Estrazione Dentale e VO2max: Quali Correlazioni

Cos’è il massimo consumo di ossigeno?
Il massimo consumo di ossigeno è la più elevata quantità d'ossigeno consumata in corso di esercizio massimale essenzialmente aerobico.
Valutato nell'unità di tempo, il massimo consumo di ossigeno si misura VO2max.
A definite condizioni, tale parametro consente di misurare il costo energetico di uno sforzo; è quindi il parametro più indagato in fisiologia dello sport.

Influenza dell’Estrazione Dentale
Può l'estrazione dentale influenzare il consumo di ossigeno in corso di esercizio?
L'estrazione dentale del primo premolare superiore, in assenza di una sua conforme sostituzione protesica, induce un calo di prestazione nell'estrapolazione di VO2max, sia in GXT su ergometro trasportatore (in relazione quindi al peso corporeo) che su cicloergometro (non in relazione al peso corporeo) in atleti di specialità aerobiche d'élite.
In pratica, sembrerebbe che l'atleta:
- fatichi di più correndo alla medesima velocità;
- riesca a smaltire più velocemente il picco di lattato ematico (LA) post-esercizio;
ricordando che la massima quantità di LA prodotta in un impegno massimale, è proporzionale alla massa muscolare attiva e che, nella corsa, un aumento di 1mmol/l è uguale ad un consumo di 2.8-3ml O2/kg peso.
Meccanismo fisiologico
L'ipotesi degli autori è che questo dente sia associato ad uno specifico organo, il polmone, e ad uno specifico muscolo, il diaframma toracico, per cui una sua estrazione possa inficiare l'azione del diaframma sia dal punto di vista strutturale che puramente energetico, con tutte le problematiche posturali e fisiologiche derivanti.
Non essendo l'aspetto posturale – peraltro importantissimo – il tema di tale articolo, ci concentreremo sul secondo aspetto, cioè quello fisiologico.
Dando per scontata la conoscenza della biomeccanica diaframmatica, è chiaro come una sua debolezza relativa possa portare per compenso ad un aumento degli scambi gassosi, del Q.R.(CO2/O2), dei volumi polmonari, nonché ad una conseguente ripercussione sulla portata cardiaca, in corso di esercizio e non.
Se il tutto è stato monitorato su atleti d'élite, seguiti e preparati ad altissimo livello, è verosimile ipotizzare che possa accadere qualcosa di simile anche su soggetti sedentari o quasi.
Sappiamo che per muovere un chilogrammo di massa corporea per una distanza pari a un metro – su terreno pianeggiante – occorrono circa 0,1 mlO2/kg/m, mentre nella corsa il consumo raddoppia a 0,2 mlO2/kg/m.
Durante la camminata, il consumo di O2 per vincere la gravità a livello del mare è approssimativamente di 1,8 mlO2/kg/m per kg di massa corporea per ogni metro di altezza.
Considerando una donna – non a caso, visto che dopo la terza decade di vita il sesso femminile sviluppa un'osteopenia > 5% rispetto agli uomini, soprattutto a livello mandibolare, mascellare e pre-mascellare – monitorata prima e dopo un'estrazione, non seguita da sostituzione protesica, cosa potrebbe succedere?
Ipotizziamo, per prima cosa, che il soggetto abbia 50 anni, massa grassa al 25%, 67 kg di peso, che esegua un esercizio aerobico (corsa) coprendo una distanza inferiore a 5 km/h in 30 minuti all'1,5% di pendenza; estrapoliamo il VO2 in valore relativo applicando un'equazione dell'A.C.S.M.:
VO2 = (0.2 x 75m/min) + (1,8 x 75m/min) x 1,5% + 3.5
Dove la velocità è espressa in m/min e la pendenza è al 1,5%.
Risolvendo: VO2 = 15 + (135 x 1,5%) + 3,5 VO2 = 15 + 20.2 + 3,5 = 38.7 mlO2/kg/min
Sottraendo 1 met basale: 38.7-3.5 = 35.2 mlO2/kg/min
Per esattezza esprimiamo il valore relativo alla massa magra per cui:
67 x 25% = 16,7 kg di massa grassa
67 - 16,7 = 50,3 kg di massa magra
A questo punto:
35mlO2/kg/min x 50,3kg = 1760mlO2/min
1760mlO2/min x 30 min = 52800 mlO2 / 1000 = 52.8 L02 ventilati in corso d'esercizio
Convertendo in kcal ricordando che: 1LO2 ossidato = 5kcal = 21kj
E che l'ossidazione di 1 mole di LA (89 g) implica il consumo di 3 moli di O2(67L)
Avremo:
52.8 x 5 = 264 kcal consumate in questo esercizio ipotizzando una concentrazione di glicogeno epatico e intramuscolare considerata "molto buona" per la cliente (15-16 g di glicogeno per kg di muscolo fresco e 70 g di glicogeno epatico) e un'incompleta ossidazione (52.8L contro 67L) di 1 mole di LA.
Considerando la cliente dopo l'estrazione non rimpiazzata da una sintesi protesica e supponendo (secondo tali studi) un aumento dei consumi di circa il 50% per quanto riguarda lo spostamento su terreno pianeggiante e del 10% circa per quanto riguarda lo spostamento per metri di altezza causato da una "incapacità relativa" del diaframma potremo avere che:
0,2mlO2/kg/m x 50% = 0,2+0,1 = 0,3mlO27kg/m e 1,8mlO2/kg/m x 10% = 1,98mlO2/kg/m per cui:
VO2 = (0,3 x 75m/min) + (1,98 x 75m/min) x 1,5% + 3,5 VO2 = 22,5 + (148,5 x 1,5%) + 3,5
VO2 = 22,5 + 22,2 + 3,5 = 48,2 mlO2/kg/min
Sottraendo 1 met basale avremo che 48,2 - 3,5 = 44.7mlO2/kg/min
Come prima 44,7mlO2/kg/min x 50,3kg = 2248mlO2/min 2248mlO2/min x 30min = 67440mlO2/1000 = 67,4 LO2 ventilati in corso d'esercizio
Convertendo in kcal 67,4 x 5 = 337kcal consumate
Con una differenza di ben 337-264 = 73kcal
E una completa ossidazione di 1mole di LA (67,4L).
Una differenza in kcal "passabile" se relazionata all'attività di fitness generico compiuto dal soggetto, ma non proprio irrisoria se espressa in relazione alla preparazione agonistica di un atleta d'élite.
Con ciò non si intende che tutte le estrazioni dentarie non seguite da una sostituzione protesica debbano portare a situazioni di questo tipo, ma che, sempre secondo gli autori, possa accadere.
Bibliografia
- American College of Sports Medicine: "Lezioni calcoli ed equazioni metaboliche avanzate", Glass Steve, Phd, HFI, E.S., R.E.C.P.
- I.T.C.S.: "Lezione ATM in Osteopatia Craniale", Frediani Stefano, M.D., O.d.
- "Synopsis", Walther David, D.C., Diplomate I.C.A.K., Systems DC Pueblo, Colorado
- "Fisiologia dell'esercizio fisico", Cerretelli Paolo M.D., Società Editrice Universo Roma
- "A.C.S.M.- I.S.S.A. Research Manual 2005-2006", Massimo Armeni
- "A.N. Research Manual 2002 - 200...", Massimo Armeni.