Encefalite da Zecca (TBE): sintomi, terapie, vaccino e prevenzione

Encefalite da Zecca (TBE): sintomi, terapie, vaccino e prevenzione
Ultima modifica 20.10.2022
INDICE
  1. Encefalite da Zecca: periodo d’incubazione
  2. Quali sono i sintomi?
  3. Diagnosi di TBE
  4. Terapie e prevenzione

Encefalite da Zecca: periodo d’incubazione

TBE: dopo quanto dall’infezione primaria compaiono i sintomi?

La maggior parte delle infezioni rimane asintomatica. In caso di malattia clinica, il periodo di incubazione per l'encefalite da zecche dura 2-28 giorni (più comunemente 7-14 giorni).

Quali sono i sintomi?

Sintomi Encefalite da Zecca: come si manifesta?

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Dopo un periodo di incubazione di 2-28 giorni dal morso, l'encefalite da zecche si manifesta in due fasi:

Segue un periodo di 8-20 giorni, in cui l'iperpiressia scompare e, di solito, non si verificano ulteriori conseguenze. 

  • La seconda fase si osserva soltanto nel 15% circa dei casi: la febbre è notevolmente più elevata rispetto a quella della TBE nella sua forma classica (spesso supera i 40°C) e il quadro clinico-sintomatologico degenera improvvisamente, scatenando encefalite (all'origine di sintomi come sonnolenza, confusione e disturbi sensoriali ecc.), meningoencefalite (flogosi delle meningi e del tessuto cerebrale), mielite o radicolite. L'encefalite che si sviluppa durante questa seconda fase può causare paralisi flaccida, sequele permanenti o morte; per questo motivo, spesso, l'encefalite da zecca rende necessario il ricovero ospedaliero alla diagnosi. Le manifestazioni della fase avanzata della malattia tendono a regredire nel giro di 2-3 settimane e sono seguite da un prolungato periodo di convalescenza. Nelle forme più severe, i soggetti affetti da TBE possono mantenere alterazioni neurologiche, ma solo nell'1-2% dei casi la TBE ne provoca il decesso (in genere, sopraggiunge dopo 5-7 giorni dalla comparsa dei disturbi neurologici). La gravità della malattia aumenta con l'età del paziente, ma sono stati segnalati decessi in tutte le fasce di età.
Per approfondire: Sintomi Encefalite da zecche (TBE)

Diagnosi di TBE

La diagnosi di encefalite da zecca si ottiene tramite esami sierologici e test di amplificazione del materiale genetico virale (PCR e RT-PCR).

Esami per la diagnosi di Encefalite da Zecca

Come accennato, la diagnosi non sempre risulta immediata, poiché buona parte dei soggetti che hanno subìto il morso di una zecca infetta non lamenta sintomi alcuni.  Ad ogni modo, la diagnosi dev'essere sospettata nei soggetti che ricordano la puntura di una zecca o che ne hanno riscontrato la presenza sulla pelle o sul cuoio capelluto.

Per approfondire: Puntura di Zecca (Morso di Zecca): Come Si Riconosce, Rischi e Cosa Fare

La diagnosi di TBE ipotizzata viene accertata tramite l'analisi del siero, raccolto durante la fase acuta della malattia (per la presenza di IgM, anticorpi virus-specifici).
Particolarmente appropriati per la diagnosi di TBE sono PCR e RT-PCR: la prima è una tecnica avanzata di biologia molecolare in grado di amplificare frammenti di acidi nucleici, la seconda - variante della PCR standard - permette di replicare una molecola di DNA a partire da un insieme di RNA isolati da una particolare cellula.

Terapie e prevenzione

Encefalite da Zecca: qual è il trattamento previsto?

Al momento attuale non è ancora stata individuata una terapia idonea e completamente risolutiva per la l'encefalite trasmessa da zecche: a tal proposito, si parla di misure terapeutiche di supporto, un protocollo basato essenzialmente alla risoluzione dei sintomi. Chiaramente, in caso di meningoencefalite - tipica complicanza della TBE - è richiesta l'ospedalizzazione del paziente, oltre ad un'ulteriore terapia di supporto.

Vaccino contro l’Encefalite da Zecca

L'immunizzazione offre la protezione più efficace: i vaccini per l'encefalite da zecca sono raccomandati a tutte le persone che intraprendono un viaggio nelle zone potenzialmente pericolose (in cui la TBE presenta un carattere endemico), soprattutto montane, rurali e boschive. Il vaccino viene somministrato per via intramuscolare, in triplice somministrazione a distanza di alcuni mesi l'uno dall'altro. Nelle aree in cui la malattia è altamente endemica, l'OMS raccomanda che la vaccinazione sia offerta a tutte le fasce d'età, compresi i bambini.

Inoltre, sono stati formulati alcuni farmaci contro la TBE utili per la profilassi post-esposizione, efficaci sino a 48 ore dopo il morso di zecca infetta.

Sempre dal punto di vista preventivo, risulta di massima importanza adottare misure di protezione contro i morsi di zecca. Le persone possono proteggersi dalle zecche indossando indumenti adeguati, compresi pantaloni lunghi e calzature chiuse, durante le escursioni o il campeggio in paesi o aree a rischio. L'intero corpo deve essere ispezionato quotidianamente e le zecche attaccate rimosse il prima possibile. Nelle zone a rischio, inoltre, dovrebbe essere evitato il consumo di latticini non pastorizzati.

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Autore

Giulia Bertelli

Giulia Bertelli

Biotecnologa Medico-Farmaceutica
Laureata in Biotecnologie Medico-Farmaceutiche, ha prestato attività lavorativa in qualità di Addetto alla Ricerca e Sviluppo in aziende di Integratori Alimentari e Alimenti Dietetici