Ultima modifica 29.01.2020

Generalità

Lo pterigio è una malattia che colpisce la superficie anteriore dell'occhio. Questa condizione patologica è caratterizzata dallo sviluppo di una membrana fibrovascolare a livello della congiuntiva sclerale.

PterigioProgressivamente, lo pterigio può estendersi fino a coprire la cornea (tessuto trasparente che si trova davanti all'iride e alla pupilla). Questa lesione appare come un'escrescenza, leggermente rialzata e, se aumenta eccessivamente di dimensioni o spessore, può interferire con la visione: un pterigio abbastanza grande, può effettivamente causare una distorsione della superficie della cornea, portando ad astigmatismo.
Le cause che inducono lo sviluppo dello pterigio non sono ancora del tutto note. La malattia è probabilmente favorita dall'esposizione al sole e dalle irritazioni croniche della superficie oculare.
Spesso, lo pterigio è evidente a occhio nudo, ma il medico conferma la diagnosi con un attento esame delle strutture interessate.
Lo pterigio può essere asportato chirurgicamente, ma questa patologia tende a recidivare con una certa frequenza.

Cos'è

Uno pterigio è un disturbo localizzato sulla superficie oculare, caratterizzato dalla crescita anomala del tessuto congiuntivale bulbare.
La protuberanza che si viene a creare presenta un andamento orizzontale e, dopo un certo periodo di crescita, tende a invadere la cornea sul lato dell'occhio più vicino al naso. In alcuni casi, questa membrana può riscontrarsi anche sul lato temporale dello stesso occhio. La porzione di cornea interessata diventerà biancastra e ricca di vasi, con una superficie non regolare.
In pratica, lo pterigio somiglia a una sorta di panno o film sottile che cresce sopra l'occhio.


Il termine pterigio deriva dal greco “pterugion”, cioè “piccola ala d'insetto”, in riferimento all'aspetto con cui la malattia si presenta.


Lo pterigio può far insorgere un astigmatismo di difficile correzione con occhiali, a causa della trazione esercitata dalla congiuntiva.


Pterigio

Cause

Uno pterigio è una formazione benigna (non cancerosa) che, di solito, si presenta nei pazienti di età adulta; rarissimi sono, invece, i casi nei bambini. La maggiore incidenza si verifica tra i 20 e i 50 anni di età e nei maschi si rileva una prevalenza doppia rispetto alle femmine.
Le cause che inducono questo cambiamento nel normale tessuto congiuntivale non sono ancora del tutto chiare. Tuttavia, è noto che l'esposizione prolungata ad agenti atmosferici, in particolare al vento e ai raggi ultravioletti e infrarossi dalla luce solare, contribuisce all'insorgenza della malattia.

Per questa caratteristica, lo pterigio si riscontra soprattutto nei pescatori, negli alpinisti e in altre persone che trascorrono molto tempo al sole o lavorano all'aperto, senza l'adeguata protezione di occhiali o cappelli.
La malattia sembra essere favorita anche dalle irritazioni croniche della superficie oculare.
Altri fattori di rischio significativi sono rappresentati da:

  • Popolazione asiatica, africana e sudamericana;
  • Trascorrere i primi 5 anni di vita in aree geografiche equatoriali (nota: lo pterigio è più comune nei climi caldi; infatti, è di frequente riscontrato nei paesi tropicali o subtropicali).

Lo pterigio può svilupparsi da una pinguecola. Quest'ultima lesione cresce in rilievo vicino alla cornea, ma normalmente non la coinvolge (proprio per questo aspetto, si distingue dal pterigio).

Sintomi e complicazioni

Lo pterigio si sviluppa in modo lento e progressivo sulla parte bianca dell'occhio (sclera), nelle porzioni nasali e temporali della periferia corneale. Questa lesione può non associarsi a sintomi specifici.
In alcuni pazienti, lo pterigio può diventare rosso e infiammato in particolari circostanze irritanti, come, ad esempio, stanze piene di fumo, aria condizionata, mancanza di sonno e luce del sole.
In caso d'infiammazione, si presentano frequentemente:

  • Arrossamento persistente;
  • Bruciore e fastidi nella visione notturna;
  • Lacrimazione eccessiva;
  • Diplopia nello sguardo laterale;
  • Sensazione di avere un corpo estraneo nell'occhio.

Se cresce eccessivamente e infiltra in modo significativo lo stroma della cornea, lo pterigio può interferire con la visione tirando e deformando (astigmatismo) la cornea.
Nei casi più avanzati, quando lo pterigio si estende nella zona ottica, si verifica una notevole riduzione della vista; in questo caso, viene coperta la porzione centrale della cornea collocata davanti alla pupilla.
In un numero estremamente piccolo di pazienti, lo pterigio può impedire all'occhio di muoversi completamente in tutte le direzioni.

Diagnosi

Una visita oculistica è spesso sufficiente per diagnosticare uno pterigio, caratteristico per aspetto e posizione. Il medico specialista può esaminare la cornea, l'iride e gli annessi oculari coinvolti con una lampada a fessura.
Lo pterigio può essere visibile anche a occhio nudo, oltre che con la lampada a fessura, per la presenza del tessuto congiuntivale sulla superficie oculare. Questa formazione si presenta tipicamente come un triangolo, con l'apice rivolto verso il centro della cornea.

Terapia

La terapia è chirurgica e prevede l'asportazione dello pterigio. Quest'intervento viene eseguito in regime ambulatoriale, con anestesia locale, cioè con l'infiltrazione del farmaco nella sola congiuntiva o un'iniezione peribulbare.
L'intervento chirurgico viene indicato soprattutto nei seguenti casi:

  • Astigmatismi non correggibili;
  • Occlusione della zona ottica;
  • Infiammazioni ricorrenti non controllabili con la terapia locale;
  • Motivi estetici.

Dopo l'intervento, nel punto da dove è stato rimosso lo pterigio, può essere necessario prelevare un lembo di congiuntiva sana dallo stesso occhio o dall'altro occhio e trapiantarla (autotrapianto di congiuntiva). Per completare l'operazione, può essere necessario apporre punti di sutura o utilizzare una speciale colla biologica (colla di fibrina). In genere, il recupero richiede molte settimane e prevede l'applicazione di colliri o pomate per uso topico prescritti più volte al giorno.
La rimozione dello pterigio è spesso ripetuta, in quanto la lesione può riformarsi e non è controllabile con lubrificanti oculari, né con antinfiammatori locali.
Altre modalità di cura per lo pterigio non sono disponibili, così come non esistono medicinali capaci di impedirne la crescita.
Il modo migliore per evitare il ripetersi della lesione, dopo il trattamento, consiste nel limitare l'esposizione ai fattori ambientali che contribuiscono allo sviluppo (come l'esposizione diretta a raggi solari, sostanze irritanti e ambienti polverosi).

Prognosi

La rimozione dello pterigio non può essere considerata definitiva; questa patologia può recidivare, infatti, con una certa frequenza.
Quest'evenienza è più probabile nelle seguenti situazioni:

  • Pregressi interventi oculari;
  • Pterigi doppi (nasale e temporale nello stesso occhio);
  • Pterigi carnosi (che non consentono la visualizzazione della sclera sottostante).

In ogni caso, il mancato trattamento può causare un astigmatismo irregolare difficile da correggere con occhiali.
La prevenzione dello pterigio è fondamentale per chi si espone ai raggi ultravioletti. L'utilizzo di occhiali da sole a norma di legge, infatti, oltre a prevenirne la comparsa, protegge anche le strutture oculari dai potenziali danni delle radiazioni UV (in particolare, la retina e il cristallino).


Autore

Giulia Bertelli

Giulia Bertelli

Biotecnologa Medico-Farmaceutica
Laureata in Biotecnologie Medico-Farmaceutiche, ha prestato attività lavorativa in qualità di Addetto alla Ricerca e Sviluppo in aziende di Integratori Alimentari e Alimenti Dietetici