Trombo: che cos'è, perché si forma, sintomi

Trombo: che cos'è, perché si forma, sintomi
Ultima modifica 23.06.2022
INDICE
  1. Generalità
  2. Che cos'è un Trombo?
  3. Cause
  4. Tipi e classificazione dei Trombi
  5. Destino del Trombo
  6. Conseguenze
  7. Cura e trattamento

Generalità

Il trombo è una massa solida costituita da globuli rossi, piastrine, fibrina e globuli bianchi, risultato di alterazioni a carico dell'endotelio vasale, del flusso ematico e/o dei meccanismi di coagulazione del sangue.

Trombo: Generalità Shutterstock

Un trombo può formarsi all'interno dei vasi sanguigni arteriosi o venosi, così come può formarsi a livello cardiaco. In funzione del luogo in cui si sviluppa, il trombo assume caratteristiche differenti e può portare all'insorgenza di diverse patologie e conseguenze.

Le cause alla base della formazione di un trombo sono generalmente correlate all'endotelio vasale, al flusso ematico (turbolenza e stasi) e all'aggregazione piastrinica. Tutti i fattori in grado di influire negativamente o comunque alterare uno o più di questi aspetti del sistema cardiovascolare, pertanto, sono potenzialmente capaci di predisporre al rischio della formazione di uno o più trombi.

Che cos'è un Trombo?

Il trombo è una massa solida che si forma a livello intravasale o intracardiaco, solitamente costituita da piastrine aggregate fra di loro, globuli rossi intrappolati e fibrina (o fattore Ia, si tratta di una proteina insolubile presente all'interno dei coaguli ma non nel sangue circolante che si forma a partire dal fibrinogeno - o fattore I - in seguito a una complessa reazione a catena anche nota come "cascata della coagulazione"). Nella composizione del trombo, inoltre, possono essere presenti anche globuli bianchi.

In altri termini, un trombo può essere definito come un coagulo di sangue formatosi all'interno di un vaso sanguigno (venoso o arterioso), oppure all'interno del cuore.

Normalmente, la formazione di coaguli in risposta ad una lesione è un fenomeno positivo, poiché rallenta e arresta la perdita di sangue. Basti pensare, ad esempio, a ciò che avviene quando ci si ferisce la cute: la coagulazione pone un limite e arresta il sanguinamento, prevenendo conseguenze spiacevoli. Tuttavia, quando il coagulo si forma all'interno di un vaso sanguigno o a livello intracardiaco, esso rappresenta un vero e proprio pericolo per l'individuo, poiché può creare occlusione ostacolando il flusso ematico, così come può staccarsi dall'area in cui si è formato raggiungendo altri distretti corporei e dando origine a gravi conseguenze (ad esempio, la tromboembolia polmonare).

Cause

Quali sono le cause della formazione di Trombi?

Le principali cause ritenute responsabili della formazione di trombi sono ben descritte dalla cosiddetta triade di Virchow e consistono in:

  • Danno endoteliale (fattore che riveste una particolare importanza nella formazione di trombi a livello arteriolare e cardiaco);
  • Alterazioni e anomalie del flusso ematico (sia turbolenza che stasi);
  • Ipercoagulabilità (questo fattore sembra essere particolarmente significativo nella formazione di trombi a livello venoso).

Per informazioni più dettagliate in merito ai suddetti fattori e ai meccanismi d'azione attraverso i quali sono in grado di favorire la formazione di un trombo, si consiglia la lettura dell'articolo dedicato: Triade di Virchow.

Fattori di rischio per la formazione di Trombi

Se la triade di Virchow riassume le principali cause della formazione di trombi, è ragionevole pensare che qualsiasi fattore - di natura patologica e non - che predisponga e/o provochi danni endoteliali, alterazioni del flusso ematico e/o ipercoagulabilità possa favorire, di conseguenza, lo sviluppo di coaguli a livello intravasale e intracardiaco. Fra questi fattori, ricordiamo:

Quelli sopra elencati sono solo alcuni dei possibili fattori di rischio per la formazione di un trombo. Anche in questo caso, informazioni più dettagliate sono riportate nell'articolo dedicato alla triade di Virchow.

Tipi e classificazione dei Trombi

Trombo: Tipologia e Classificazione Shutterstock

Esistono diverse tipologie di trombi che possono essere suddivisi e classificati in funzione di svariate caratteristiche, quali la composizione, l'area del sistema cardiovascolare in cui si formano, le dimensioni, ecc.

Una delle classificazioni più note e utilizzate è quella sulla base del sito in cui si sviluppa il trombo. Di seguito, perciò, verranno descritte le diverse tipologie di trombo secondo questo specifico tipo di suddivisione.

Trombo arterioso

Il trombo arterioso si forma all'interno delle arterie. La sua composizione è ricca di piastrine, poiché i fattori che tendono a favorirne la comparsa (come il danno endoteliale) favoriscono l'attivazione e l'aggregazione piastrinica. Questo tipo di trombo viene solitamente definito come "trombo bianco" proprio per la prevalenza della componente piastrinica rispetto agli eritrociti. Ad ogni modo, il trombo arterioso è comunque costituito anche da fibrinaglobuli rossi e leucociti degenerati.

Benché i trombi arteriosi possano formarsi in qualsiasi arteria, essi tendono a svilupparsi più frequentemente nelle coronarie, nelle arterie cerebrali e in quelle femorali.

Trombo venoso

Il trombo venoso, naturalmente, è un coagulo che si sviluppa all'interno dei vasi sanguigni venosi e che tende a crescere assumendo una forma allungata che si propaga in direzione del cuore. I trombi venosi vengono anche definiti "trombi rossi", poiché caratterizzati da una prevalenza di globuli rossi rispetto alle altre cellule del sangue. Tale prevalenza è dovuta al fatto che il trombo si forma proprio nel lento circolo venoso che facilita l'intrappolamento degli eritrociti. Per via di questa caratteristica del flusso ematico e della modalità con cui si formano, i trombi venosi o rossi vengono anche chiamati "trombi da stasi". Ad ogni modo, lo sviluppo di trombi nelle vene risulta essere particolarmente favorito dalla predisposizione dell'individuo all'ipercoagulabilità.

Le vene maggiormente interessate dalla formazione di trombi sono quelle degli arti inferiori, ciò non toglie, tuttavia, che essi possano svilupparsi anche nelle vene degli arti superiori, nel plesso venoso periprostatico, nelle vene periuterine, nelle vene ovariche e, talvolta, addirittura nella vena epatica, nella vena porta o nelle vene durali.

Trombo murale

trombi murali si formano all'interno delle cavità del cuore, oppure nel lume dell'aorta.

La formazione di trombi murali intracardiaci è favorita da anomalie della contrazione cardiaca (aritmieinfarto del miocardiocardiomiopatie) oppure da lesioni del miocardio.

La formazione di trombi murali a livello aortico, invece, è favorita dalla presenza di placche aterosclerotiche ulcerate e dagli aneurismi.

Caratteristiche dei Trombi: le strie di Zahn

Le strie di Zahn sono striature che si trovano all'interno del trombo. Esse possono essere visibili, a seconda dei casi, macroscopicamente oppure microscopicamente. Tali strie sono dovute all'alternanza di strati chiari - caratterizzati da un accumulo di piastrine e fibrina - e di strati scuri più ricchi, invece, di globuli rossi.

Altri tipi di classificazione

Altro metodo di classificazione dei trombi è quello che si basa sulla loro composizione e sull'aspetto da essa conferitogli. In questo caso, si possono distinguere i già citati trombi bianchi (composti soprattutto da piastrine) e i trombi rossi (caratterizzati da una maggior quantità di globuli rossi); a questi si aggiungono i trombi misti (o variegati), aventi caratteristiche intermedie alle due tipologie di trombo sopra citate.

Un altro tipo di classificazione può essere effettuata sulla base delle dimensioni e in funzione della porzione di lume vasale che occludono o che occupano.

Trombo: Altri Tipi di Classificazione Shutterstock

A tal proposito, è possibile distinguere:

  • Trombi ostruttivi: si tratta di trombi che occupano l'intero lume del vaso, occludendolo completamente. In questo modo, pertanto, il flusso sanguigno risulta del tutto ostacolato. I trombi ostruttivi tendono a formarsi più frequentemente nelle arterie.
  • Trombi parietali: sono trombi che occludono il vaso sanguigno solo parzialmente. Tuttavia, non si può escludere una loro evoluzione verso una forma ostruttiva qualora non vengano individuati e prontamente trattati.
  • Trombi a cavaliere: si tratta di trombi che si sviluppano a livello delle biforcazioni vasali.

Lo sapevi che…

Esiste anche un'altra tipologia di trombi definiti coaguli post-mortem. Come si può facilmente intuire dal loro stesso nome, essi si formano dopo la morte dell'individuo e, in sede di autopsia, potrebbero potenzialmente essere confusi con i trombi venosi ante-mortem. Tuttavia, essi si differenziano da questi ultimi in quanto possiedono una consistenza più gelatinosa e presentano la parte inferiore di colore rosso scuro a causa del deposito dei globuli rossi che - per via della sopraggiunta morte - avviene per gravità; la porzione superiore, invece, è gialla e viene spesso descritta come simile al grasso di pollo. Oltre a ciò, si segnala che i trombi che si formano quando l'individuo è in vita presentano le sopra descritte strie di Zahn che, invece, risultano assenti nei coaguli post-mortem.

Destino del Trombo

Trombo: come evolve la situazione?

Una volta formatosi il trombo - indipendentemente dal luogo di sviluppo - esso può andare incontro a diversi destini. Più nel dettaglio, può subire uno o più dei processi di seguito descritti.

Propagazione

In questo caso il trombo continua ad accrescere le sue dimensioni portando ad un aumento del rischio di occlusione vasale.

Embolizzazione

Il trombo può - interamente o in parte - staccarsi dalla parete del vaso in cui si è formato e immettersi nel circolo ematico, diventando - a tutti gli effetti - un embolo e dando così origine ad embolia.

Dissolvimento

In alcuni casi - e, in particolare, se il trombo è di recente formazione - grazie all'attivazione dei sistemi fibrinolitici, è possibile che il trombo vada incontro a dissolvimento. I trombi di vecchia formazione, invece, risultano più resistenti alla fibrinolisi.

Organizzazione e ricanalizzazione

In presenza di trombi di vecchia formazione, può iniziare il cosiddetto processo di organizzazione. Tale organizzazione prevede l'intervento delle cellule endoteliali localizzate sulla parete vasale intorno al trombo che - stimolati da fattori rilasciati dai macrofagi - lo invadono crescendo al suo interno e all'esterno, dando origine a capillari di nutrimento. Al processo di organizzazione prendono parte anche i fibroblasti che trasformano il trombo in una sorta di massa fibrosa ricca di collagene. In questo modo, internamente e intorno al trombo si formano nuovi vasi molto simili ai capillari tipicamente presenti nei tessuti di granulazione. Il processo di organizzazione si arresta qui, portando - almeno in parte - ad un ristabilimento della continuità del lume vasale e dando origine a quello che si definisce un "trombo organizzato".

In alcuni casi, tuttavia, è possibile che si verifichi la ricanalizzazione del trombo organizzato, grazie alla quale quest'ultimo viene ridotto ad una massa vascolarizzata di tessuto connettivo che, successivamente, può essere inglobata all'interno della parete del vaso sanguigno così rimodellato.

Conseguenze

Conseguenze e patologie correlate alla formazione del Trombo

Le conseguenze della formazione di un trombo possono essere più o meno gravi in funzione delle dimensioni del trombo e del luogo in cui questo si forma.

Trombo: Conseguenze Shutterstock

In qualsiasi caso, la formazione di un trombo rappresenta sempre un evento clinicamente significativo che non si può e non si deve in alcun modo sottovalutare.

Conseguenze della formazione di Trombi venosi

La formazione di trombi nelle vene può dare origine a trombosi venose superficiali, così come può portare all'insorgenza di trombosi venose profonde, a seconda del vaso in cui il coagulo si sviluppa.

La trombosi venosa profonda presenta un quadro clinico più grave rispetto alla trombosi superficiale e, soprattutto, espone il paziente al rischio di embolia polmonare per distacco del trombo, così come lo espone ad un aumentato rischio di andare incontro ad insufficienza venosa cronica.

Conseguenze della formazione di Trombi arteriosi

I trombi che si formano nelle arterie portano a trombosi arteriosa che - in funzione del luogo in cui il coagulo si forma e a seconda dell'entità dell'ostruzione provocata - può dare origine a gravi patologie, quali sono, ad esempio, l'ischemia (periferica, intestinale, cerebrale, cardiaca o del miocardio, ecc.), l'ictus e l'infarto.

Conseguenze della formazione di Trombi intracardiaci

I trombi che si formano a livello intracardiaco danno origine alla trombosi cardiaca fra le cui conseguenze ricordiamo discinesia miocardica, danni a carico del miocardio ed embolia in caso di distacco del trombo.

Curiosità

In presenza di endocardite batterica, i microorganismi responsabili della patologia possono organizzarsi formando particolari masse definite "vegetazioni". Queste masse possono comportarsi in maniera simile ai trombi intracardiaci, portando a conseguenze gravi e talvolta drammatiche analoghe a quelle indotte dai trombi propriamente detti.

Cura e trattamento

Cure e trattamenti per eliminare e prevenire la formazione dei Trombi

I trattamenti che si possono mettere in pratica per prevenire la formazione di trombi o per eliminare quelli già formatisi possono essere sia di tipo farmacologico che chirurgico.

I farmaci anticoagulanti e gli antiaggreganti piastrinici vengono impiegati perlopiù in ambito preventivo.

I farmaci fibrinolitici (o trombolitici, che dir si voglia), invece, agiscono sul trombo già formato.

Quando la terapia farmacologica non può essere intrapresa o non dà i risultati sperati, così come nei casi particolarmente gravi è, invece, possibile intervenire mediante trombectomia, ossia attraverso la rimozione chirurgica del trombo.

Autore

Ilaria Randi

Ilaria Randi

Chimica e Tecnologa Farmaceutica
Laureata in Chimica e Tecnologia Farmaceutiche, ha sostenuto e superato l’Esame di Stato per l’Abilitazione alla Professione di Farmacista