Malattia di Lyme: Diagnosi, Cura, Prevenzione

Premessa
Cos’è la Borreliosi o Malattia di Lyme
La malattia di Lyme, nota anche come borreliosi, è una sindrome multi sistemica che interessa la pelle, le articolazioni, gli organi interni ed eventualmente anche il sistema nervoso: si tratta di un'infezione veicolata da zecche, infettate dalla spirocheta Borrelia burgdorferi.
Nel precedente approfondimento abbiamo analizzato la modalità di trasmissione dell'infezione ed i sintomi generati; in questa articolo, punteremo l'attenzione sulla diagnosi, sulle terapie e sulla prevenzione.
Prima parte dell’articolo: Malattia di Lyme - Sintomi, Come Si Prende e Quanto DuraDiagnosi

Quando si valuta un paziente per la malattia di Lyme, sono da considerare:
- Segni e sintomi tipici della malattia di Lyme, come eritema migrante, adenopatia (locale, non diffusa) e sintomi simil-influenzali (febbre, brividi, malessere, mialgie, artralgia, mal di testa) nelle fasi precoci;
- Probabilità che il paziente sia stato morso da zecche infette
- Possibilità che altre malattie possano causare sintomi simili
- Risultati di test sierologici per la ricerca degli anticorpi (IgM e IgG), quando indicato
I pazienti con un probabile eritema migrante e una recente esposizione alle zecche devono iniziare subito il trattamento.
Esami di Laboratorio
Il test per la malattia di Lyme viene prescritto in presenza di segni o sintomi che suggeriscono un'infezione da Borrelia; nei pazienti asintomatici, invece, non è raccomandato eseguire quest'esame.
Gli esami di laboratorio rilevano due differenti classi di anticorpi prodotti dal sistema immunitario in risposta all'infezione:
- IgM (immunoglobuline M) compaiono solitamente tra la seconda e la terza settimana. I livelli di IgM aumentano e raggiungono il livello massimo (picco) all'incirca alla sesta settimana, poi iniziano a diminuire;
- IgG (immunoglobuline G) non sono rilevabili fino a diverse settimane dopo l'infezione. I livelli di IgG raggiungono il picco dopo circa quattro-sei mesi e possono rimanere elevati per diversi anni.
Nelle aree endemiche, per rilevare la presenza di tali anticorpi e confermare la diagnosi di malattia di Lyme, il Centro per il Controllo e la Prevenzione delle Malattie (Center for Disease Control and Prevention, CDC) e le Linee Guida Europee raccomandano di utilizzare test sierologici a due livelli su campione di sangue:
1) Il test di primo livello può utilizzare metodi immunoenzimatici (EIA, ELISA) o immunofluorescenti (IFA) per misurare gli anticorpi IgM e/o IgG anti-Borrelia. Lo scopo del test iniziale è quello di rilevare il maggior numero di casi di malattia di Lyme. Tuttavia, può fornire un esito positivo anche in presenza di: infezioni causate da batteri simili alle borrelie (come accade in caso di sifilide, mononucleosi, infezioni da S. pyogenes e altre malattie trasmesse dalle zecche) o altre patologie come i disturbi autoimmuni (es. lupus, sclerosi multipla). Se l'esame di primo livello è negativo, non sono indicati ulteriori test;
2) Il test di secondo livello consiste in un Western Blot, che rileva specifici anticorpi diretti contro diversi antigeni, a conferma dei risultati ottenuti: quest'esame è necessario per escludere risultati EIA o IFA falsi positivi, ma non è necessario se il dosaggio anticorpale è negativo. In altre parole, il Western blot viene eseguito solo se i risultati del test primo livello sono positivi o indeterminati/dubbi.
Ricapitolando
I due passaggi per la conferma sierologica prevedono: un test di screening (EIA o IFA) e un test di conferma (Western Blot), da eseguire solo in caso di positività del test di screening. Il risultato complessivo è positivo solo quando il primo test è positivo (o indeterminato) e il secondo test è positivo. Complessivamente, si raggiunge una specificità del 95% e una sensibilità variabile tra 40 e 90%.
In casi particolari, il campione può essere sottoposto a PCR (reazione a catena della polimerasi), essendo il test più sensibile per il rilevamento dell'infezione da Borrelia. Tuttavia, tale test non è disponibile ovunque e non è attualmente raccomandato dal CDC per la diagnosi della malattia di Lyme.
Altre indagini diagnostiche che possono essere utilizzati sono i seguenti:
- Aspirazione articolare: per escludere altre cause di versamento (es. artrite settica, gotta, pseudogotta)
- Analisi del liquido cerebrospinale: in pazienti con meningite
- ECG: per identificare la cardite di Lyme
Malattia di Lyme Diagnosi: Punti Chiave
- La maggior parte dei test per la malattia di Lyme sono progettati per rilevare gli anticorpi prodotti dall'organismo in risposta all'infezione.
- Gli anticorpi possono richiedere diverse settimane per svilupparsi, quindi i pazienti possono risultare negativi se infettati solo di recente.
- Gli anticorpi persistono normalmente nel sangue per mesi o addirittura anni dopo la scomparsa dell'infezione; pertanto, il test non può essere utilizzato per determinare la cura.
- L'infezione con altre malattie, comprese alcune malattie trasmesse dalle zecche, o alcune malattie virali, batteriche o autoimmuni, può dare luogo a risultati falsi positivi.
- Alcuni test danno risultati per due tipi di anticorpi, IgM e IgG. I risultati positivi delle IgM dovrebbero essere ignorati, se il paziente è malato da più di 30 giorni.
Trattamento
La strategia terapeutica da adottare è ancora controversa: per alcuni, il trattamento antibiotico va iniziato al primo sospetto di malattia; per altri, il trattamento è giustificato solo se la diagnosi clinica è confermata dai test di laboratorio. In Italia, si consiglia di non trattare il soggetto che si presenta al medico per semplice morso di zecca, ma di sottoporlo a terapia al manifestarsi di eritema cronico migrante.
I farmaci più utilizzati nelle fasi precoci della malattia sono doxiciclina o, in alternativa, amoxicillina, penicillina e azitromicina, per via orale. La scelta del farmaco e la durata della terapia dipendono da diversi fattori (stadio presunto della malattia, gravità dei sintomi, farmacoresistenza, presenza di coinfezioni ecc.).
Come viene curata la Malattia di Lyme?

Con un appropriato trattamento antibiotico, la maggior parte dei pazienti con malattia di Lyme allo stadio iniziale guarisce rapidamente e completamente. La selezione degli antibiotici, la via di somministrazione e la durata della terapia per la malattia di Lyme sono guidati dalle manifestazioni cliniche del paziente e dallo stadio della malattia, nonché dalla presenza di eventuali condizioni mediche o allergie concomitanti.
Il trattamento della malattia di Lyme prevede le seguenti indicazioni:
- Pazienti adulti con malattia di Lyme localizzata o precocemente disseminata associata a eritema migrante: doxiciclina, amoxicillina o cefuroxima axetil
- Bambini di età inferiore a 8 anni e donne in gravidanza o in allattamento con malattia di Lyme localizzata o precocemente disseminata: amoxicillina o cefuroxime axetil
- Neuroborrelliosi e fasi avanzate: somministrazione intravenosa di cefotaxime, ceftriaxone o penicillina G; doxiciclina orale, quando non controindicata, in pazienti con meningite associata a Lyme, paralisi del nervo facciale o radicolite.
Il trattamento dell'artrite di Lyme è il seguente:
- Antibiotici orali per 28 giorni
- Reiterazione del trattamento con antibiotici per via orale per lieve gonfiore residuo articolare
- Reiterazione del trattamento con antibiotici IV per i casi refrattari
- Antibiotici orali per un altro mese in pazienti con PCR positiva del liquido sinoviale
- FANS in pazienti con PCR negativa, integrati se necessario con idrossiclorochina
- Considerazione della sinoviectomia artroscopica nei pazienti che non rispondono alla terapia sintomatica
Come Prevenire la Malattia di Lyme
Malattia di Lyme Vaccino
Le prospettive di una soluzione definitiva per l'eradicazione o il valido contenimento della malattia di Lyme sono affidate alla disponibilità di vaccini, attualmente allo studio, potenzialmente in grado di stimolare il sistema immunitario dell'ospite (uomo) a produrre anticorpi contro Borrelia.
Malattia di Lyme: Quali Precauzioni si possono prendere?

Se si ha in programma una gita in una zona dove ci possono essere delle zecche (in campagna, in un bosco o nei prati con erba alta) è bene prendere qualche precauzione per ridurre la possibilità di venirne a contatto:
- Innanzitutto, è utile indossare cappello, pantaloni lunghi, scarpe chiuse e calze spesse, camicie o maglie a maniche lunghe;
- Coprirsi bene con abiti resistenti e preferibilmente di colore chiaro (rende più agevole l'identificazione di parassiti di colore scuro);
- Non addentrarsi nell'erba alta e fare attenzione anche percorrendo sentieri; è anche meglio evitare di camminare o sedersi dove l'erba è più alta o a ridosso di cespugli;
- Può essere utile anche applicare su tutto il corpo un repellente per insetti per acari o un acaricida (seguendo attentamente le istruzioni).
A fine giornata, è opportuno ispezionare bene la cute del corpo, soprattutto nelle zone dove le zecche tendono ad insediarsi maggiormente: nuca, braccia, gambe (soprattutto nella parte dietro delle ginocchia), addome e dorso. Il parassita si avverte facilmente al tatto, passando la mano sulla pelle (si può confondere con un neo). Anche i vestiti vanno controllati e, se si teme di aver raccolto una zecca, è necessario lavarli ad almeno 60 gradi.
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