Ultima modifica 01.02.2018

Premessa importante

Nel linguaggio comune, il termine simbionte rimanda ad un microorganismo che condivide la propria vita con un altro, mentre entrambi traggono benefici e vantaggi reciproci da tale unione; in realtà, questa definizione fa riferimento ad un tipo ben preciso di simbiosi, definita mutualistica. Metaforicamente parlando, la popolare espressione "vivere in simbiosi", entrata nel linguaggio comune, esprime il forte legame che unisce due persone: chiaramente, in gergo, la "simbiosi" identifica un'iperbole, un'esagerazione nel contesto di una descrizione della realtà attraverso fraseggi che amplificano il concetto in modo considerevole.
In termini biologici, gli organismi simbionti vivono (letteralmente) insieme: la parola simbiosi, infatti, deriva dal greco sýn-bíōsis, che significa "vita insieme/convivenza". Tale relazione può essere vantaggiosa per una sola parte o per entrambe, arrecare danno ad un organismo o risultare innocua per entrambi.

Simbionti e simbiosi

I rapporti simbiotici tra i vari organismi viventi non sono tutti uguali: anzitutto va tracciata una netta distinzione tra i rapporti obbligati e quelli facoltativi.

SimbiontiNella simbiosi obbligata, gli organismi simbionti dipendono l'uno dall'altro, e la loro sopravvivenza è fortemente condizionata dalla loro unione: in altre parole, la cessazione della vita simbiotica per questi microorganismi condurrebbe alla morte di entrambi. Basti pensare, per esempio, alla necessità della vita simbiotica tra microorganismi fotosintetici (es. cianobatteri o alghe) e funghi: i licheni sono infatti definiti come microorganismi simbionti formati da queste due componenti, e l'assenza dell'uno implica la morte dell'altro.

I simbionti facoltativi sono organismi che possono - anche se non necessariamente devono - vivere insieme per trarre beneficio reciproco: in questa seconda categoria, gli organismi possono anche condurre una vita indipendente.

Classificazione

I rapporti simbiotici, inoltre, possono essere classificati in più sottocategorie; vediamo, ora, le più importanti:

  1. Simbiosi mutualistica o mutualismo: trattasi di una correlazione stretta tra persone, oggetti od azioni diversi, al fine di trarre vantaggio reciproco. Probabilmente, la variante mutualistica è la simbiosi più diffusa in assoluto, e coinvolge i componenti di tutto il regno vivente (uomo compreso): più precisamente, sono le relazioni fisiche e biochimiche che pongono le basi per definire un rapporto simbiontico o meno. Per esempio, alcuni batteri fissatori dell'azoto (es. Gen. Rhizobium) svolgono la loro attività biologica fissando l'azoto a livello dell'apparato radicale delle leguminose: tuttavia, questi microorganismi sono in grado di riprodursi anche senza l'interazione con le piante suddette. Di primo acchito, l'affermazione "l'uomo vive in simbiosi mutualistica con alcuni batteri" può risultare bizzarra: tuttavia, questa espressione, osservata attentamente, non è poi così strana. Basti pensare ai microorganismi della flora batterica intestinale che, vivendo nell'intestino dell'uomo, possono sopravvivere assicurando (come ringraziamento) l'equilibrio intestinale dell'ospite. Tra gli altri esempi eccezionali di rapporto simbiotico, ricordiamo il legame tra piante e funghi, così come l'unione tra batteri e piante, tra animali di specie diversa (es. squalo e pesce pilota), tra animali e funghi (es. formiche e funghi), ecc..
  2. Parassitismo: il parassitismo è una forma di simbiosi in cui i protagonisti della relazione non traggono beneficio reciproco: per meglio dire, un organismo trae vantaggio a spese dell'altro. I simbionti in questione sono definiti, precisamente, "parassita" e "ospite": il parassita, privo di vita indipendente, è generalmente più piccolo dell'ospite, presenta una durata di vita molto più breve e può vivere solo se relazionato con l'altro simbionte. Per chiarire il concetto, riportiamo alcuni semplici esempi: i parassiti per antonomasia sono i batteri, i virus e i miceti, che infettano l'uomo (ospite). Tuttavia, tra i "simbionti parassiti" ricordiamo anche alcuni crostacei, insetti ed angiosperme. Ancora, è bene distinguere due categorie di simbionti parassiti: gli ectoparassiti vivono sulla superficie dell'ospite, mentre gli endoparassiti sono relazionati all'altro simbionte vivendo al suo interno.
  3. Commensalismo: il commensalismo è un'altra forma di simbiosi, in cui un organismo trae beneficio dalla relazione, mentre l'altro essere vivente (chiamato comunque simbionte) non è né danneggiato né aiutato. In questa simbiosi, i componenti sono organismi facoltativi, in cui il più forte sfrutta l'altro senza che quest'ultimo possa giovare dalla relazione.
  4. Inquilinismo: è una forma di relazione simbiotica commensale, in cui i due protagonisti della relazione non dipendono necessariamente l'uno dall'altro, ma uno trae vantaggio dall'altro, senza creare danno o beneficio. È il caso di piante come le orchidee che vivono sugli alberi, così come alcuni animali che alloggiano nelle cavità degli alberi.
  5. Amensalismo: onnipresente nel mondo naturale, l'amensalismo è una forma di simbiosi in cui un organismo della relazione viene completamente annullato, mentre l'altro rimane inalterato, senza trarre beneficio né svantaggio. Per riportare un esempio pratico, basti pensare ad un albero possente la cui ombra copre e danneggia un albero o una pianta più piccola che vi cresce in prossimità: l'albero possente, con la sua ombra, impedisce alla pianticella di assorbire luce solare; nello stesso tempo, l'albero ruba i nutrienti e l'acqua piovana all'altro simbionte. Nel caso la pianta muoia, l'albero più grande può nutrirsi dei resti della sua decomposizione: in questo caso, si parla precisamente di un'altra tipologia di simbiosi, il parassitismo. Riportiamo un altro esempio: il Pennicillium, secernendo la penicillina (composto battericida che fa parte del suo metabolismo naturale) esercita un effetto negativo (tossico) su un secondo simbionte.

Conclusioni

Nel meraviglioso mondo dei viventi, la simbiosi riveste un ruolo di prestigio assoluto, dal momento che tutti gli organismi eucarioti - quali piante, animali, protisti e funghi - sembrano derivare proprio dalla simbiosi tra varie tipologie di procarioti (batteri). Stiamo parlando della teoria endosimbiontica, in cui la stretta relazione, nonché unione, tra due e più organismi procarioti ha inesorabilmente condotto alla creazione di forme di vita sempre più complesse, fino al raggiungimento di una simbiosi permanente a tutti gli effetti, in cui nessuno tra i partner simbiotici avrebbe potuto sottrarsi all'altro.