Salvamare: cosa prevede la nuova legge di tutela dei mari

Salvamare: cosa prevede la nuova legge di tutela dei mari
Ultima modifica 17.11.2021
INDICE
  1. Cos’è la legge Salvamare
  2. Cosa prevede la legge nello specifico
  3. Coperture economiche
  4. Educazione ambientale nelle scuole

Ogni giorno sono tantissimi i rifiuti che si riversano in mari e Oceani, rendendoli sempre più inquinati. Le conseguenze ambientali di questo evento sono catastrofiche e si ripercuotono sulle specie marine vegetali e animali che li popolano e anche sull'uomo.

Tra gli elementi nocivi presenti nelle acque, la plastica gioca il ruolo della protagonista ma purtroppo non è la sola.

Questa emergenza riguarda tutto il mondo, compresa l'Italia, che per provare a far sì che le sue acque non diventino sempre più simili a delle discariche, sta mettendo in campo diverse iniziative, tra cui l'approvazione della legge Salvamare.

Cos’è la legge Salvamare

La legge Salvamare consentirebbe a comandanti di navi o semplici conducenti di natanti di recuperare rifiuti in mare e una volta a terra di portarli nell'impianto portuale di raccolta.

Questa azione potrà essere svolta anche dai pescatori, che non di rado durante le loro battute di pesca si trovano a dover gestire plastiche e altri rifiuti impigliati nelle reti, insieme ai pesci.

Dopo essere stato approvato alla Camera il disegno di legge è arrivato al Senato, dove è passato con 220 voti favorevoli, nessun contrario e 15 astensioni. In quell'occasione però sono state apportate alcune modifiche al testo originale, quindi adesso è necessario un ulteriore passaggio parlamentare per l'approvazione definitiva.

La situazione dei mari italiani

L'Italia conta 8000 chilometri di coste e le sue acque territoriali, ricche di biodiversità, rappresentano un quinto del Mar Mediterraneo. Trentadue le aree marine protette, nove gli arcipelaghi, 27 le isole minori abitate e oltre 500 porti e approdi. Sono 200.000, invece, le imprese italiane "blu" che producono il 3% del nostro PIL.

L'ecosistema marino produce più del 50% dell'ossigeno che respiriamo e assorbe il 30% della CO2 prodotta, e proprio per questo mantenerlo in salute e preservarlo dall'inquinamento è prioritario.

Cosa prevede la legge nello specifico

Una volta divenuta ufficiale, la legge Salvamare prevederà che in caso di ormeggio di un'imbarcazione in aree fuori dalla competenza territoriale di un'autorità di sistema portuale, i comuni territorialmente competenti nell'ambito della gestione dei rifiuti urbani dispongano che i rifiuti accidentalmente pescati vengano portati in strutture di raccolta, anche temporanee, allestite in prossimità degli ormeggi.

Inoltre, il comandante della nave o il conducente del mezzo che approderà in un piccolo porto non commerciale dovrà portare i rifiuti accidentalmente pescati presso gli impianti portuali di raccolta integrati nel sistema di gestione dei rifiuti comunale.

Un deciso passo avanti nella salvaguardia dell'ambiente, visto che oggi se anche i pescatori volessero farlo, di fatto le norme lo impediscono. I rifiuti pescati accidentalmente in mare o prodotti dall'attività di pesca, infatti, secondo le norme vigenti sono considerati speciali e quindi soggetti a una procedura di raccolta e smaltimento complessa dal punto di vista burocratico, che spinge inevitabilmente i più a ributtare i rifiuti in mare.

 

La legge potrebbe aiutare a contrastare gli effetti dei cambiamenti climatici sulla salute. Per combattere i cambiamenti climatici è utile anche compostare il cibo in casa

Coperture economiche

A gettare i presupposti per la buona messa in pratica della legge, anche alcuni dettagli non di poco conto, che dovrebbero agevolare il compito delle persone coinvolte. Economicamente, ad esempio, non ci sarà alcun onere per pescatori o capitani di nave, visto che l'operazione è completamente gratuita per chi la effettua. I costi di gestione di questo tipo di rifiuti, infatti, sono coperti con una specifica componente che si aggiungerà alla tassa o tariffa sui rifiuti.

Inoltre, sono previsti premi nei confronti dei comandanti dei pescherecci che si impegnino nella raccolta dei rifiuti.

La loro entità e le modalità di erogazione saranno stabilite da un apposito decreto ministeriale che verrà emanato entro 4 mesi dall'entrata in vigore delle legge, dal Ministro delle politiche agricole alimentari, e forestali, di concerto con il Ministro della transizione ecologica. Di questi Enti sarà il compito di individuare le misure premianti idonee per comandanti dei pescherecci soggetti al rispetto degli obblighi di conferimento dei rifiuti accidentalmente pescati. Da queste sono escluse in modo esplicito fin da ora misure provvidenziali economiche.

Educazione ambientale nelle scuole

La legge Salvamare però non si limiterà a determinare le azioni da svolgere oggi ma guarderà al futuro e cercherà di parlare alle nuove generazioni, ragazze e ragazzi a cui spetterà il compito, nei prossimi decenni, di preservare le acque del nostro Pianeta.

Per questo, tra le misure previste all'interno della legge c'è anche la promozione nelle scuole di ogni ordine e grado di attività educative finalizzate a sensibilizzare sul tema e a mettere in evidenza l'importanza della conservazione dell'ambiente che ci circonda e in particolar modo del mare, da preservare prima di tutto dalle ondate di rifiuti.

In concreto, la volontà è quella di proporre all'interno delle scuole percorsi divulgativi in merito alle corrette pratiche di conferimento dei rifiuti, del recupero e riuso dei beni di consumo e dello smaltimento dei prodotti a fine ciclo. Non dovrebbero mancare, infine, lezioni in merito alla riduzione dell'utilizzo della plastica e ai sistemi di riutilizzo disponibili.