Malattia di Lyme: Diagnosi, Cura, Prevenzione

Malattia di Lyme: Diagnosi, Cura, Prevenzione
Ultima modifica 09.06.2022
INDICE
  1. Premessa
  2. Diagnosi
  3. Trattamento
  4. Come Prevenire la Malattia di Lyme

Premessa

Cos’è la Borreliosi o Malattia di Lyme

La malattia di Lyme, nota anche come borreliosi, è una sindrome multi sistemica che interessa la pelle, le articolazioni, gli organi interni ed eventualmente anche il sistema nervoso: si tratta di un'infezione veicolata da zecche, infettate dalla spirocheta Borrelia burgdorferi.

Nel precedente approfondimento abbiamo analizzato la modalità di trasmissione dell'infezione ed i sintomi generati; in questa articolo, punteremo l'attenzione sulla diagnosi, sulle terapie e sulla prevenzione.

Prima parte dell’articolo: Malattia di Lyme - Sintomi, Come Si Prende e Quanto Dura

Diagnosi

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Quando si valuta un paziente per la malattia di Lyme, sono da considerare:

  • Segni e sintomi tipici della malattia di Lyme, come eritema migrante, adenopatia (locale, non diffusa) e sintomi simil-influenzali (febbre, brividi, malessere, mialgie, artralgia, mal di testa) nelle fasi precoci;
  • Probabilità che il paziente sia stato morso da zecche infette
  • Possibilità che altre malattie possano causare sintomi simili
  • Risultati di test sierologici per la ricerca degli anticorpi (IgM e IgG), quando indicato

I pazienti con un probabile eritema migrante e una recente esposizione alle zecche devono iniziare subito il trattamento.

Esami di Laboratorio

Il test per la malattia di Lyme viene prescritto in presenza di segni o sintomi che suggeriscono un'infezione da Borrelia; nei pazienti asintomatici, invece, non è raccomandato eseguire quest'esame.

Gli esami di laboratorio rilevano due differenti classi di anticorpi prodotti dal sistema immunitario in risposta all'infezione:

  • IgM (immunoglobuline M) compaiono solitamente tra la seconda e la terza settimana. I livelli di IgM aumentano e raggiungono il livello massimo (picco) all'incirca alla sesta settimana, poi iniziano a diminuire;
  • IgG (immunoglobuline G) non sono rilevabili fino a diverse settimane dopo l'infezione. I livelli di IgG raggiungono il picco dopo circa quattro-sei mesi e possono rimanere elevati per diversi anni.

Nelle aree endemiche, per rilevare la presenza di tali anticorpi e confermare la diagnosi di malattia di Lyme, il Centro per il Controllo e la Prevenzione delle Malattie (Center for Disease Control and Prevention, CDC) e le Linee Guida Europee raccomandano di utilizzare test sierologici a due livelli su campione di sangue:

1) Il test di primo livello può utilizzare metodi immunoenzimatici (EIA, ELISA) o immunofluorescenti (IFA) per misurare gli anticorpi IgM e/o IgG anti-Borrelia. Lo scopo del test iniziale è quello di rilevare il maggior numero di casi di malattia di Lyme. Tuttavia, può fornire un esito positivo anche in presenza di: infezioni causate da batteri simili alle borrelie (come accade in caso di sifilide, mononucleosi, infezioni da S. pyogenes e altre malattie trasmesse dalle zecche) o altre patologie come i disturbi autoimmuni (es. lupus, sclerosi multipla). Se l'esame di primo livello è negativo, non sono indicati ulteriori test;

2) Il test di secondo livello consiste in un Western Blot, che rileva specifici anticorpi diretti contro diversi antigeni, a conferma dei risultati ottenuti: quest'esame è necessario per escludere risultati EIA o IFA falsi positivi, ma non è necessario se il dosaggio anticorpale è negativo. In altre parole, il Western blot viene eseguito solo se i risultati del test primo livello sono positivi o indeterminati/dubbi.

Ricapitolando

I due passaggi per la conferma sierologica prevedono: un test di screening (EIA o IFA) e un test di conferma (Western Blot), da eseguire solo in caso di positività del test di screening. Il risultato complessivo è positivo solo quando il primo test è positivo (o indeterminato) e il secondo test è positivo. Complessivamente, si raggiunge una specificità del 95% e una sensibilità variabile tra 40 e 90%.

In casi particolari, il campione può essere sottoposto a PCR (reazione a catena della polimerasi), essendo il test più sensibile per il rilevamento dell'infezione da Borrelia. Tuttavia, tale test non è disponibile ovunque e non è attualmente raccomandato dal CDC per la diagnosi della malattia di Lyme.

Altre indagini diagnostiche che possono essere utilizzati sono i seguenti:

Malattia di Lyme Diagnosi: Punti Chiave

  • La maggior parte dei test per la malattia di Lyme sono progettati per rilevare gli anticorpi prodotti dall'organismo in risposta all'infezione.
  • Gli anticorpi possono richiedere diverse settimane per svilupparsi, quindi i pazienti possono risultare negativi se infettati solo di recente.
  • Gli anticorpi persistono normalmente nel sangue per mesi o addirittura anni dopo la scomparsa dell'infezione; pertanto, il test non può essere utilizzato per determinare la cura.
  • L'infezione con altre malattie, comprese alcune malattie trasmesse dalle zecche, o alcune malattie virali, batteriche o autoimmuni, può dare luogo a risultati falsi positivi.
  • Alcuni test danno risultati per due tipi di anticorpi, IgM e IgG. I risultati positivi delle IgM dovrebbero essere ignorati, se il paziente è malato da più di 30 giorni.

Trattamento

La strategia terapeutica da adottare è ancora controversa: per alcuni, il trattamento antibiotico va iniziato al primo sospetto di malattia; per altri, il trattamento è giustificato solo se la diagnosi clinica è confermata dai test di laboratorio. In Italia, si consiglia di non trattare il soggetto che si presenta al medico per semplice morso di zecca, ma di sottoporlo a terapia al manifestarsi di eritema cronico migrante.

I farmaci più utilizzati nelle fasi precoci della malattia sono doxiciclina o, in alternativa, amoxicillina, penicillina e azitromicina, per via orale. La scelta del farmaco e la durata della terapia dipendono da diversi fattori (stadio presunto della malattia, gravità dei sintomi, farmacoresistenza, presenza di coinfezioni ecc.).

Come viene curata la Malattia di Lyme?

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Con un appropriato trattamento antibiotico, la maggior parte dei pazienti con malattia di Lyme allo stadio iniziale guarisce rapidamente e completamente. La selezione degli antibiotici, la via di somministrazione e la durata della terapia per la malattia di Lyme sono guidati dalle manifestazioni cliniche del paziente e dallo stadio della malattia, nonché dalla presenza di eventuali condizioni mediche o allergie concomitanti. 

Il trattamento della malattia di Lyme prevede le seguenti indicazioni:

  • Pazienti adulti con malattia di Lyme localizzata o precocemente disseminata associata a eritema migrante: doxiciclina, amoxicillina o cefuroxima axetil
  • Bambini di età inferiore a 8 anni e donne in gravidanza o in allattamento con malattia di Lyme localizzata o precocemente disseminata: amoxicillina o cefuroxime axetil
  • Neuroborrelliosi e fasi avanzate: somministrazione intravenosa di cefotaxime, ceftriaxone o penicillina Gdoxiciclina orale, quando non controindicata, in pazienti con meningite associata a Lyme, paralisi del nervo facciale o radicolite.

Il trattamento dell'artrite di Lyme è il seguente:

  • Antibiotici orali per 28 giorni
  • Reiterazione del trattamento con antibiotici per via orale per lieve gonfiore residuo articolare
  • Reiterazione del trattamento con antibiotici IV per i casi refrattari
  • Antibiotici orali per un altro mese in pazienti con PCR positiva del liquido sinoviale
  • FANS in pazienti con PCR negativa, integrati se necessario con idrossiclorochina
  • Considerazione della sinoviectomia artroscopica nei pazienti che non rispondono alla terapia sintomatica
Per approfondire: Farmaci per la cura della Malattia di Lyme

Come Prevenire la Malattia di Lyme

Malattia di Lyme Vaccino

Le prospettive di una soluzione definitiva per l'eradicazione o il valido contenimento della malattia di Lyme sono affidate alla disponibilità di vaccini, attualmente allo studio, potenzialmente in grado di stimolare il sistema immunitario dell'ospite (uomo) a produrre anticorpi contro Borrelia.

Malattia di Lyme: Quali Precauzioni si possono prendere?

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Se si ha in programma una gita in una zona dove ci possono essere delle zecche (in campagna, in un bosco o nei prati con erba alta) è bene prendere qualche precauzione per ridurre la possibilità di venirne a contatto:

  • Innanzitutto, è utile indossare cappello, pantaloni lunghi, scarpe chiuse e calze spesse, camicie o maglie a maniche lunghe;
  • Coprirsi bene con abiti resistenti e preferibilmente di colore chiaro (rende più agevole l'identificazione di parassiti di colore scuro);
  • Non addentrarsi nell'erba alta e fare attenzione anche percorrendo sentieri; è anche meglio evitare di camminare o sedersi dove l'erba è più alta o a ridosso di cespugli;
  • Può essere utile anche applicare su tutto il corpo un repellente per insetti per acari o un acaricida (seguendo attentamente le istruzioni).

A fine giornata, è opportuno ispezionare bene la cute del corpo, soprattutto nelle zone dove le zecche tendono ad insediarsi maggiormente: nuca, braccia, gambe (soprattutto nella parte dietro delle ginocchia), addome e dorso. Il parassita si avverte facilmente al tatto, passando la mano sulla pelle (si può confondere con un neo). Anche i vestiti vanno controllati e, se si teme di aver raccolto una zecca, è necessario lavarli ad almeno 60 gradi.  

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Per maggiori informazioni in merito a sintomi, cause e stadi della malattia di Lyme, si rimanda alla lettura dell'articolo dedicato: 

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Autore

Giulia Bertelli
Laureata in Biotecnologie Medico-Farmaceutiche, ha prestato attività lavorativa in qualità di Addetto alla Ricerca e Sviluppo in aziende di Integratori Alimentari e Alimenti Dietetici