
Definizione
Cos’è il Linfedema?
Il linfedema è una condizione clinica caratterizzata da un enorme ed esagerato accumulo e/o ristagno di linfa nei tessuti.

Tipico degli arti inferiori o superiori, il linfedema è l'immediata conseguenza di un blocco o di una compromissione del sistema linfatico. In base alle cause scatenanti - analizzate nel precedente articolo - il linfedema viene distinto in primario e secondario.
Il linfedema provoca sintomi caratteristici, quali edema e sensazione di pesantezza, tensione e indolenzimento dell'arto coinvolto.
In questa trattazione conclusiva, dopo aver elencato e descritto i sintomi ricorrenti, analizzeremo le terapie attualmente disponibili. Tuttavia, ricordiamo che non esiste alcuna cura totalmente risolutiva per il linfedema: l'obiettivo della terapia è essenzialmente ridurre quanto possibile l'edema, e migliorare sintomi e disturbi funzionali causati dall'occlusione linfatica.
Sintomi e Complicanze
Linfedema: Presentazione e Caratteristiche Cliniche
Il linfedema è una raccolta anormale di liquido ricco di proteine nell'interstizio risultante dall'ostruzione del drenaggio linfatico, pertanto il gonfiore cronico degli arti (edema) costituisce indubbiamente il sintomo caratteristico del linfedema. Generalmente, il linfedema si manifesta negli arti inferiori (coinvolti nell'80% dei casi), ma può interessare anche gli arti superiori, il viso, i genitali e il tronco.
Il linfedema è tipicamente asimmetrico, ovvero compare in un solo arto. Tuttavia, alcuni pazienti sviluppano il linfedema in entrambe le gambe o le braccia: in simili circostanze, un arto risulta visibilmente più gonfio dell'altro.
Linfedema Sintomi: Come si Manifesta?
Chiaramente, non tutti i linfedemi sono uguali: il gonfiore può essere più o meno importante in base alla gravità della condizione. In alcuni pazienti, si osserva un lieve gonfiore dell'arto colpito, mentre in altri il quadro clinico può degenerare in vera e propria elefantiasi.

Oltre all'edema cronico, il paziente affetto da linfedema può lamentare altri sintomi, di seguito elencati:
- Alterazione della cromia della pelle. Lungo l'arto colpito dal linfedema, non è raro osservare una variazione della cromia della cute: la pelle tende a scolorire e diviene lucida;
- Difficoltà di muovere o piegare l'arto colpito da linfedema;
- Ispessimento della pelle;
- Pelle suscettibile alle infezioni;
- Percezione costante di appesantimento e costrizione dell'arto affetto da linfedema;
- Prurito e tensione della pelle dell'arto coinvolto.
Il lindefema non è una malattia dolorosa in sé; piuttosto, il "dolore" riportato dai pazienti è riferito alla costante sensazione di oppressione, conseguenza del gonfiore localizzato.
Ai segni e sintomi locali, possono associarsi anche:
- Febbre, brividi e debolezza generalizzata;
- Fatica legata alle dimensioni e al peso dell'estremità;
- Grave compromissione delle attività quotidiane;
- Infezioni batteriche o fungine ricorrenti;
- Episodi ricorrenti di cellulite, linfangite, ragadi, ulcerazioni e/o alterazioni verrucose.
Diagnosi
Quali Esami Servono per la Diagnosi di Linfedema?
La diagnosi del linfedema è essenzialmente clinica, ovvero consiste nell'osservazione medica diretta dell'arto coinvolto.
Per accertare un sospetto di linfedema, è possibile avvalersi di tecniche di imaging, quali MRI (risonanza magnetica), TC (tomografia computerizzata), linfoscintigrafia* ed Eco-Color-Doppler.
*Linfoscintigrafia: è una tecnica diagnostica di imaging, utile per ottenere un'immagine generale del sistema linfatico (linfonodi e vasi linfatici). Questo test viene eseguito mediante l'iniezione di sostanze radioattive (radiocolloide), direttamente nella regione sottocutanea relativa al distretto linfatico da analizzare. La registrazione delle immagini permette di studiare i linfonodi e l'eventuale compromissione del sistema linfatico, evidenziando i settori in cui la linfa ristagna.
Diagnosi Differenziale
La diagnosi differenziale dev'essere posta con tutte le patologie contrassegnate da edema.
Come analizzato, il linfedema tende a colpire un unico arto (unilateralità o asimmetria della patologia): questo aspetto è di primaria importanza per distinguere il linfedema da altre patologie più gravi. La diagnosi differenziale dev'essere posta con edemi dipendenti da:
Anche nelle patologie appena elencate l'edema costituisce un sintomo assai ricorrente; in simili circostanze, il ristagno di liquidi coinvolge però entrambi gli arti. Nel linfedema - ricordiamolo ancora una volta - il gonfiore tende a colpire - solamente o perlomeno in prevalenza - un singolo arto.
Trattamento
L'obiettivo della terapia del linfedema è ripristinare la funzione, ridurre la sofferenza fisica e psicologica e prevenire lo sviluppo di infezioni. Nel linfedema secondario, anche l'eziologia sottostante (cioè, neoplasia, infezione) deve essere adeguatamente trattata, al fine di alleviare l'ostruzione linfatica.
Linfedema: Qual è il Trattamento previsto?
Per il linfedema non esiste una cura definitiva. Tuttavia, i pazienti affetti devono comunque seguire un preciso programma terapeutico, per ridurre l'edema e migliorare i disturbi funzionali determinati dalla patologia.

Il linfodrenaggio manuale costituisce uno dei pilastri della terapia: mediante questo massaggio manuale, il sistema linfatico viene stimolato meccanicamente. Il linfodrenaggio è una tecnica estremamente efficace per ridurre il gonfiore del linfedema: i linfonodi vengono "svuotati", pertanto è favorito il drenaggio della linfa stagnante dai tessuti. Lo svuotamento delle stazioni linfonodali migliora, di riflesso, la cinetica dell'intero circolo linfatico.
Anche il bendaggio, la pressoterapia e l'utilizzo di tutori elastici costituiscono accorgimenti terapici indicati per ridurre l'edema.
Quando due o più trattamenti (appena elencati) vengono combinati, si parla di terapia complessa decongestiva (CPD).
La terapia complessa decongestiva non dev'essere eseguita nei pazienti ipertesi, diabetici, affetti da paralisi, insufficienza cardiaca, infezioni acute della pelle, cancro o trombosi.
Chiaramente, è necessario risalire alla causa scatenante il linfedema: ad esempio, nel caso venga diagnosticata una linfangite batterica sottostante, occorre intraprendere una terapia antibiotica specifica.
Terapie Conservative del Linfedema
Le misure conservative per la gestione del linfedema includono quanto segue:
- Mantenimento di un'adeguata igiene e cura della pelle
- Uso di terapia complessa decongestiva (trattamento di prima linea) e calze compressive
- Perdita di peso (se in sovrappeso)
- Evitare i traumi
- Evitare gli indumenti costrittivi
- Elevazione dell'arto colpito
Farmaci per la Cura del Linfedema
Per gestire il linfedema, possono essere, qualora necessario, essere prescritti i seguenti farmaci sono usati:
- Benzopironi (es. cumarina, flavonoidi)
- Agenti retinoidi (es. acitretina, tazarotene topico)
- Antielmintici
- Prodotti topici per la pelle (es. lozione di lattato di ammonio, urea topica)
- Antibiotici (es. cefazolina, clindamicina, penicillina G)
Chirurgia Linfedema
Alcuni linfedemi richiedono un intervento chirurgico per rimuovere un tessuto in eccesso dall'arto colpito da linfedema. Le procedure si suddividono in interventi chirurgici fisiologici (per migliorare il drenaggio linfatico) ed escissionali (rimozione dei tessuti colpiti per ridurre il carico correlato al linfedema). Nonostante l'operazione chirurgica possa alleviare il gonfiore in modo significativo, il trattamento è palliativo, non curativo e non ovvia alla necessità di continuare la terapia medica.
L'intervento chirurgico è riservato ai pazienti che non migliorano con misure conservative o per i casi in cui l'arto è così grande da compromettere le attività quotidiane e impedire il successo di una gestione conservativa.