Ultima modifica 20.09.2019

Generalità

La tinea cruris (o “prurito del fantino”) è un'infezione micotica che interessa lo strato superficiale della cute della regione inguino-crurale.
Questa condizione è sostenuta da funghi dermatofiti, che appartengono prevalentemente al genere Trichophyton.

Tinea Cruris

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La tinea cruris è più comune negli uomini rispetto alle donne e, spesso, compare durante la stagione estiva, dopo un episodio di abbondante sudorazione. L'infezione è infatti favorita dell'instaurarsi di un microambiente caldo-umido nell'inguine e nella regione crurale, che predispone alla proliferazione degli agenti patogeni.
I principali fattori di rischio per la tinea cruris sono l'abitudine a indossare abiti stretti e poco traspiranti, l'attività sportiva e la presenza di dermatofitosi concomitanti (spesso, l'infezione è contemporanea alla tinea pedis). Altre condizioni predisponenti sono l'obesità (responsabile della costante apposizione di pieghe cutanee), il diabete e gli stati di immunodeficienza.
La tinea cruris si presenta con un'eruzione cutanea, spesso bilaterale, costituita da piccole chiazze rotonde, arrossate ai margini, che tendono a desquamarsi; allargandosi perifericamente, queste lesioni assumono un caratteristico aspetto ad anello.

Altro sintomo comune è il prurito, mentre il dolore può manifestarsi al sopraggiungere di complicanze, quali macerazione, intertrigine da Candida e sovrainfezioni batteriche causate dal grattamento.
La tinea cruris si estende inizialmente dalla piega crurale (cioè in prossimità della radice della gamba); da questa sede, l'eruzione cutanea può diffondersi verso la superficie interna della coscia, l'inguine, il perineo e la regione perianale.
La diagnosi viene formulata sulla base della valutazione dermatologica e dell'esame microscopico, istologico o colturale. Nell'uomo, l'eruzione della tinea cruris è ben localizzata e non tende a coinvolgere lo scroto e/o il pene; questi aspetti sono importanti da considerare nella distinzione di quest'infezione dalla candidosi.
Il trattamento della tinea cruris prevede l'uso di farmaci antimicotici, da applicare localmente sulla cute o da assumere per via orale. Per evitare ricadute, la terapia dev'essere proseguita per alcune settimane anche dopo la scomparsa di tutti i segni della malattia.

Cause

La tinea cruris è un'infezione della pelle superficiale (dermatofitosi), localizzata nella regione inguino-crurale, dovuta solitamente a funghi del genere Trichophyton ed Epidermophyton.
Questi microrganismi, detti dermatofiti, sono in grado di parassitare lo strato corneo dell'epidermide e gli annessi cutanei (capelli, peli ed unghie), entrambi ricchi di materiale cheratinico, di cui si nutrono.
I dermatofiti responsabili della tinea cruris trovano la migliore situazione per il loro sviluppo soprattutto nel periodo estivo, quando la combinazione di umidità elevata e caldo favorisce la sudorazione e il ristagno delle secrezioni sebacee nella zona inguino-crurale.

Di norma, questi funghi non costituiscono alcun problema, in quanto la barriera cutanea e il sistema immunitario esercitano un'azione di difesa naturale e di controllo rispetto alla loro proliferazione eccessiva. Tuttavia, in presenza di alcune condizioni favorevoli, questi microrganismi si comportano da opportunisti, ossia sono in grado di “sfruttare” le situazioni di debolezza immunitaria e superare la resistenza delle barriere del corpo umano, insediandosi nella cute.
Le specie di funghi più comunemente responsabili dell'insorgenza della tinea cruris sono:

  • Trichophyton rubrum;
  • Trichophyton mentagrophytes;
  • Epidermophyton floccosum.

Gli uomini sono maggiormente colpiti dalla tinea cruris rispetto alle donne, a causa dell'apposizione dello scroto sulla coscia.

Come avviene il contagio

La tinea cruris viene generalmente trasmessa attraverso lo scambio di capi di abbigliamento, asciugamani, lenzuola e oggetti per l'igiene personale (come rasoi e pettini). In qualche caso, l'infezione può essere contratta attraverso il contatto sessuale.
La fonte iniziale più comune dell'infezione è la tinea pedis (o piede d'atleta), con o senza onicomicosi: infatti, è possibile che la malattia risulti dall'auto-inoculazione dei dermatofiti già presenti in un'altra zona corporea.
Più raramente, il contagio può avvenire attraverso il contatto con gli animali (soprattutto domestici) o con il suolo.

Fattori predisponenti

I principali fattori che possono predisporre a tale infezione sono associati all'instaurarsi di un micro-ambiente caldo-umido nella regione inguino-crurale e comprendono:

  • Abitudine a indossare abiti stretti (tra cui i costumi da bagno) e sintetici che ostacolano la corretta traspirazione cutanea;
  • Presenza di dermatofitosi concomitanti (specie la tinea pedis);
  • Sudorazione abbondante;
  • Attività sportiva;
  • Diabete mellito;
  • Obesità responsabile della costante apposizione di pieghe cutanee.

La proliferazione eccessiva dei funghi che provocano la tinea cruris può essere dovuta anche a variazioni del pH cutaneo e scarsa igiene. Altri fattori predisponenti comprendono stati di immunodeficienza secondari a terapie antibiotiche prolungate o frequenti, uso di cortisonici, chemioterapia, denutrizione, diabete ed altre malattie sistemiche debilitanti.

Chi è più a rischio

La tinea cruris è un'infezione micotica che si riscontra più comunemente negli sportivi e nelle persone obese. Inoltre, presentano un maggiore rischio di contrarre quest'infezione i soggetti già affetti da un'altra dermatofitosi, come la tinea pedis o la tigna del corpo, soprattutto quando chi ne è affetto non resiste allo stimolo di grattare o toccare le lesioni esistenti, favorendo così la disseminazione delle spore del fungo.

Segni e Sintomi

La tinea cruris esordisce tipicamente con un'eruzione cutanea, che si estende dalla piega crurale al di sopra della porzione interna adiacente della coscia. Da questa sede, le lesioni possono discendere a semiluna verso la parte superiore delle gambe, ma possono anche risalire verso il pube e l'addome o estendersi verso la regione perianale o i glutei.
L'eruzione cutanea della tinea cruris è costituita da piccole chiazze eritematose e desquamative dall'aspetto anulare, ossia con una zona centrale di colore più chiaro e un margine netto e arrossato. L'aspetto di queste lesioni è tipicamente circolare (detto anche “ringworm”) e si riscontra anche in altre forme di tigna (come la tinea corporis): l'eruzione si presenta inizialmente come una macula discoide che tende ad allargarsi in senso centrifugo; man mano che lo stato infiammatorio va incontro alla risoluzione spontanea, il centro della lesione torna ad assumere un colore più chiaro (rosaceo), mentre il margine rimane rossastro.
Le lesioni della tinea cruris sono tipicamente pruriginose, mentre i margini desquamanti possono essere sormontati da vescicole. L'eruzione cutanea associata a questa micosi può essere bilaterale.
La tinea cruris può complicarsi con macerazione, miliaria, infezione secondaria batterica o intertrigine da Candida. Inoltre, sono possibili reazioni avverse al trattamento, dermatite da grattamento e lichenificazione. Queste condizioni possono provocare prurito persistente, dolore e sensazione di bruciore intorno alla zona colpita.
Le recidive della tinea cruris sono frequenti, in quanto i funghi possono infettare ripetutamente i soggetti predisposti. Le riacutizzazioni si verificano più spesso durante l'estate.

Diagnosi

La diagnosi della tinea cruris viene formulata dal dermatologo sulla base dell'anamnesi, dell'esame clinico e dell'osservazione al microscopio di un campione di scarificazioni cutanee.
Il fungo della pelle causale può essere identificato mediante l'esame microscopico diretto di preparati a fresco di idrossido di potassio (KOH) e la positività delle colture di laboratorio.

Diagnosi differenziale

La tinea cruris va distinta da:

Nei maschi, l'interessamento dello scroto è solitamente assente o lieve. Questa caratteristica clinica è importante nella distinzione con l'intertrigine da Candida, nella quale, al contrario, la cute scrotale risulta spesso infiammata. Nella candidosi, inoltre, sono presenti delle tipiche lesioni satelliti, mentre l'eruzione della tinea cruris è ben localizzata.

Trattamento

Il trattamento della tinea cruris dipende dalle gravità delle manifestazioni cliniche, ma, di solito, prevede l'uso dei farmaci antifungini più appropriati, da applicare sulla cute o da assumere per via orale, in base alle indicazioni dello specialista dermatologo.
Nella maggior parte dei casi, la tinea cruris può essere trattata con successo con un antimicotico topico (crema, lozione o gel), da applicare sull'area interessata una o due volte al giorno per almeno 7-10 giorni dopo la scomparsa delle lesioni, che generalmente avviene dopo circa 2-3 settimane. Le opzioni terapeutiche comprendono: terbinafina, naftifina, miconazolo, clotrimazolo, chetoconazolo, econazolo e ciclopirox. Durante il trattamento, occorre evitare di indossare indumenti attillati e sintetici.
Nei pazienti con infezioni refrattarie, infiammatorie o diffuse, l'approccio prevede, invece, l'assunzione di antimicotici per via orale (come itraconazolo o terbinafina), 1 volta al giorno per circa 3-6 settimane.  
Nella gestione della micosi all'inguine, è fondamentale anche il contemporaneo trattamento della tinea pedis (piede d'atleta) e delle onicomicosi per ridurre il rischio di recidiva.
Con la diagnosi e la terapia appropriate, la prognosi della tinea cruris è eccellente; tuttavia, se la regione inguinale non viene mantenuta asciutta e pulita, è più probabile il manifestarsi di recidive.

Prevenzione e Consigli Utili

La prevenzione della tinea cruris comporta il mantenimento della regione inguinale pulita e asciutta. L'infezione è infatti favorita dell'instaurarsi di un microambiente caldo-umido a livello inguino-crurale, per l'ostacolata evaporazione del sudore, l'obesità o la scarsa igiene personale.
Le misure utili per prevenire la tinea cruris comprendono:

  • Asciugare bene la zona inguinale dopo un bagno caldo, l'esercizio fisico o una giornata particolarmente calda;
  • Indossare biancheria intima di cotone e cambiarla quotidianamente;
  • Non utilizzare indumenti aderenti o realizzati con fibre sintetiche;
  • Evitare la condivisione di asciugamani, salviette, pettini, limette o forbicine per unghie con altre persone.

Infine, per combattere la tendenza alla reinfezione da tinea cruris, occorre disinfettare accuratamente tutti gli oggetti utilizzati dal paziente mediante ebollizione, lavatura a secco, disinfettanti e prodotti antimicotici specifici.


Autore

Giulia Bertelli

Giulia Bertelli

Biotecnologa Medico-Farmaceutica
Laureata in Biotecnologie Medico-Farmaceutiche, ha prestato attività lavorativa in qualità di Addetto alla Ricerca e Sviluppo in aziende di Integratori Alimentari e Alimenti Dietetici