-resistenza o, meno frequentemente a livello primario, di alterazioni nella secrezione insulinica.
L'insulino-resistenza, oltre ad essere promossa da alcuni fattori genetici ereditari, è una conseguenza nefasta dovuta a sedentarietà, sovrappeso e bilancio calorico cronicamente positivo.
Avendo come diretta conseguenza l'iperglicemia e l'ipertrigliceridemia, soprattutto a posteriori del suo innesco, è indubbiamente aggravata ed enfatizzata da livelli eccessivi di carboidrati nella dieta.
Nota: l'ipertrigliceridemia potrebbe anche essere indotta dall'abuso di alcolici.
La dieta per migliorare il controllo glicemico nell'obeso è quindi, prima di tutto, ipocalorica dimagrante. Il deficit calorico ha un effetto immediato sull'aumento della sensibilità insulinica e, di solito, non è necessario intervenire riducendo la percentuale di glucidi nella dieta oltre il range di "normalità" (≥ 45%).
È buona norma aumentare la percentuale di acqua, fibre e antiossidanti prediligendo i cereali integrali e i derivati (pasta, pane) a quelli bianchi, e aumentando la frequenza di consumo di leguminose e verdure.
La frutta dolce invece, andrà tenuta sotto controllo.
Tutti i prodotti contenenti zuccheri aggiunti andranno eliminati (bevande edulcorate con sciroppo di glucosio o fruttosio o saccarosio, marmellate, dolciumi ecc.), più che altro per disabituare il palato del diabetico al gusto dolce.
Ribadiamo ancora una volta che il fattore più importante al miglioramento del metabolismo glucidico è il deficit calorico e, laddove non fosse possibile (ad es. se il soggetto fosse in normopeso), diventa imperativo lavorare sul piano dell'esercizio fisico - con allenamenti fortemente metabolici a carico allenante sufficiente.
Alcuni integratori come l'inositolo, l'acido alfa lipoico e la cannella, possono rivelarsi utili.
Dieta equilibrata per l’ipercolesterolemia
Anche l'ipercolesterolemico in sovrappeso con scarsa predisposizione genetica migliora considerevolmente sia al taglio calorico che alla pratica di esercizio fisico.
Sul piano dietetico, inoltre, è necessario tentare di ridurre più possibile i grassi saturi o idrogenati, quelli trans e, possibilmente, il colesterolo.
Tuttavia, poiché la percentuale lipidica totale dovrebbe rimanere compresa nella fascia di equilibrio (intorno al 25% delle kcal), e siccome i "grassi buoni" hanno un impatto metabolico positivo sulla colesterolemia, le sorgenti di grassi saturi andrebbero sostituite con alimenti ricchi di monoinsaturi e polinsaturi essenziali o semi essenziali.
Anche l'incremento nutrizionale degli antiossidanti, delle lecitine e delle fibre migliora la colesterolemia.
La dieta per il colesterolo LDL alto, quindi, dovrebbe essere meno calorica, ricca di verdura e frutta fresche, cereali integrali e legumi, pesce e oli vegetali spremuti a freddo (ad es. extravergine di oliva) oppure di frutta a guscio.
Dieta equilibrata per l’iperuricemia e la gotta
L'iperuricemia e la gotta hanno, solitamente, una forte base di predisposizione individuale.
L'acido urico è un catabolita delle purine, composti essenziali degli acidi nucleici, contenuti a livelli più o meno consistenti sia in cibi animali (soprattutto le frattaglie) che vegetali (soprattutto i cavoli).
L'eccesso di fruttosio può compromettere l'eliminazione dell'acido urico.
Tuttavia, l'aumento dell'uricemia si verifica nel soggetto obeso o in forte sovrappeso, in particolare quando sedentario.
Pertanto, la dieta equilibrata contro l'uricemia è anzitutto promotrice del normopeso ed associata ad attività motoria regolare. In secondo luogo, elimina o riduce considerevolmente tutti gli alimenti ad alto contenuto di purine (animali e vegetali) e tiene sotto controllo il carico totale di fruttosio.
Dieta equilibrata per l’obesità
In termini assoluti, il trattamento più efficace per l'obesità è ovviamente la chirurgia bariatrica.
Ciò detto, le persone in sovrappeso od obese possono guadagnare il calo ponderale associando una dieta ipocalorica equilibrata all'esercizio fisico regolare.
Statisticamente tuttavia, questo protocollo si rivela particolarmente efficace solo per un periodo non superiore ad 1 anno, dopodiché la compliance dei soggetti inizia a calare e aumenta il rischio di recupero dei chili persi.
Una meta-analisi di sei studi randomizzati controllati non ha riscontrato differenze sostanziali nell'effetto dimagrante dei vari tipi di dieta (a basso contenuto di grassi, a basso contenuto di carboidrati e a basso contenuto calorico), raggiungendo una perdita di peso pressoché sovrapponibile in tutte le casistiche.
Dieta equilibrata per le reazioni avverse al glutine
Il glutine, un complesso proteico presente in grano, orzo, segale, avena e tutte le loro varietà e ibridi (come farro, spelta, kamut e triticale), può scatenare gravi problemi di salute a chi soffre di celiachia, atassia da glutine, dermatite erpetiforme e allergia al frumento. È anche responsabile di sintomi disagevoli in chi lamenta sensibilità al glutine non celiaca.
In tutti questi casi, la dieta senza glutine (gluten-free) è l'unico trattamento disponibile.
Dieta per l’epilessia: un’eccezione
La dieta per l'epilessia è una delle eccezioni più importanti del caso. Si tratta di una condizione patologica che, se non rispondente ai farmaci, può migliorare dall'aumento dei corpi chetonici nel sangue.
Questi composti di "scarto", che possono essere aumentati nel sangue sbilanciando la dieta a favore dei grassi rispetto a carboidrati e proteine (dieta chetogenica), hanno un'azione diretta sul sistema nervoso che sembrerebbe ridurre la frequenza e l'intensità delle crisi.
È tuttavia sempre necessario che la strategia alimentare venga seguita da un'équipe sanitaria.
Ricerca Scientifica
Ricerche preliminari hanno indicato che una dieta ricca di frutta e verdura può ridurre il rischio di malattie cardiovascolari e morte, ma non di cancro. Seguire una dieta sana e fare regolare esercizio consente di mantenere il peso corporeo entro l'intervallo normale e di ridurre il rischio di obesità. Una revisione scientifica del 2021 delle prove sulle diete per ridurre il rischio di aterosclerosi ha rilevato che:
<<il basso consumo di sale, di alimenti di origine animale e l'aumento dell'assunzione di alimenti a base vegetale - cereali integrali, frutta, verdura, legumi e semi oleosi - sono legati a un ridotto rischio di aterosclerosi. Lo stesso vale per la sostituzione del burro e di altri grassi animali/tropicali con olio d'oliva e altri oli ricchi di grassi insaturi. Per quanto riguarda la carne, nuove evidenze differenziano le carni lavorate e rosse, entrambe associate a un aumentato rischio di CVD, dal pollame, mostrando una relazione neutra con le CVD per assunzioni moderate. Nuovi dati approvano la sostituzione degli alimenti a più alto indice glicemico (IG) con alimenti sia integrali che a basso indice glicemico>>.
La ricerca scientifica sta anche studiando gli impatti della nutrizione sulla salute e sulla durata della vita.
La ricerca suggerisce che una maggiore fedeltà ai modelli di dieta Mediterranea si assocerebbe a una riduzione della mortalità totale e specifica per causa, estendendo la salute e la durata della vita. La ricerca sta identificando i principali componenti benefici di questo sistema nutrizionale, che sembra condividere vari aspetti con la dieta di Okinawa, altrettanto benefica. I potenziali meccanismi anti-età di vari nutrienti non sono ancora stati compresi.
Gli studi suggeriscono che i cambiamenti nella dieta sono una delle principali cause di aumento dell'aspettativa di vita.
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