Proclorperazina Contro il Vomito

Proclorperazina Contro il Vomito
Ultima modifica 25.06.2020
INDICE
  1. Generalità
  2. A Cosa Serve
  3. Avvertenze e Precauzioni
  4. Interazioni
  5. Effetti Collaterali
  6. Come Agisce
  7. Dosaggio e Modo d'uso
  8. Gravidanza e Allattamento
  9. Controindicazioni

Generalità

La proclorperazina è una fenotiazina impiegata in terapia per contrastare il vomito.

https://www.my-personaltrainer.it/imgs/2019/11/07/proclorperazina-contro-il-vomito-orig.jpeg Redazione
Proclorperazina - Struttura Chimica

Normalmente, nel trattamento del vomito viene somministrata per via rettale in forma di supposte o per via orale in forma di compresse. Tuttavia, la proclorperazina, insieme ad altri principi attivi, rientra anche nella composizione di medicinali utilizzati nel trattamento dell'emicrania associata a nausea e vomito.

Lo sapevi che…

Gli altri principi attivi appartenenti al gruppo delle fenotiazine vengono utilizzati nel trattamento di diversi disturbi psichiatrici (farmaci antipsicotici) e sono dotati di proprietà sedative. La proclorperazina, invece, presenta una minor attività sedativa e una maggior azione antiemetica; per questo motivo viene utilizzata per trattare e prevenire il vomito.

I medicinali che contengono la proclorperazina sono dispensabili in farmacia dietro presentazione di ricetta medica ripetibile. Trattandosi di farmaci di fascia C, il loro costo è a totale carico del cittadino.

Medicinali contenenti Proclorperazina

Nota bene

In quest'articolo si parlerà delle caratteristiche della sola proclorperazina e non del principio attivo associato ad indometacina e caffeina. Per maggiori dettagli, si rimanda alla lettura del foglietto illustrativo del medicinale che si deve assumere.

A Cosa Serve

Indicazioni Terapeutiche della Proclorperazina: quando può essere usata?

La proclorperazina è indicata per il trattamento e la prevenzione del vomito e della nausea di qualsivoglia tipo.

Avvertenze e Precauzioni

Cosa bisogna sapere prima di assumere la Proclorperazina

Analogamente alle altre fenotiazine, anche la proclorperazina deve essere utilizzata con cautela nei pazienti affetti da:

Particolare cautela deve essere utilizzata anche:

Nota: è opportuno eseguire controlli periodici dell'emocromo; tali controlli vanno eseguiti tempestivamente in caso di comparsa di infezione inspiegata o febbre.

  • In pazienti epilettici poiché le fenotiazine possono determinare un abbassamento della soglia convulsiva. Lo stesso dicasi per i pazienti con morbo di Parkinson, poiché potrebbe verificarsi un peggioramento della malattia.

Infine, ricordiamo che la proclorperazina deve essere usata con attenzione in bambini e anziani poiché in questi pazienti è più elevato il rischio di reazioni extrapiramidali. Si sottolinea, tuttavia, che i sintomi extrapiramidali (sintomi parkinsoniani, distonie e discinesie) dipendono in parte dalla dose di proclorperazina assunta, dalla durata del trattamento e dalla sensibilità individuale.

I pazienti anziani, inoltre, sono altresì esposti a un maggior rischio di ipotensione ortostatica; per tale ragione, si raccomanda di controllare periodicamente la pressione arteriosa nei pazienti con età superiore ai 65 anni.

Durante il trattamento con proclorperazina, inoltre, è bene sapere che:

  • L'azione antiemetica esercitata dal principio attivo può mascherare e rendere difficile la diagnosi di affezioni concomitanti, soprattutto a carico del sistema digerente o del sistema nervoso centrale (come ostruzione intestinale, tumori cerebrali o sindrome di Reye), così come può mascherare segni di sovradosaggio da altri farmaci. Per questa ragione, la proclorperazina deve essere impiegata con cautela nei pazienti sottoposti a trattamento chemioterapico con farmaci ad azione antiblastica che ad alti dosaggi possono causare vomito.
  • La proclorperazina può deprimere il centro della tosse aumentando il rischio di aspirazione del vomito.
  • Dosi di proclorperazina protratte nel tempo causano un incremento dei livelli ematici di prolattina con possibili effetti su organi bersaglio.
  • Sono stati riscontrati prolungamenti dell'intervallo QT. Pazienti con disturbi come cardiopatie significative, alterazioni metaboliche come ipopotassiemia e ipomagnesiemia o che utilizzano farmaci che allungano l'intervallo QT devono essere monitorati in caso di trattamento con proclorperazina.
  • È necessario evitare l'eccessiva esposizione alla luce solare, se necessario, ricorrendo all'uso di adeguate protezioni solari.
  • La proclorperazina può causare sedazione e sonnolenza, pertanto, si raccomanda di evitare di guidare veicoli e utilizzare macchinari in caso di trattamento con il principio attivo.

Alterazioni della temperatura corporea

La proclorperazina può alterare la regolazione della temperatura corporea, pertanto, è opportuno usare cautela durante la stagione molto calda (rischio di ipertermia) o molto fredda (rischio di ipotermia).

Sindrome neurolettica maligna

La sindrome neurolettica maligna è una condizione potenzialmente fatale associata al trattamento con proclorperazina che si manifesta con iperpiressia, rigidità muscolare, irregolarità del polso o della pressione arteriosa, sudorazione, tachicardia, aritmie, alterazioni dello stato di coscienza che possono progredire fino allo stupore e al coma. In questi casi è necessario sospendere il trattamento e contattare subito il medico.

Interazioni

Interazioni Farmacologiche fra la Proclorperazina e Altri Farmaci

A causa delle interazioni farmacologiche - anche gravi - che possono instaurarsi, prima di iniziare il trattamento con proclorperazina è necessario informare il medico se si stanno utilizzando, si sono assunti da poco, o si dovranno assumere farmaci quali:

In qualsiasi caso, il medico deve essere informato se si stanno assumendo, se sono stati assunti da poco o si ha intenzione di assumere medicinali o prodotti di qualsiasi tipo, compresi i farmaci senz'obbligo di prescrizione medica (SOP), i farmaci da banco (OTC), i prodotti erboristici e fitoterapici e i prodotti omeopatici.

Effetti Collaterali

Quali Effetti Indesiderati può causare la Proclorperazina?

La proclorperazina può causare diversi effetti indesiderati, anche se non tutti i pazienti li manifestano o li manifestano nello stesso modo. Infatti, ogni persona reagisce in maniera soggettiva alla somministrazione del farmaco, manifestando effetti indesiderati diversi per tipo ed intensità, oppure non manifestandone affatto.

Di seguito verranno elencati alcuni dei principali effetti indesiderati che possono manifestarsi durante la terapia con proclorperazina. Per informazioni più dettagliate, si consiglia di far riferimento al foglietto illustrativo del medicinale che si deve assumere.

Sovradosaggio da Proclorperazina

In caso di sovradosaggio da proclorperazina possono manifestarsi:

  • Sintomi extrapiramidali;
  • Irrequietezza;
  • Agitazione;
  • Ipotensione;
  • Depressione del SNC.

Il trattamento è sintomatico e di supporto, la lavanda gastrica può rivelarsi utile.

Ad ogni modo, in caso di sovradosaggio da proclorperazina - accertato o presunto che sia - è necessario contattare subito il medico o recarsi nel più vicino pronto soccorso, avendo cura di portare con sé la confezione del medicinale assunto.

Come Agisce

Come Funziona la Proclorperazina e con quale Meccanismo d'Azione agisce?

La proclorperazina esercita la sua azione di prevenzione e trattamento della nausea e del vomito agendo a livello centrale nella Chemoreceptor Trigger Zone (CTZ). La CTZ rileva le sostanze emetogene presenti nell'organismo e invia le informazioni al centro del vomito, modulandone l'attività. Esercitando un'azione di blocco, la proclorperazina impedisce alla CTZ di indurre il vomito.

Dosaggio e Modo d'uso

In quale Dosaggio si usa la Proclorperazina?

La proclorperazina è disponibile in forma di supposte per uso rettale o di compresse per uso orale. Le dosi abitualmente impiegate in terapia sono le seguenti:

Uso orale

  • Adulti: nel trattamento dell'attacco acuto di vomito e nausea, la dose raccomandata è di una compressa da 5 mg di proclorperazina tre volte al dì, ad intervalli regolari. Per la prevenzione del vomito e della nausea la dose raccomandata è di 1-2 compresse.
  • Anziani e bambini: si consiglia di ridurre le dosi sia nei bambini che nei pazienti con più di 65 anni di età.

Uso rettale

  • Adulti: La dose raccomandata è di 2 supposte (da 10 mg di proclorperazina l'una) al giorno, una al mattino e una alla sera. In alcuni casi, come ad esempio nel vomito incoercibile, si possono somministrare inizialmente 1 o 2 supposte e proseguire poi il trattamento per via orale.
  • Anziani: utilizzare dosi ridotte.
  • Bambini: l'uso delle supposte nei bambini NON è raccomandato.

Nota: A Giungo 2020, solo quest'ultima forma farmaceutica (supposte) risulta ancora in commercio.

Gravidanza e Allattamento

La Proclorperazina può essere usata in Gravidanza e durante l'Allattamento?

La proclorperazina NON deve essere utilizzata durante il primo trimestre di gravidanza. Nei periodi successivi, il principio attivo potrebbe essere utilizzato ma solo se strettamente necessario e solo sotto controllo medico. Ad ogni modo, l'uso della proclorperazina durante la gravidanza NON è generalmente consigliato; essa, infatti, può causare effetti collaterali nel feto, quali letargia, ipereccitabilità paradossa, tremore e basso indice di Apgar.

Inoltre, è stato riportato che il principio attivo può prolungare il parto, pertanto, la sua somministrazione andrebbe evitata fino a che il collo dell'utero non abbia raggiunto una dilatazione di 3-4 cm.

Poiché la proclorperazina viene escreta nel latte materno, l'allattamento al seno deve esser interrotto in caso di terapia con il principio attivo.

Controindicazioni

Quando la Proclorperazina NON deve essere usata

L'impiego della proclorperazina è controindicato in tutti i seguenti casi:

  • Allergia nota allo stesso principio attivo o ad uno qualsiasi degli altri componenti (principi attivi o eccipienti) contenuti nei medicinali a base di proclorperazina che si devono assumere;
  • In presenza di stati comatosi o depressione del sistema nervoso centrale, in particolare, indotta da sostanze ad azione depressiva sul SNC (ad esempio, barbiturici, narcotici, alcol, ecc.);
  • Depressione del midollo osseo;
  • Feocromocitoma;
  • In caso di grave compromissione epatica e/o renale;
  • Nei periodi che precedono un intervento chirurgico;
  • Nei bambini con meno di due anni di età;
  • Nel primo trimestre di gravidanza.

Autore

Dott.ssa Ilaria Randi

Dott.ssa Ilaria Randi

Chimica e Tecnologa Farmaceutica
Laureata in Chimica e Tecnologia Farmaceutiche, ha sostenuto e superato l’Esame di Stato per l’Abilitazione alla Professione di Farmacista