Ultima modifica 01.04.2020

Parvovirus B19 ed infezioni

Il Parvovirus B19 (o Erythrovirus B19) è il primo virus umano ufficialmente riconosciuto come appartenente alla famiglia dei Parvoviridae ed al genere degli Eritrovirus. Parvovirus B19Le infezioni sostenute dal Parvovirus B19 innescano un'eruzione cutanea tipicamente infantile, nota come quinta malattia, eritema infettivo o malattia della guancia schiaffeggiata (in riferimento ai tipici segni cutanei che contraddistinguono l'infezione). L'essere umano è l'unico possibile bersaglio del Parvovirus B19.
Il Parvovirus B19 deve il suo particolare nome al modo (puramente casuale) con cui è stato scoperto: il patogeno fu isolato per la prima volta nel 1975, in una piastra Petri etichettata precisamente "B19", durante uno studio di screening per la ricerca di un antigene dell'epatite in un siero.

Incidenza delle infezioni

Le infezioni sostenute dal Parvovirus B19 sono estremamente comuni: dalle statistiche mediche riportate nella rivista Red Book: Report of the Committee on Infectious Diseases, si evince che:

  • il 5-10% dei bambini di età compresa tra i 2 ed i 5 anni è sieropositivo al Parvovirus B19
  • il 50% dei bambini di età compresa tra i 6 ed i 15 anni è sieropositivo al Parvovirus B19
  • il 60% degli adulti (a partire dai 30 anni) è sieropositivo al virus
  • il 90% degli anziani (età > 60 anni) è stato colpito dal Parvovirus B19

L'iniziale attacco del Parvovirus B19 conferisce un'immunità permanente.
Il tasso di mortalità associato alle infezioni da Parvovirus B19 è estremamente basso: in genere, le infezioni tendono a risolversi entro un breve periodo.
Il Parvovirus B19 colpisce indistintamente maschi e femmine, senza predilezione di sesso. Ad ogni modo, sembra che le femmine siano sensibilmente più predisposte a sviluppare complicanze (specie artriti) dopo le infezioni da Parvovirus B19. I pazienti immunocompromessi sono più esposti al rischio d'infezioni da Parvovirus B19.

Caratteristiche del virus

Il Parvovirus B19 è un virus a singolo filamento di DNA, dalle dimensioni piuttosto ridotte (18-25 nanometri). Esso è dotato di capside icosaedrico, costituito da 2 proteine strutturali (che racchiudono il DNA), dotate di attività immunogena; il capside non è dotato di involucro. I filamenti di DNA mostrano una polarità positiva o negativa: essi sono incorporati separatamente nei virioni (particelle virali).
Il B19 è un virus discretamente stabile: è resistente a temperature di 60°C per 16 ore, e sopravvive in etere e in cloroformio.
Il Parvovirus B19 mostra una spiccata predilezione per le cellule nucleate della serie eritroide (precursori degli eritrociti): queste cellule presentano un recettore specifico (globoside P) e sono in continua proliferazione. Da quanto detto si comprende come sia semplice la replicazione virale.

Trasmissione

Il Parvovirus B19 si trasmette principalmente per via aerea mediante l'inalazione di secrezioni respiratorie (goccioline di saliva). Ad ogni modo, il Parvovirus B19 può essere trasmesso anche mediante trasfusioni di sangue infetto, trapianto di midollo osseo o per via materno-fetale (durante il passaggio del feto attraverso il canale del parto).
Il Parvovirus B19 presenta un tempo d'incubazione stimato intorno i 13-18 giorni: l'infezione è contagiosa fino alla comparsa del rush cutaneo (elemento distintivo delle infezioni da Parvovirus B19).

Infezioni

Nella maggior parte dei casi, il Parvovirus B19 innesca infezioni acute, talvolta asintomatiche (25% dei pazienti affetti), accompagnate da prodromi aspecifici, quali febbre, rush cutaneo e sintomi simil-influenzali.
L'infezione più ricorrente in assoluto, veicolata dal Parvovirus B19, è l'ERITEMA INFETTIVO, detto anche quinta malattia (in riferimento alla quinta patologia infettiva tipicamente infantile descritta in medicina).


Insieme a rosolia, sesta malattia e morbillo, la quinta malattia è uno dei protagonisti degli esantemi dell'infanzia correlati ai virus.


La quindi malattia è un'infezione virale contagiosa, anche se di lieve entità, ed autolimitante: si caratterizza per la formazione di immunocomplessi nell'endotelio.

In alcuni soggetti sensibili o predisposti, tuttavia, il Parvovirus B19 può innescare complicanze gravi, quali:

Meno frequentemente, il Parvovirus B19 innesca reazioni cutanee differenti, come PORPORA, ERITEMA MULTIFORME, RUSH CUTANEO simile alla rosolia e lesioni papulo-purpuriche.
Di rado, il Parvovirus B19 origina ARTROPATIE a livello di mani, polsi, ginocchia e caviglie.

  • È stata osservata una certa correlazione tra la predisposizione genetica ad artrite reumatoide/artrite giovanile, e la propensione alle artropatie dopo le infezioni da Parvovirus B19.

Altre possibili correlazioni sono state ipotizzate tra le infezioni da Parvovirus B19 e porpora trombocitopenica idiopatica, epatite fulminante, vasculite, miocardite e meningoencefalite.

Terapia

La terapia dipende dai sintomi innescati dal Parvovirus B19. La quinta malattia, per esempio, non necessita di alcuna terapia specifica, dal momento che tende ad autorisolversi spontaneamente nell'arco di pochi giorni. Ad ogni modo, i bambini colpiti dal Parvovirus B19 possono assumere farmaci antipiretici per diminuire la febbre, restringendo così i tempi di guarigione. Gli antistaminici sono indicati in caso di prurito.
In occasione di complicanze da Parvovirus B19 (es. idrope fetale), può essere necessaria una trasfusione intrauterina di sangue (trasfusione del sangue fetale in utero).
I pazienti affetti da anemia falciforme, colpiti anche dal Parvovirus B19, necessitano di trasfusioni di sangue.
I pazienti immunocompromessi devono essere trattati mediante iniezione di immunoglobuline umane: così facendo, il Parvovirus B19 viene allontanato più facilmente.