Tracheotomia: rischi post intervento e convalescenza

Ultima modifica 25.02.2020

Breve ripasso

La tracheotomia è un'operazione chirurgica finalizzata a garantire un'efficace ventilazione quando, a causa di neoplasie in gola, ammassi di secrezioni mucose, edemi localizzati od altro, il paziente accusa gravi difficoltà (od incapacità) respiratorie. tracheotomiaL'intervento di tracheotomia consiste nel far comunicare la trachea con l'esterno mediante una cannula inserita nel lume tracheale attraverso un foro della cute (praticato a livello della trachea).

Rischi della tracheotomia

Diversamente da quanto accadeva in passato, l'esperienza acquisita nel campo e le attuali conoscenze anatomiche della trachea riducono considerevolmente il rischio di complicanze post tracheotomia. Grazie al miglioramento delle tecniche operative e alla qualità delle cannule utilizzate, i rischi legati ad un intervento di tracheotomia sono pressoché paragonabili a quelli di una semplice intubazione endotracheale.
Ciò non significa, comunque, che la tracheotomia sia un atto chirurgico scevro da rischi e pericoli: quando eseguita da personale non particolarmente esperto, peggio ancora in situazioni di emergenza, la tracheotomia può comunque procurare serie lesioni al paziente.
È bene dunque distinguere i rischi a cui il paziente può andare incontro nell'immediato post intervento da quelli a lungo termine:


Rischi nell'immediato post-intervento

Rischi a lungo termine

  • Disfagia (difficoltà nel deglutire alimenti solidi o liquidi)
  • Danno della trachea
  • Cheloidi (abnorme formazione di tessuto cicatriziale)
  • Infezioni a causa della proliferazione di batteri intrappolati nella cannula tracheale
  • Mancata chiusura fisiologica dello stoma dopo la rimozione della cannula (il rischio aumenta quando il tubicino rimane inserito per un periodo superiore a 16 settimane): in simili circostanze, la ferita può essere richiusa chirurgicamente
  • Ostruzione della cannula
  • Erosioni cutanee
  • Stenosi (restringimento) tracheale

Il rischio di morte del paziente sottoposto alla tracheotomia è inferiore al 5%.
Per minimizzare gli eventi sfavorevoli legati alla tracheotomia, il medico chirurgo deve possedere una completa conoscenza delle problematiche di tipo anatomo-fisiologico connesse all'operazione, nonché una certa abilità nella decannulazione del paziente e nel ripristino delle vie aeree naturali.


Approfondimento: tracheotomia e disfonia


Abbiamo visto che uno dei rischi legati alla tracheotomia è l'alterazione della voce nel paziente tracheotomizzato e la difficoltà ad esprimersi.
In simili circostanze, per ottenere un linguaggio soddisfacente è possibile creare una piccola fuga d'aria intorno alla cannula tracheale utilizzando una sorta di palloncino (detto cuffia o valvola) posizionato sullo stesso tubicino, utile per favorire l'aderenza alle pareti tracheali. In questo modo, l'aria che risale dal tubicino alle corde vocali (ed alla bocca) permette al paziente di esprimersi e parlare.
È bene sottolineare, tuttavia, che nella tracheotomia standard, la disfonia è generalmente reversibile. Il disturbo si accentua invece nella tracheotomia permanente (tracheostomia), tanto da procurare, in taluni pazienti, la totale perdita della voce.

Pazienti a rischio

Le complicanze post intervento aumentano in modo esponenziale in alcuni soggetti: ad esempio i bambini, soprattutto se neonati o comunque molto piccoli, richiedono particolari accorgimenti da parte del chirurgo, dato che il rischio di lesionare strutture anatomiche limitrofe alla trachea è concreto.
Anche i fumatori, le persone obese e gli alcolisti costituiscono altre categorie esposte al rischio di complicanze post intervento.
È bene ricordare, inoltre, che la presenza di malattie croniche ed infezioni respiratorie, così come la concomitante assunzione di farmaci - quali cortisonici, tranquillanti o sostanze per favorire l'addormentamento - possono prolungare i tempi di convalescenza o, in alcuni casi, aumentare il rischio di complicanze post intervento. Per questa ragione, prima della tracheotomia, è dovere del paziente far presente al medico eventuali patologie, disturbi cronici o l'assunzione di determinate specialità medicinali.

Post intervento: convalescenza

Il paziente dev'essere sempre assistito durante il periodo post-intervento. La cannula tracheale richiede chiaramente una certa manutenzione ed un'accurata pulizia per minimizzare il rischio di sovrainfezioni batteriche; per la medesima ragione, anche lo stoma tracheale (il foro praticato per inserire la cannula) dev'essere mantenuto rigorosamente pulito.
L'assistenza al paziente tracheotomizzato prevede due importantissime regole di base:

  • Il mantenimento della pervietà delle alte vie respiratorie ed il costante monitoraggio della meccanica respiratoria;
  • La prevenzione delle complicanze a breve e lungo termine (prime fra tutte le infezioni e l'inalazione di alimenti o bevande)

Come comportarsi quando il paziente tracheotomizzato torna a casa?


Una volta a casa, il paziente tracheotomizzato necessita di assistenza da parte di familiari o personale competente. È anzitutto importante gestire e mantenere pulita la cannula tracheale, e rispettare piccoli ma importanti accorgimenti:

  1. Eseguire impacchi caldi in prossimità del sito d'incisione per attenuare il dolore od il fastidio percepito
  2. Mantenere sempre la zona d'incisione asciutta e pulita
  3. Se necessario (e previo consiglio medico) assumere farmaci antidolorifici per mascherare il dolore
  4. Evitare ogni possibile contatto con particelle di sporco, cibo, acqua e bevande: una volta aspirati, frammenti solidi e/o goccioline potrebbero causare gravi disturbi respiratori
  5. Indossare sciarpe morbide (non troppo strette) prima di uscire di casa, per evitare che particelle di sporco entrino nel canale respiratorio
  6. Rispettare l'eventuale terapia antibiotica profilattica prescritta dal medico dopo l'intervento di tracheotomia

In presenza di sintomi anomali, dolore insopportabile o dubbi, il paziente sottoposto a tracheotomia dovrebbe rivolgersi immediatamente al medico per ulteriori accertamenti.



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