Ultima modifica 05.03.2020

Origine e diffusione

Conosciuto in botanica come Pogostemon patchouly o Pogostemon heyneanus, il patchouli è un suffrutice cespuglioso appartenente alla famiglia della Labiate, originario della Malesia, dell'Asia tropicale in genere e dell'Oceania. Attualmente, il patchouli è ampiamente coltivato in India, in Cina e nelle Filippine; abbastanza diffuso anche in Africa occidentale.

Descrizione botanica

patchouliLa pianta del patchouli raggiunge un'altezza pari a 80-100 cm e può facilmente essere confusa per menta, date le analogie morfologiche: il fusto presenta un color rosso porpora, caratterizzato da una peluria appena accennata. I fiori sono bilobati e bianchi, solcati da striature rossastre, e concentrati spesse volte in piccoli gruppi; le foglie, morbide al tatto, risultano grandi ed ovate, dal profumo particolarmente intenso.

Estrazione dell'olio essenziale

L'importanza del patchouli risiede nel suo olio essenziale, profumatissimo e particolarmente pregiato in cosmesi. Come la maggior parte delle essenze, l'olio essenziale di patchouli viene estratto per distillazione frazionata in corrente di vapore dei suoi componenti verdi (fusto, foglie ecc.). Il profumo dell'olio essenziale risulta molto forte ed intenso; ricorda quello della cumarina, composto aromatico a struttura benzopiranica. L'essenza è caratterizzata da un alcol a catena sesquiterpenica, noto come patchoulolo, che caratterizza il patchouli; tra gli altri attivi riscontrabili nel fitocomplesso, si ricordano anche il norpatchoulenolo, il bulnesolo ed il pogostolo. Altro componente è il patchoulene, il quale vanta le medesime proprietà benefiche dell'azulene della camomilla: applicandolo sulla pelle, dopo averlo diluito in una matrice grassa, il patchoulene sembra espletare proprietà cicatrizzanti per le ferite.
Il benzaldeide e le aldeidi di cannella riscontrati nel fitocomplesso di patchouli sono ampliamente utilizzati nella sfera medica come coadiuvanti della terapia contro le infezioni micotiche.


Approfondimento: distillazione in corrente di vapore
Pratica utilizzata nel processo di estrazione e di purificazione di componenti volatili e sensibili, ad alte temperature, dalle piante officinali: queste sostanze termolabili (es. terpeni), tendono a degradarsi quando sottoposte a temperature prossime al loro punto di ebollizione. Per ovviare a questo inconveniente, le matrici vegetali, ricche in principi attivi, vengono distillate in corrente di vapore: nella suddetta pratica estrattiva, l'unico solvente in grado di estrarre gli attivi è l'acqua, capace di rompere gli apparati vegetali che li contengono grazie alla temperatura.

Usi dell'essenza di patchouli

L'olio essenziale di patchouli è molto utilizzato nella cosmesi, grazie al suo profumo particolarmente intenso e forte: sembra che la vibrazione olfattiva resa dal fitocomplesso sia utilizzata come blando ansiolitico, utile per combattere stati d'ansia e tensione.
L'estratto alcolico di patchouli vanta proprietà moderatamente antinfiammatorie, antiedemigene e decongestionanti venose; in Oriente, l'olio essenziale di patchouli viene ampliamente utilizzato anche in ambito medico per contrastare dolori reumatici, articolari, mal di testa, mal di stomaco e nausea.
L'essenza del patchouli viene sfruttata in ambito profumiero come rigenerante, rinfrescante e riequilibrante; alcuni autori azzardano attribuire al fitocomplesso anche blande proprietà afrodisiache.
In Paesi quali Giappone e Malesia, l'estratto di patchouli è considerato un efficace antidoto contro il veleno di serpente.
Gli attivi estratti dalle foglie di patchouli sono utilizzati come insetticida e repellente contro gli insetti, particolarmente utile contro le termiti sotterranee.
Noto è l'uso della fragranza patchouli come profumatore per ambienti.
Usanza strana e bizzarra del patchouli nei paesi asiatici: il suo estratto trova impiego nell'industria alimentare come aromatizzante per dolciumi, grazie alla sua particolare ed intensa profumazione.
L'essenza di patchouli viene addizionata anche a matrici grasse (es. olio di girasole, olio di sesamo, olio jojoba ecc.) per oli da massaggi: il patchouli, infatti, vanta anche proprietà rivitalizzanti.

Riassunto

Patchouli: in breve

 

Patchouli Suffrutice cespuglioso appartenente alla famiglia della Labiate
Origine e coltivazione del patchouli Originario della Malesia, dell'Asia tropicale in genere e dell'Oceania
Ampiamente coltivato in India, in Cina e nelle Filippine; abbastanza diffuso anche in Africa occidentale.
Descrizione botanica del patchouli Altezza: 80-100 cm
Fiori: bilobati, bianchi con striature rossastre
Fusto: color rosso porpora
Foglie: grandi ed ovate
Profumo: intenso
Estrazione dell'olio essenziale di patchouli L'olio essenziale di patchouli viene estratto per distillazione frazionata in corrente di vapore dei suoi componenti verdi
Caratterizzazione chimica dell'olio essenziale di patchouli
  • Patchoulolo: alcol a catena sesquiterpenica
  • Norpatchoulenolo, il bulnesolo ed il pogostolo
  • Patchoulene: espleta proprietà cicatrizzanti per le ferite
  • Benzaldeide e aldeidi di cannella
Impieghi dell'olio essenziale di patchouli
  • Cosmesi: profumo particolarmente intenso e forte. L'essenza di patchouli vanta proprietà rigeneranti, rinfrescanti, riequilibranti e potenzialmente afrodisiache
  • Profumatore per ambienti
  • Fitoterapia: blando ansiolitico, utile per combattere stati d'ansia e tensione
  • Proprietà moderatamente antinfiammatorie, antiedemigene e decongestionanti venose
  • Medicina orientale: per contrastare dolori reumatici, articolari, mal di testa, mal di stomaco e nausea
  • Medicina giapponese: il patchouli è un antidoto contro il veleno di serpente
  • Patchouli  (estratto da foglie): utilizzato come insetticida e repellente contro gli insetti
  • Industria alimentare (Paesi asiatici): aromatizzante per dolciumi
  • Aromaterapia: l'essenza di patchouli viene addizionata anche a matrici grasse per oli da massaggi