Ultima modifica 01.04.2020

Che cos'è

L'edera velenosa - anche nota come edera del Canada - è una pianta appartenente alla famiglia delle Anacardiaceae, indigena del Nord America ma comune anche in Asia e in Europa.
Edera VelenosaL'edera velenosa - il cui nome scientifico è Toxicodendron radicans (sinonimo: Rhus toxicodendron) - è conosciuta per la sua tossicità, che si manifesta per semplice contatto con la cute.

Per tale ragione, questa pianta rappresenta una delle specie vegetali più temute dalle persone che amano passeggiare o compiere attività in mezzo alla natura.
La droga dell'edera velenosa è costituita dalle foglie, che, vista l'elevata tossicità, non trovano alcun tipo d'impiego se non in ambito omeopatico.


Curiosità

L'edera velenosa è anche conosciuta con il nome di "ortica del climber", poiché - crescendo sulle falesie - sono numerosi gli arrampicatori che s'imbattono nelle sue foglie velenose riportando gravi reazioni cutanee.

Descrizione Botanica

L'edera velenosa è una pianta sempreverde che può crescere come rampicante, cespuglio o piccolo arbusto, e il cui fusto può arrivare a raggiungere i 120 cm di lunghezza.
Le foglie sono composte trifogliate (ossia crescono in gruppi di tre), lungamente picciolate (8-14 cm), di forma oblunga, acuta od ottusa, e con margine fogliare intero o seghettato. La pagina fogliare superiore è di colore verde brillante, mentre la pagina inferiore è leggermente pubescente, di una tonalità di verde più chiara.
Edera velenosa fogliaI fiori sono dioici, talvolta androgini, peduncolati e di colore bianco-verde.
I frutti sono delle drupe globulari di colore bianco-giallognolo. Le dimensioni dei frutti possono variare e contengono un lattice che - esposto all'aria - assume una colorazione nera.
Saper distinguere i tratti caratteristici dell'edera velenosa è molto importante per poterla riconoscere e, conseguentemente, per poterla evitare quando la si incontra in natura.


Attenzione!

L'edera velenosa non dev'essere confusa con l'edera comune (Hedera helix) con la quale non ha assolutamente nulla in comune. L'Hedera helix, infatti, possiede proprietà terapeutiche che ne consentono l'uso in campo medico-farmaceutico (per maggiori informazioni, leggi: Edera in Erboristeria - Curarsi con l'Edera).

Composizione

Composizione Chimica dell'Edera Velenosa

I principali componenti dell'edera velenosa (presenti in ogni parte della pianta), sono:

L'urusciolo è ritenuto il principale responsabile della tossicità attribuita all'edera velenosa. Esso non è una singola sostanza, bensì un'oleoresina costituita da una miscela di derivati catecolici. Si presenta come un liquido di colore giallo, limpido e immiscibile con l'acqua.

Tossicità

Tossicità Cutanea dell'Edera Velenosa

A causa dell'urusciolo in essa contenuta, l'edera velenosa risulta essere una pianta molto tossica, anche per semplice contatto con la pelle.
Difatti, in seguito al contatto con la pianta, si sviluppa una reazione cutanea allergica comunemente nota come "dermatite da contatto indotta da urusciolo".
Più precisamente, l'urusciolo provoca una reazione d'ipersensibilità di tipo IV (ossia, cellulo-mediata) che porta alla comparsa di una dermatite caratterizzata da sintomi, quali:

  • Arrossamento;
  • Gonfiore;
  • Formazione di papule e vescicole a distribuzione lineare e dal contenuto sieroso;
  • Prurito;
  • Bruciore.

La suddetta reazione cutanea può richiedere dai 2 ai 10 giorni per manifestarsi, in funzione della sensibilità dell'individuo all'urusciolo presente nell'edera velenosa. Il tempo di guarigione, invece, varia dalle due alle cinque settimane.
In caso di contatto con gli occhi, inoltre, possono manifestarsi grave congiuntivite, infiammazione corneale e perdita della vista.
Tuttavia, è doveroso precisare che - trattandosi di una reazione allergica - non tutti gli individui rispondono in egual maniera al contatto con l'edera velenosa. Difatti, in alcune persone la sintomatologia si manifesta in forma lieve, mentre in altri individui la reazione può essere così grave da portare addirittura alla comparsa di febbre e alla perdita di coscienza. In una piccola parte di popolazione, invece, l'urusciolo non scatena alcun tipo di reazione da parte del sistema immunitario.
Inoltre, l'intensità della reazione allergica dipende anche da altri fattori, quali il tempo di contatto con l'edera velenosa e la concentrazione di urusciolo all'interno della stessa.


Approfondimento: Meccanismo d'azione dell'Urusciolo

L'urusciolo esercita un effetto tossico di tipo indiretto mediato da una risposta immunitaria indotta.
Una volta sulla pelle, infatti, l'urusciolo attacca le proteine di membrana delle cellule cutanee più superficiali con cui si trova a diretto contatto, provocandone l'alterazione strutturale. Queste alterazioni portano il sistema immunitario a considerare le cellule cutanee interessate come corpi estranei che, pertanto, devono essere eliminati. S'innesca così una risposta immunitaria cellulo-mediata che prevede l'attivazione dei linfociti T e a cui consegue la comparsa della dermatite da contatto.

Modalità di Contatto

Oltre al contatto diretto della cute con l'edera velenosa, un individuo può essere esposto alla tossicità dell'urusciolo in essa contenuto attraverso abiti o attrezzature sportive (bastoni per camminare, attrezzi per l'arrampicata, ecc.). L'urusciolo contenuto nella pianta, infatti, può depositarsi per contatto anche sull'abbigliamento e su eventuali attrezzi. In questo modo, perciò, l'intossicazione avviene in maniera indiretta.

Tossicità Orale dell'Edera Velenosa

L'edera velenosa è tanto tossica per via cutanea, quanto lo è per via orale. Difatti, l'ingestione della pianta, soprattutto se in alte dosi, provoca l'insorgenza di gravi sintomi, quali:

In caso d'ingestione di edera velenosa, è necessario contattare subito i soccorsi sanitari o recarsi nel più vicino ospedale. La lavanda gastrica e la somministrazione di carbone attivo possono essere molto utili. Gli spasmi possono essere trattati mediante la somministrazione di diazepam e l'eventuale acidosi metabolica può essere contrastata somministrando bicarbonato di sodio per via parenterale. Il paziente dovrà poi ricevere tutte le terapie di supporto necessarie e la sua funzionalità renale dovrà essere costantemente monitorata.


Curiosità

Benché altamente tossica per l'uomo, sono diverse le specie animali che si nutrono dell'edera velenosa senza sperimentarne gli effetti tossici. Difatti, la pianta rientra nell'alimentazione di animali come cervi e uccelli.
Attenzione, però, agli animali domestici: l'edera velenosa, infatti, è tossica per l'uomo quanto lo è per cani e gatti (sia per contatto che per ingestione).

Trattamento

Trattamento della Dermatite da Contatto causata dall'Edera Velenosa

Il trattamento farmacologico della dermatite da contatto provocata dall'edera velenosa prevede sostanzialmente la somministrazione di farmaci corticosteroidi (potenti antinfiammatori) e di antistaminici (per il controllo dei sintomi). In alcuni casi, si può ricorrere anche all'uso di antibiotici al fine di evitare il rischio di sovrainfezioni batteriche.
Naturalmente, il ricorso a simili farmaci - per la dispensazione dei quali è comunque necessaria la ricetta medica - deve avvenire solo se espressamente indicato dal medico.

Consigli Utili

Cosa Fare in Caso di Contatto con l'Edera Velenosa

Al fine di evitare il manifestarsi degli effetti tossici, il contatto con l'edera velenosa dovrebbe essere evitato. Per questo motivo, è molto importante conoscerne le caratteristiche principali.
In caso di avvenuto contatto, invece, per cercare di limitare la reazione cutanea, può essere utile seguire questi semplici consigli:

  • Lavare abbondantemente l'area di contatto con acqua e sapone. Dal momento che l'urusciolo responsabile della tossicità dell'edera velenosa è un'oleoresina, la semplice acqua difficilmente è in grado di rimuoverlo dalla cute. Tuttavia, in caso non si abbia un sapone a portata di mano, la zona interessata andrebbe comunque sciacquata con acqua.
  • Se possibile, entro trenta minuti dal contatto, utilizzare solventi o detergenti specifici che siano in grado di "sciogliere" e rimuovere completamente l'oleoresina dalla pelle.
  • Dopo aver lavato e deterso la cute è comunque necessario contattare il medico o recarsi al più vicino pronto soccorso, dove la situazione potrà essere gestita in maniera adeguata.
  • Lavare gli indumenti, le scarpe e gli eventuali attrezzi utilizzati nel momento in cui è avvenuto il contatto con l'edera velenosa. L'urusciolo, infatti, aderisce anche a questi oggetti e vi rimane per diverso tempo con il rischio di entrarvi nuovamente in contatto.

Omeopatia

Impiego dell'Edera Velenosa in Omeopatia

Come accennato, l'unico utilizzo consentito dell'edera velenosa è quello in ambito omeopatico.
Nel dettaglio, l'omeopatia sfrutta la tintura madre di edera velenosa, ottenuta dalle foglie della pianta, che devono essere raccolte prima della fioritura. La tintura madre, prima di poter essere utilizzata, viene poi sottoposta ad una lunga serie di diluizioni e dinamizzazioni.
L'uso di questa pianta in omeopatia è consentito proprio perché la tintura madre da essa ottenuta viene estremamente diluita, pertanto non provoca effetti tossici. Tuttavia, prima di assumere il rimedio omeopatico a base di edera velenosa (conosciuto con il nome scientifico della pianta, Rhus Toxicodendron), è sempre bene chiedere consiglio al proprio medico omeopata.
L'edera velenosa trova impiego in campo omeopatico soprattutto per il trattamento di:

Autore

Ilaria Randi

Ilaria Randi

Chimica e Tecnologa Farmaceutica
Laureata in Chimica e Tecnologia Farmaceutiche, ha sostenuto e superato l’Esame di Stato per l’Abilitazione alla Professione di Farmacista