Ultima modifica 14.03.2019

Riepilogo

Siamo arrivati agli ultimi capitoli per trattare l'eiaculazione precoce: negli approfondimenti precedenti abbiamo analizzato che cosa s'intende per eiaculazione precoce, l'incidenza del disturbo, le cause scatenanti, le strategie diagnostiche e, da ultimo, abbiamo tracciato un profilo psicologico dei pazienti affetti, allo scopo di  inquadrarli all'interno di un contesto terapeutico volto alla guarigione del problema. Ed è proprio da quest'ultimo punto che riprenderemo la discussione, cercando di mettere in luce le terapie e - nel prossimo articolo - i rimedi naturali più utili per correggere l'eiaculazione precoce. Allo scopo di evitare di appesantire la questione, in questi ultimi articoli l'eiaculazione precoce non sarà considerata propriamente un “problema”, piuttosto un “equivoco” che, come vedremo, si rivelerà assolutamente reversibile.Cura eiaculazione precoce

Terapie

Dopo il controllo specialistico, il paziente sarà sottoposto ad un iter terapeutico utile a superare lo spiacevole equivoco in esame; com'è noto, l'eiaculazione precoce inquadra un mix di vulnerabili elementi causali di origine mentale, psicosessuale, fisica o relazionale. Ognuno di questi problemi dovrà essere affrontato singolarmente, poiché, se così non fosse, andrebbero a fomentare ancor più la precocità eiaculatoria del soggetto: a tal proposito, le strategie terapeutiche contro l'eiaculazione precoce possono essere riassunte in:

  • Terapia riabilitativa di tipo sessuologico
  • Terapia farmacologica
  • Terapia psicodinamica
  • Rimedi naturali

Tra le varie opzioni terapeutiche utili a ritardare l'eiaculazione precoce va ricordata anche la circoncisione: sembra, infatti, che l'ipersensibilità al glande sia un'importante causa di eiaculazione precoce. A rigor di ciò, il medico potrà consigliare al paziente una circoncisione associata a neurotomia glandulare, utile per diminuire nettamente la sensibilità al glande, di conseguenza posticipare l'eiaculazione.

Terapia psicologica

Molti elementi ritenuti responsabili dell'eiaculazione precoce hanno origine psico-sessuale: di conseguenza, l'approccio terapeutico migliore per ovviare a questo spiacevole equivoco è rappresentato proprio dalla riabilitazione sessuologica.  Dagli scritti della Dott.ssa A. Graziottin, sono emerse importanti conclusioni: innanzitutto, la terapia riabilitativa sessuologica è utile per monitorare non solo l'ansia, ma anche e soprattutto le percezioni corporee, quelle sensazioni fisiche utili a controllare l'eiaculazione, quindi a posticipare il più possibile il cosiddetto - e già discusso - “punto di non ritorno”.
Allo scopo di (ri)acquisire un'ottima padronanza del proprio corpo, tale terapia consta di pratiche manuali (masturbazione) associate ad un'educazione respiratoria, volta a sciogliere la tensione ed i muscoli. Anche le pratiche mirate di auto massaggio, lo yoga ed il training muscolare aiutano a controllare le tempistiche eiaculatorie. Ma non solo: attraverso la terapia riabilitativa - sessuologica, l'eiaculatore precoce sarà in grado, progressivamente, di “sentire” il proprio corpo, di cominciare ad amarlo e di ascoltare le proprie pulsioni, gestendole. Dev'essere la mente a guidare il corpo, mai viceversa.

Terapia farmacologica

L'utilizzo di farmaci per correggere le tempistiche di eiaculazione durante un rapporto, rappresenta un tema molto discusso, ma nello stesso tempo  oggetto di grande interesse per la classe medica. Ci sono teorie controverse: alcuni specialisti si schierano contro la somministrazione di specialità farmacologiche volte a ritardare l'eiaculazione, altri sono assolutamente a favore.
Cerchiamo di capirne i motivi. Secondo alcuni autori, per correggere l'eiaculazione precoce i farmaci dovrebbero essere evitati non perché poco efficaci, ma per gli effetti collaterali, che superano di gran lunga gli effetti sperati.
Nell'altro versante ideologico sono schierati medici assolutamente favorevoli alla somministrazione di specialità farmacologiche per questi pazienti: indipendentemente dalle conseguenze, di fatto i farmaci rallentano i tempi eiaculatori.
Sembra che la precocità eiaculatoria sia dovuta a deficit funzionali dei neurotrasmettitori, tra cui spicca la serotonina: alla luce di queste considerazioni, è chiaro che un farmaco capace di interagire con la serotonina appare in grado di prolungare la durata del rapporto, dunque posticipare l'orgasmo maschile. Sono state isolate due sostanze utili a questo proposito: la fluoxetina e la paroxetina. Questa terapia d'elezione dovrebbe protrarsi per un periodo piuttosto lungo, anche sei mesi, durante i quali il medico provvederà a modificarne la posologia, diminuendola progressivamente durante il corso dei mesi.
Certo, i vantaggi della terapia farmacologica sono sorprendenti ed immediati: permettono un miglior self-control, un potenziamento dell'autostima ed un'ottimizzazione dei rapporti interpersonali con la partner. D'altro canto, l'abuso di questi farmaci potrebbe causare notevoli stati d'ansia.
In alternativa alla fluoxetina e alla paroxetina, ci sono le sostanze vasoattive, riservate, però, solamente a quei pazienti affetti da eiaculazione precoce grave, in cui la cui terapia d'elezione non ha dato risultati soddisfacenti. Ancora, le sostanze vasoattive (es. Viagra) potrebbero essere un valido aiuto, in particolare quando la precocità eiaculatoria rispecchia deficit erettivi.
Tra le altre possibili soluzioni utili ad ovviare l'eiaculazione precoce spuntano anche gli anestetici locali: tuttavia, queste formulazioni farmaceutiche sono utili solamente in caso di ipersensibilità a livello del glande. E' consigliato l'utilizzo del preservativo per gli uomini che fanno uso di tali anestetici locali, per evitare di anestetizzare anche l'area genitale della partner. [tratto da www.alessandragraziottin.it/]  

Terapia psicodinamica

Tra tutte, la terapia psicodinamica rappresenta forse la più complessa, poiché volta a decodificare la psiche del paziente, a scoprire quel “male mentale” che si riflette esteriormente sul fisico, quel disagio psicologico che impedisce all'uomo di vivere appieno la propria sessualità. Attraverso quest'analisi interiore e questa ricerca di sé, il paziente impara a riconoscere i propri errori e a gestirli: la consapevolezza del problema di base aiuta a rafforzare l'uomo, sia dal punto di vista psicologico, sia fisico, acquisendo così la completa padronanza del proprio corpo. Molti uomini che intraprendono il percorso terapeutico psicodinamico riescono a fare dei propri errori un punto di forza, uno stimolo da cui ripartire da zero, alla ricerca di una sessualità nuova, più pulita, smembrata da ansie, paure e tensioni talvolta totalmente infondate. Certo, la partner gioca un ruolo fondamentale anche in questo caso: è indispensabile che la donna venga sensibilizzata e che capisca la fragilità maschile. È più che palese l'assoluto divieto per la donna di deridere il partner e di utilizzare espressioni verbali pesanti od offese, che andrebbero a peggiorare ancor più “quello” spiacevole equivoco dell'eiaculazione precoce.



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