Ecografia Testicolare - Ecografia dei Testicoli

Ultima modifica 12.02.2020

Generalità

L'ecografia testicolare è un esame strumentale basato sull'utilizzo di una sonda a ultrasuoni, che permette di visualizzare il contenuto interno dello scroto, ossia testicoli e strutture adiacenti.
Ecografia TesticolareVeloce, per nulla invasiva, indolore e molto economica, l'ecografia testicolare è fondamentale nella diagnosi di condizioni quali: tumore al testicolo, idrocele, ematocele, varicocele, cisti dell'epididimo, torsione testicolare, ernia inguinale, criptorchidismo e dolore allo scroto.
L'ecografia scrotale non richiede, nei giorni che la precedono, alcuna preparazione particolare e ha una durata complessiva di 20-30 minuti.
In genere, l'esito di un'ecografia testicolare è disponibile pochi minuti dopo la sua esecuzione.

Breve ripasso anatomico e funzionale dei testicoli

I testicoli, o didimi, sono le gonadi maschili, ossia gli organi sessuali primari dell'apparato riproduttore maschile deputati alla secrezione degli spermatozoi (ossia i gameti maschili) e degli ormoni sessuali.
In numero di due, i testicoli risiedono nel cosiddetto scroto, una sacca di tessuto fibro-muscolare che origina alla base del pene e prende posto tra le cosce dell'uomo.
Nel maschio adulto, i testicoli misurano 3,5-4 centimetri in lunghezza e 2,5 centimetri in larghezza, possiedono un diametro antero-posteriore di circa 3 centimetri e pesano circa 20 grammi.
Dal punto di vista istologico, ciascun testicolo presenta 3 linee cellulari principali:

  • Le cellule interstiziali di Leydig o più semplicemente cellule di Leydig. Hanno la funzione di secernere gli ormoni sessuali maschili;
  • Le cellule germinali. Sono le cellule deputate alla spermatogenesi, cioè alla produzione degli spermatozoi;
  • Le cellule del Sertoli. Hanno il compito di supportare le cellule germinali, durante il processo di spermatogenesi.

Genitali MaschiliFigura (dei testicoli): anatomia dei testicoli. Ciascun testicolo comunica con le vescicole seminali e la prostata mediante due canali collocati in sequenza, i cui nome sono epididimo e dotto deferente.
Gli epididimi e i dotti deferenti hanno il compito di trasportare gli spermatozoi al di fuori dei testicoli e mescolarli al liquido seminale, prodotto dalla prostata, allo scopo di formare il cosiddetto sperma.

Cos'è l'ecografia testicolare?

L'ecografia testicolare è un test diagnostico di tipo strumentale che, attraverso l'impiego di una sonda a ultrasuoni (il cosiddetto trasduttore), fornisce immagini abbastanza dettagliate dei testicoli, dei tessuti e delle altre strutture che circondano i testicoli, all'interno dello scroto.
Poiché fa uso degli ultrasuoni - che non sono radiazioni ionizzanti nocive - l'ecografia testicolare è un esame completamente privo di invasività; inoltre, è indolore, poco costoso e molto sicuro.

Usi

L'ecografia testicolare rappresenta l'esame diagnostico per immagini più importante per quanto concerne l'osservazione, e l'individuazione, di anomalie a carico dei testicoli e delle strutture interne allo scroto (epididimo, dotti deferenti, arterie e vene che irrorano i testicoli ecc.).
Entrando nello specifico delle sue finalità, l'ecografia testicolare può servire a:

  • Verificare con precisione le caratteristiche di qualsiasi rigonfiamento o massa anomala, formatasi a carico di uno o entrambi i testicoli. Rigonfiamenti o masse anomale a livello testicolare potrebbero essere tumori al testicolo;
  • Scoprire le cause di un dolore persistente allo scroto;
  • Scoprire le cause di un gonfiore testicolare o, più in generale, scrotale. Tra le cause più comuni di gonfiore, rientrano l'epididimite, ossia l'infiammazione del o degli epididimi, e l'orchite,  cioè l'infiammazione del o dei testicoli. Sia l'epididimite che l'orchite possono essere il risultato di un'infezione delle vie urinarieo di una malattia sessualmente trasmissibile;
  • Identificare le condizioni di idrocele, ematocele, spermatocele o piocele:
    • l'idrocele è un accumulo anomalo di liquido trasparente nello scroto, attorno a uno o a entrambi i testicoli;
    • l'ematocele è l'anomalo accumulo di sangue nello scroto, attorno a uno o a entrambi i testicoli, che segue la rottura di un piccolo vaso sanguigno scrotale;
    • lo spermatocele è una cavità cistica anomala, che ha sede generalmente sull'epididimo o sulla parte superiore del testicolo e che contiene spermatozoi maturi ma non vitali;
    • il piocele è un anomala raccolta di pus a livello scrotale;
  • Diagnosticare gli episodi di torsione testicolare. Torsione testicolare è il termine medico che indica l'anomala rotazione, attorno al proprio asse, di un testicolo. La torsione testicolare è una condizione che richiede un trattamento tempestivo;
  • Identificare la condizione di varicocele e studiarne la gravità. Il varicocele è la dilatazione patologica delle vene testicolari (o vene spermatiche), le quali hanno il compito di drenare il sangue dai testicoli;
  • Diagnosticare e studiare gli eventi di criptorchidismo. Il criptorchidismo è la mancata o incompleta discesa di uno o entrambi i testicoli;
  • Individuare un'ernia scrotale (o ernia inguinale);
  • Guidare il prelievo di un campione di cellule testicolari, eseguito ai fini di una biopsia tumorale o di un test di fertilità maschile;
  • Valutare gli esiti che un forte trauma a livello scrotale può avere avuto a carico dei testicoli;
  • Individuare e studiare gli episodi di cisti dell'epididimo. Le cosiddette cisti dell'epididimo sono formazioni extratesticolari, di forma sferica, che hanno tipicamente sede sull'epididimo e contengono liquido trasparente (ma non spermatozoi).

Sintomi e segni che giustificano la prescrizione dell'ecografia testicolare:

Preparazione

Di norma, l'ecografia testicolare non richiede alcuna preparazione particolare; quindi, l'uomo che ha in programma un'ecografia testicolare non è tenuto a rispettare digiuni o diete specifiche, non ha l'obbligo di presentarsi all'esame con la vescica piena e, qualora segua una terapia farmacologica, è libero di continuare tranquillamente con le assunzioni previste dalla suddetta terapia.
L'unica circostanza in cui potrebbero esserci alcune variazioni, in merito a quanto sopra riportato, è quando l'ecografia testicolare prevede la raccolta di un campione di cellule testicolari per una biopsia; l'operazione di raccolta del campione cellulare, infatti, potrebbe richiedere il rispetto di un digiuno precauzionale e - nel caso sia in corso una terapia a base di warfarin, aspirina o altri anticoagulanti/fluidificanti del sangue - la sospensione temporanea delle assunzioni farmacologiche.

Procedura

L'ecografia testicolare è una procedura diagnostica che, di norma, ha luogo in un ambulatorio del reparto di radiologia di un ospedale o di una clinica medica.
A eseguirla può essere un medico radiologo oppure un tecnico specializzato in pratiche di radiologia.
L'ecografia testicolare ha una durata complessiva di 20-30 minuti; in quest'arco di tempo, è possibile riconoscere almeno 4 momenti (o fasi) salienti, che in ordine temporale sono:

  1. La preparazione del paziente all'imminente procedura;
  2. Il posizionamento del paziente su un lettino da ospedale;
  3. La raccolta delle immagini;
  4. La fase immediatamente post-procedurale.

Fase 1: preparazione pre-ecografia testicolare del paziente

In vista dell'imminente ecografia testicolare, il paziente deve soltanto privarsi dei vestiti e indossare un camice ospedaliero apposito, preparato dal personale medico per l'occasione.
In alcuni centri ospedalieri, questo cambio d'abito non è previsto e il paziente è tenuto soltanto a privarsi del vestiario e della biancheria intima, che coprono la parte inferiore del corpo.

Fase 2: posizionamento del paziente

Il posizionamento del paziente sul lettino ospedaliero avviene appena il paziente ha concluso il cambio d'abito, o si è spogliato dei vestiti e della biancheria che coprivano la parte inferiore del corpo.
Sul lettino, il paziente deve sistemarsi in posizione supina (quindi con la pancia che guarda in alto) e con le gambe divaricate.
Una volta che il paziente ha assunto la suddetta posizione, è consuetudine che il medico radiologo (o il tecnico radiologo, se è lui che effettuerà l'esame) sistemi un asciugamano piegato sotto lo scroto, in modo da mantenerlo sollevato; questa accorgimento garantisce una migliore raccolta delle immagini.

Fase 3: raccolta delle immagini

Come in ogni esame ecografico, anche in occasione di un'ecografia testicolare la raccolta delle immagini è frutto dello scivolamento, sull'esterno della zona anatomica d'interesse (lo scroto, nel caso specifico), della sonda a ultrasuoni (o trasduttore).

Come in ogni esame ecografico, anche nel caso dell'ecografia testicolare - per favorire lo scivolamento e ottenere immagini più dettagliate - trova impiego una particolare sostanza gelatinosa, che il medico radiologo o il tecnico radiologo spalmano sull'area anatomica oggetto di studio.
La raccolta delle immagini mediante trasduttore rappresenta, com'è intuibile, il momento più importante dell'ecografia testicolare; da essa e dalla sua accuratezza, infatti, dipende l'attendibilità delle conclusioni finali.
Questo momento così importante della procedura diagnostica in questione è anche la fase più lunga.


Curiosità: come funziona un classico ecografo?

Un tipico ecografo comprende sostanzialmente tre elementi, che sono: il più volte citato trasduttore, una console computerizzata e un monitor.
Senza entrare troppo nei dettagli, un ecografo funziona nel seguente modo:

  • Il trasduttore è uno strumento che emette una certa quota di ultrasuoni (ecco perché è detto anche sonda a ultrasuoni). Nel penetrare nei tessuti o negli organi da analizzare, questa quota di ultrasuoni subisce una modifica (attenuazione e riflessione), che varia in base alla regione anatomica sotto esame;
  • Il trasduttore capta tale modifica e, a seconda di quest'ultima, genera una corrente elettrica che invia alla console computerizzata;
  • La console computerizzata sa interpretare la corrente elettrica che il trasduttore le invia e sa trasformarla in immagini sulla terza e ultima componente dell'ecografo, ossia il monitor.
  • Nel monitor, il medico radiologo o il tecnico radiologo osservano l'aspetto degli organi e dei tessuti presenti al di sotto della zona anatomica oggetto di esame.

Fase 4: fase post-procedurale

Una volta che ritiene di aver concluso l'ecografia testicolare, il medico radiologo interrompe lo scivolamento del trasduttore e mette a disposizione del paziente delle salviette apposite, affinché quest'ultimo possa pulirsi dal gel.
A pulizia avvenuta, il medico invita il paziente a rivestirsi e a pazientare qualche minuto per la stesura scritta di quanto osservato durante la fase di raccolta delle immagini.
Dopo aver ricevuto l'esito dell'esame, il paziente può fare ritorno immediato a casa e riprendere le sue normali attività quotidiane.

Quali sensazioni prova il paziente durante un'ecografia testicolare?

Nel momento in cui il medico radiologo applica la sostanza gelatinosa sullo scroto, è molto probabile che il paziente avverta freddo nella parte interessata; è una sensazione del tutto passeggera e priva di conseguenze.
Lo scivolamento del trasduttore sullo scroto è generalmente indolore; tuttavia, se il motivo per cui il paziente sta eseguendo l'ecografia testicolare è proprio un dolore ai testicoli o in sede scrotale, questo momento cruciale dell'esame può risultare leggermente doloroso o fastidioso.

Rischi e complicanze

L'ecografia testicolare è un esame diagnostico sicuro, privo di rischi ed esente da complicanze.
Come affermato, infatti, prevede l'impiego di ultrasuoni, che - diversamente dai raggi X - sono del tutto innocui per la salute dell'essere umano.

Controindicazioni

L'ecografia testicolare non presenta alcuna particolare controindicazione; pertanto, è un esame a cui possono sottoporsi tutti gli uomini che ne hanno necessità.

Risultati

Come ogni esame ecografico, anche l'ecografia testicolare fornisce immagini in tempo reale della zona anatomica d'interesse e ciò rappresenta il motivo per cui il medico radiologo è in grado di rilasciare al paziente i risultati dell'esame diagnostico nel giro di soli pochi minuti.


Se a effettuare l'ecografia testicolare è un tecnico di radiologia, l'attesa per i risultati è generalmente più lunga, poiché la valutazione di quanto rilevato nel corso dell'esame e le conclusioni finali in merito spettano solo ed esclusivamente a un medico radiologo.
In tali frangenti, di norma, il paziente riceve istruzioni di tornare, per ritirare il referto dell'esame diagnostico appena effettuato, il giorno seguente o, al più tardi, due giorni dopo.


Cosa fare dopo l'ecografia testicolare?

Se l'ecografia testicolare riporta anomalie, il paziente deve contattare il proprio urologo o andrologo di fiducia e mostrargli i risultati dell'esame.
Sulla base di quanto riportano le immagini ecografiche, un medico esperto in malattie dell'apparato riproduttore maschile deciderà gli step successivi (esecuzione di altri esami diagnostici di approfondimento, ricorso a terapie specifiche ecc.).


Quando un'ecografia testicolare è normale e quando, invece, è anormale.
Ecografia testicolare normale Ecografia testicolare anomala
I testicoli risultano normali nella morfologia e nelle dimensioni I testicoli presentano un rigonfiamento anomalo, di consistenza solida, che fa pensare a un tumore
Entrambi i testicoli occupano la posizione fisiologica, all'interno del sacco scrotale Assenza di uno o entrambi i testicoli a livello scrotale (criptorchidismo)
Non ci sono segni d'infezione né a livello testicolare (orchite), né a livello degli epididimi (epididimite) Ci sono i classici segni di un'infezione dei testicoli (orchite) o degli epididimi (epididimite)
Non ci sono segni di torsione testicolare Un testicolo è ruotato su sé stesso (torsione testicolare)
Non ci sono segni di idrocele, ematocele, spermatocele e piocele Presenza di fluido (idrocele), sangue (ematocele) o pus (piocele) a livello scrotale.
Presenza di fluido a livello dell'epididimo (spermatocele)

Autore

Antonio Griguolo
Laureato in Scienze Biomolecolari e Cellulari, ha conseguito un Master specialistico in Giornalismo e Comunicazione istituzionale della scienza