Ultima modifica 18.07.2019

Curiosità

Parlano di lei come un frutto oramai dimenticato: la mela cotogna, che vanta un passato letteralmente leggendario, subisce un presente purtroppo di gran lunga meno interessante. La leggenda narra che la mela cotogna rappresentò l'emblema di Venere, simbolo di buon auspicio e fecondità nei banchetti matrimoniali al tempo degli Dei. Mele Cotogne - AlberoIn questa breve argomentazione, cercheremo di descrivere la mela cotogna, le sue caratteristiche botaniche, gli utilizzi alimentari e le proprietà medicamentose, cosicché il frutto dimenticato possa ambire ad  un futuro più roseo.

Mela cotogna: generalità

In termini botanici, la mela cotogna è Cydonia oblonga o Amygdalus persica, appartenente alla famiglia delle Rosaceae (sottofamiglia delle Pomoidae). La mela cotogna è una sorta di ibrido tra pere e mele: non a caso, le varietà di frutti caratterizzate da una forma di mela sono chiamate meli cotogni, viceversa, la caratteristica allungata attribuisce al frutto il termine di pero cotogno.
La mela cotogna è originaria della zona caucasica e dell'Asia Minore, ed è tuttora diffusa nei Paesi che si affacciano sul Mediterraneo Occidentale ed in Cina.
Attualmente, in Italia è un frutto poco rinomato: la produzione ha subìto una drastica contrazione a partire dagli anni Sessanta del Novecento.
L'albero raggiunge altezze generalmente comprese tra i 4 ed i 6 metri, e viene coltivato principalmente per i frutti, le mele cotogne, appunto: i frutti - che in realtà sono falsi frutti - sono chiamati pomi e presentano  dimensioni variabili dalla forma asimmetrica. Particolare è la peluria che avvolge il pericarpo: la fitta peluria scompare quando il frutto è giunto a maturazione.
I semi di mela cotogna, spesso numerosi, hanno una forma poligonale e si trovano ammassati, quasi incollati, da una pellicola mucillaginosa che li unisce.
La polpa, compatta e soda, è astringente ed acidula: a rigor di ciò, il frutto solo difficilmente viene consumato fresco. Ad ogni modo, la carne del frutto è ricchissima di pectine, il che rende la mela cotogna particolarmente adatta per la preparazione di marmellate e come addensante.
I fiori, sapientemente sfoggiati dalla pianta ad inizio primavera, sono bianchi e rosati, e presentano 5 petali. Le foglie, invece, sono semplici, alterne e ricoperte da uno straterello vellutato di peluria sottile.
La pianta di mele cotogne ben si adatta a terreni poveri: l'albero richiede solamente un buon drenaggio e non ama i terreni molto calcarei.

Usi alimentari

Come abbiamo visto, il consumo fresco delle mele cotogne è stato soppiantato da quello di mele più dolci e succose (Malus communis). Proprio per le caratteristiche fortemente astringenti ed acidule della polpa, le mele cotogne vengono sfruttate per lo più in cucina come addensante di marmellate, grazie alla ricchezza in pectine: come Tradizione insegna, nel rispetto delle antiche tecniche di conservazione, la mela cotogna viene tuttora sfruttata anche per la preparazione di mostarde, liquori, distillati in genere e gelatine. La Cotognata è una particolare gelatina a base di mele cotogne, tipica del paese di Codogno (Lodi).
Le foglie non possono essere mangiate poiché - come vedremo - contengono sostanze tossiche.

Sapore della mela cotogna

Il sapore acidulo e poco dolce della mela cotogna non dipende dall'assenza di zuccheri, quanto piuttosto dalla presenza degli stessi sotto forma di lunghe catene. Con il trattamento termico - dunque attraverso la cottura delle mele cotogne - le lunghe catene glucidiche si frammentano, perciò la massa assume un sapore più dolce ed intenso, liberando un odore gradevole, molto simile al miele.



Marmellata di Mele Cotogne

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Mela cotogna: proprietà nutrizionali

Le mele cotogne apportano solamente 26 Kcal per 100 grammi di prodotto, equivalenti a 108 Kjoule; Mele Cotogneprendendo come riferimento ideale una mela cotogna dal peso di 100 grammi, questa è costituita  da circa 84,3 grammi di acqua, 6,3 di zuccheri e 6 di fibre; i restanti 3,4 grammi sono ripartiti tra grassi e proteine. Una parentesi va dedicata alla componente zuccherina delle mele cotogne: lo zucchero predominante è il fruttosio, utile per mantenere costante la glicemia, trattandosi di un monosaccaride a basso indice glicemico.
Le mele cotogne sono fonte di vitamine (soprattutto A, C, B1 e B2) e di sali minerali, tra cui potassio, fosforo, zolfo, calcio e magnesio.

Proprietà terapiche

Se, da un lato, la mela cotogna viene emarginata in cucina, nella fitoterapia la sua importanza è tuttora apprezzabile.
In precedenza abbiamo visto che le foglie essiccate del melo cotogno sono tossiche, a causa della presenza di amigdalina; tuttavia, in passato, il decotto di foglie essiccate veniva sfruttato per le  proprietà antielmintiche.
Per la positiva funzionalità a livello gastro-intestinale, la mela cotogna è considerata un toccasana a tutti gli effetti: vanta infatti proprietà toniche, astringenti ed antinfiammatorie dell'apparato digerente.
I tannini contenuti nella mela cotogna sono in grado di proteggere la mucosa dell'intestino.
La mela cotogna, come del resto tutte le mele, contiene acidi organici, tra cui il malico, utile per favorire la digestione.
Consumata cotta, la mela cotogna ha una spiccata proprietà lassativa, stimolando e favorendo la motilità intestinale grazie alla generosa presenza di fibre e pectine.
Nella cosmesi, la mela cotogna viene utilizzata per i semi che, come abbiamo visto, si presentano agglomerati grazie ad uno strato mucillaginoso che li unisce: le mucillagini esercitano un'apprezzabile attività protettiva contro la disidratazione della cute, oltre a contrastare l'insorgere delle rughe.
Sembra, inoltre, che la mela cotogna sia un buon rimedio naturale contro tosse e mal di gola (sotto forma di decotto o macerato) ed inappetenza.


Mele Cotogne in breve »