Intossicazione da Monossido di Carbonio

Ultima modifica 10.01.2020

Generalità

L'intossicazione da monossido di carbonio (CO) rappresenta una delle più comuni cause di morte per intossicazione inalatoria.
L'avvelenamento da monossido di carbonio avviene in maniera subdola; questo gas, infatti, risulta incolore e inodore; inoltre, i sintomi manifestati dagli individui intossicati sono piuttosto aspecifici e generici.
intossicazione-da-monossido-di-carbonioSe non viene diagnosticata e trattata in maniera tempestiva, l'intossicazione da monossido di carbonio presenta risvolti tragici, quali il coma e la morte.

Cause

Le cause d'intossicazione da monossido di carbonio possono essere diverse. Generalmente, fra quelle più comuni ritroviamo:

  • Malfunzionamenti nei sistemi di riscaldamento domestico (come, ad esempio, caldaie, camini a carbone o a legna, ecc.);
  • Malfunzionamenti di apparecchi alimentati a legna o a gas (come, ad esempio, il forno o gli scaldabagni a gas);
  • Incendi;
  • Malfunzionamenti o non adeguata ventilazione all'interno delle automobili.

Meccanismo di Tossicità

L'intossicazione da monossido di carbonio avviene soprattutto quando questo pericoloso gas si accumula in ambienti poco ventilati. Tale intossicazione, inoltre, avviene in maniera subdola, poiché il CO è un gas assolutamente incolore, inodore, insapore e non irritante; tutte queste caratteristiche impediscono all'individuo di riconoscere la situazione di pericolo.
Il monossido di carbonio viene quindi inalato e rapidamente assorbito a livello polmonare, entrando così nel circolo ematico.
Il meccanismo con il quale s'instaura l'intossicazione è correlato alla capacità del monossido di carbonio di legarsi all'emoglobina - presente nei globuli rossi - con un'affinità maggiore rispetto a quella dell'ossigeno.
Il CO, pertanto, possedendo un'elevata affinità per l'emoglobina (Hb), spiazza il legame dell'ossigeno con la suddetta proteina, portando alla formazione della carbossiemoglobina (COHb).
La carbossiemoglobina, come si può facilmente immaginare, non è in grado di rilasciare ossigeno ai tessuti come, invece, accade con l'emoglobina. Inoltre, il CO è in grado di legarsi ad un particolare enzima coinvolto nel meccanismo di respirazione cellulare: la citocromo ossidasi tissutale, impedendo così alle cellule di utilizzare l'ossigeno rimasto.
Riassumendo brevemente, il monossido di carbonio provoca tossicità attraverso i seguenti meccanismi:

  • Legame con l'emoglobina che porta alla formazione di carbossiemoglobina;
  • Compromissione della capacità dell'emoglobina di rilasciare ossigeno ai tessuti e agli organi;
  • Inibizione della citocromo ossidasi tissutale.

L'insieme di tutti questi meccanismi porta al mancato apporto e al mancato utilizzo di ossigeno, cui consegue l'insorgenza della svariata sintomatologia aspecifica che caratterizza l'intossicazione da monossido di carbonio.

Diagnosi

Spesso, la diagnosi d'intossicazione da monossido di carbonio è difficile da effettuare, proprio a causa della maniera subdola con cui questa si instaura e a causa della sintomatologia aspecifica.
Qualora il medico sospetti un'eventuale intossicazione da monossido di carbonio, provvederà immediatamente ad eseguire le analisi del sangue per valutare i livelli ematici di carbossiemoglobina, in modo da individuare l'effettiva presenza e la gravità dell'intossicazione.
In aggiunta a questo, per confermare la diagnosi, il medico può ricorrere all'esecuzione di altre analisi, come l'emogasanalisi e la pulsossimetria.
Nelle intossicazioni più gravi, per valutare l'entità dei danni provocati dall'intossicazione da monossido di carbonio, il medico può anche decidere di effettuare esami come l'elettrocardiogramma, la TAC, la risonanza magnetica e l'elettroencefalogramma.

Sintomi

Per approfondire: Sintomi Intossicazione da monossido di carbonio »


Come accennato, la sintomatologia indotta dall'intossicazione da monossido di carbonio è piuttosto aspecifica e coinvolge diversi distretti corporei. Ad ogni modo, tali sintomi sono tutti correlati allo scarso apporto di ossigeno ai vari organi e tessuti, che si verifica durante questo particolare tipo d'intossicazione.
I sintomi che possono manifestarsi nella fase iniziale dell'intossicazione da monossido di carbonio consistono in:

Se l'intossicazione da monossido di carbonio è grave, possono anche insorgere:

Inoltre, va ricordato che talvolta - a distanza di giorni o, addirittura, settimane dall'avvenuta intossicazione - possono manifestarsi sintomi tardivi, quali:

Tipi d'Intossicazione

Le intossicazioni da monossido di carbonio possono essere classificate in funzione della loro gravità, la quale è strettamente connessa ai livelli di carbossiemoglobina presenti nel sangue del paziente.
A tal proposito, possiamo distinguere:

  • Intossicazione sospetta, caratterizzata da livelli di carbossiemoglobina ematica del 2-5%. Tuttavia, in questi casi di sospetta intossicazione, è bene ricordare che i pazienti fumatori presentano livelli di carbossiemoglobina più elevati rispetto ai pazienti non fumatori.
  • Intossicazione lieve, in questo caso i livelli di carbossiemoglobina ematica sono del 5-10%; tale intossicazione è caratterizzata da sintomi decisamente aspecifici, come mal di testa, malessere generalizzato e nausea.
  • Intossicazione moderata, nella quale i livelli di carbossiemoglobina ematica aumentano al 10-25%; in questo caso, i sintomi che si possono manifestare sono più marcati e consistono in: mal di testa intenso, vertigini, disturbi della vista, emorragie retiniche, colorazione rosso intenso delle mucose, ipotensione e tachicardia.
  • Intossicazione grave, in cui i livelli di carbossiemoglobina ematica sono superiori al 25-30%. In questi casi, la sintomatologia è decisamente grave e comprende convulsioni, coma, insufficienza respiratoria, arresto cardiocircolatorio e morte.

Primo Soccorso e Trattamento

L'intervento di primo soccorso, così come il trattamento ospedaliero dell'intossicazione da monossido di carbonio, sono fondamentali per salvaguardare la vita del paziente e preservarlo dall'insorgenza di danni permanenti.
Il compito dei soccorritori è fondamentalmente quello di allontanare immediatamente il paziente dalla fonte di monossido di carbonio e di supportarne le funzioni vitali fino al raggiungimento del centro ospedaliero, a livello del quale verranno eseguiti tutte le analisi e tutti i trattamenti del caso.
In particolare, il trattamento dell'intossicazione da monossido di carbonio prevede la somministrazione al paziente di ossigeno al 100%. Infatti, concentrazioni molto alte di ossigeno sono in grado di ridurre l'emivita della carbossiemoglobina, sia a livello ematico che a livello tissutale. Più nel dettaglio, il paziente può essere sottoposto - a seconda dei casi e a seconda del parere del medico - a due diversi tipi di trattamento:

  • Ossigenoterapia normobarica, consistente nella somministrazione di ossigeno al 100% attraverso l'impiego di un'apposita maschera facciale. Così facendo, l'emivita della carbossiemoglobina viene ridotta a 60-90 minuti, contro le 2-7 ore che sarebbero necessarie senza la somministrazione di ossigeno.
    Solitamente, questo tipo di trattamento viene protratto fino a quando i livelli di carbossiemoglobina sono inferiori al 5%.
  • Ossigenoterapia iperbarica, consistente nella somministrazione di ossigeno al 100% in una camera iperbarica in cui la pressione è superiore a quella atmosferica (indicativamente, 2,5-3 atmosfere). In questo caso, l'emivita della carbossiemoglobina - sia a livello ematico, sia a livello dei tessuti - viene drasticamente ridotta a 30 minuti.
    Tuttavia, è bene ricordare che l'ossigenoterapia iperbarica può essere intrapresa solo in determinati casi e che essa risulta realmente efficace solo se viene eseguita nel più breve tempo possibile dopo l'avvenuta intossicazione da monossido di carbonio (indicativamente, entro le 12 ore).

Autore

Ilaria Randi

Ilaria Randi

Chimica e Tecnologa Farmaceutica
Laureata in Chimica e Tecnologia Farmaceutiche, ha sostenuto e superato l’Esame di Stato per l’Abilitazione alla Professione di Farmacista