Sordomuto - Sordo Prelinguistico: cosa significa, cause, trattamento

Definizione
Con il termine "sordomuto" si vuole indicare una persona che manifesta sordità e mutismo secondario ad essa conseguente.

Difatti, quando si parla di sordomutismo, ci si riferisce ad individui che possono presentare una condizione di mutismo generatasi a causa di una sordità congenita, oppure a causa di una sordità che si è sviluppata precocemente (generalmente, entro i primi due anni di vita), prima che l'individuo potesse acquisire la capacità di parlare.
Questi termini, tuttavia, sono ritenuti obsoleti e fonte di equivoci in quanto le persone con sordità alla nascita o sordità che si manifesta prima dell'acquisizione del linguaggio, possiedono generalmente un apparato fonoarticolatorio integro e organi della fonazione normali, quindi perfettamente funzionanti. Allo stesso tempo, anche la facoltà di linguaggio di questi individui risulta integra, ma a causa della sordità non è in grado di entrare in funzione come avverrebbe nelle persone udenti.
Per questi motivi, si preferisce parlare semplicemente di individuo sordo e, in questo specifico caso, di "sordo prelinguistico" (ossia un individuo diventato sordo o già sordo prima dell'acquisizione del linguaggio).
Grazie alle tecnologie ad oggi disponibili per contrastare o comunque ridurre lo stato di sordità e grazie ad un approccio multidisciplinare, i sordi prelinguisitici possono comunque imparare il linguaggio parlato e comunicare anche attraverso di esso.
Cause
Nell'individuo sordo prelinguistico il mutismo si verifica poiché l'apprendimento del linguaggio dipende proprio dall'ascolto delle parole e dalla loro ripetizione da parte del bambino. È chiaro, perciò, che in un individuo sordo fin dalla nascita questa forma di apprendimento non può essere messa in pratica.
La sordità può manifestarsi nel bambino fin dalla nascita, oppure poco dopo, in funzione della causa che l'ha scatenata.
A tal proposito, possiamo suddividere le cause in tre grandi gruppi:
Cause pre-natali
Le cause pre-natali fanno sì che il neonato nasca già privo della capacità uditiva (sordità congenita).
Rientrano all'interno di questo gruppo:
- Le cause ereditarie. Ovvero, i genitori possono trasmettere al figlio delle mutazioni geneticheche fanno sì che si sviluppi la sordità.
- Contrazione di particolari infezioni o patologie, da parte della madre durante la gravidanza, che possono danneggiare l'udito del nascituro (un esempio è costituito dalla contrazione della rosolia da parte della gestante).
- Intossicazione della madre con sostanze come droghe, alcool, tabacco e/o farmaci.
Cause perinatali
Le cause perinatali (anche dette cause neonatali) provocano la sordità del bambino al momento della nascita.
Nella maggior parte dei casi, dipendono da traumi di varia natura cui il neonato potrebbe andare incontro durante la nascita.
Cause post-natali
Le cause post-natali, infine, possono provocare sordità nel bambino durante i suoi primi anni di vita, prima che possa acquisire l'uso della parola.
Fra le cause di sordità post-natale, ricordiamo le seguenti:
- Patologie come le encefaliti e le meningiti;
- Infezioni virali come la parotite o il morbillo;
- Intossicazioni da farmaci come, ad esempio, la gentamicina.
Trattamento
Trattamento e importanza della diagnosi
Il trattamento dell'individuo sordo prelinguistico che può sviluppare il mutismo richiede un approccio multidisciplinare. Difatti, se da un lato il trattamento della sordità è fondamentale, dall'altro lato anche l'insegnamento della lingua è molto importante.
Per individuare precocemente il problema, lo screening uditivo neonatale può rivelarsi utile. Nel caso in cui, invece, il bambino sviluppi sordità dopo la nascita, non appena ci si rende conto del problema all'udito, è fondamentale rivolgersi subito al medico che prescriverà le opportune visite specialistiche e gli opportuni test per determinare la presenza di sordità.
Trattamento della sordità a apprendimento del linguaggio
Una volta accertata la presenza di problemi uditivi, è necessario capirne il grado attraverso l'esecuzione di appositi esami audiometrici. Lo specialista, grazie a questi esami, stabilirà se la sordità è completa, oppure se il bambino riesce a percepire alcuni suoni. In quest'ultimo caso, il medico dovrà individuare la frequenza dei suoni che il bambino riesce a percepire e dovrà intervenire di conseguenza.
È possibile ricorrere all'uso di protesi acustiche o impianti cocleari, a seconda dei casi e a seconda di ciò che lo specialista ritiene applicabile e maggiormente efficace per il proprio paziente.
Le protesi acustiche, generalmente, possiedono un elevato potere amplificante e consentono al bambino di udire suoni che altrimenti non sarebbe in grado di percepire. In altri casi, invece, si possono impiegare protesi che siano in grado di modificare le frequenze dei suoni nelle frequenze che il bambino è in grado di percepire, così da permettergli di percepire il maggior numero di suoni possibile.
Per approfondire: Apparecchi AcusticiGli impianti cocleari, invece, non amplificano i suoni, ma sono in grado di captarli e convertirli in segnali elettrici che vengono poi trasmessi al nervo cocleare, stimolandolo e permettendo la trasmissione dei segnali così generati al cervello.
Per approfondire: Impianto Cocleare: Quando Serve e Com'è FattoNaturalmente, la tempestività nell'individuare il problema e nell'adottare le suddette soluzioni è fondamentale per far sì che il bambino possa cominciare ad apprendere il linguaggio in tempi brevi, eventualmente con l'aiuto della logopedia.
In alcuni casi, generalmente in quelli non eccessivamente gravi e caratterizzati da una rapida diagnosi e da un conseguente rapido trattamento, i bambini potrebbero arrivare ad acquisire il linguaggio in maniera analoga ai loro coetanei con udito normale.
Nei casi particolarmente severi, nei casi in cui le protesi o gli impianti non possono essere utilizzati o nei casi in cui non danno i risultati sperati, il linguaggio può comunque essere insegnato al bambino in maniera attiva, tramite appositi metodi e tecniche che possono prevedere il ricorso alla logopedia, all'apprendimento della lingua italiana dei segni (LIS) e all'apprendimento della lettura delle labbra.
Tuttavia, è opportuno precisare che lo sviluppo del linguaggio in bambini sordi prelinguistici può non essere uguale per tutti, in quanto dipende da molteplici fattori, quali:
- Tempestività della diagnosi, quindi dell'intervento;
- Livello di sordità;
- Tipologia di trattamento intrapreso (tipi di protesi o impianti utilizzati);
- Tipologia di intervento logopedico;
- Fattori ambientali e connessi all'ambiente in cui il bambino vive;
- Fattori individuali.
Infine, ricordiamo che per un bambino sordo prelinguistico, è di fondamentale importanza anche il supporto educativo-sociale e relazionale.