Introduzione
S'immagini una sorta di ciliegia gigante, con polpa gialla e carnosa, dalla superficie granulosa ricoperta di tubercoli rigidi: è sotto questa veste che si presentano i corbezzoli, frutti della pianta omonima nota in botanica come Arbutus unedo. Nella lingua parlata, il corbezzolo è celebre anche come albatro: si tratta di un piccolo albero o, per meglio dire, cespuglio, appartenente alla medesima famiglia del mirtillo, le Ericacee.
Antico simbolo del Tricolore, la pianta del corbezzolo assume in autunno una caratteristica triplice colorazione: il bianco dei fiori, il rosso dei frutti ed il verde delle foglie rimandano, per l'appunto, alla bandiera italiana.
Analisi del termine
Come innumerevoli nomi di piante, anche il corbezzolo trae origine dal greco antico: precisamente, il termine arcaico è κόμαρος ed è proprio da questo nome che, nel corso degli anni, derivarono moltissimi ed ulteriori nomignoli dialettali attribuiti alla pianta di corbezzolo.
Generalità
Il corbezzolo ha origine molto antica: tant'è che viene persino citato in un passo dell'Eneide.
Nonostante il corbezzolo sia nativo della macchia Mediterranea, nel corso degli anni si è diffuso nelle regioni Nordiche, spingendosi anche in Irlanda.
La pianta viene spesso coltivata per uso ornamentale, vista la particolarità decorativa della stessa; ad ogni modo, i frutti sono commestibili ed il loro impiego è da tempo noto anche nella fitoterapia, grazie alle virtù astringenti e, soprattutto, disinfettanti delle vie urinarie.
Descrizione botanica
Nella nomenclatura botanica, il corbezzolo è Arbutus unedo: la pianta in esame è un arbusto sempreverde assai ramificato, sia coltivato, che rinselvatichito. Può assumere altezze variabili da uno ad otto metri. Il corbezzolo si caratterizza per le foglie coriacee, lucide, ovaliformi e molto estese (lunghezza: 10-12 cm, larghezza 2-4 cm), dal margine seghettato ed irregolare.
I fiori, particolarissimi e campanulati, sono riuniti in pannocchie pendule; come abbiamo già analizzato, i fiori sono bianchi, talvolta rosati, e riversano verso l'esterno piccolissimi denti, caratteristica inconfondibile.
Le antere dei fiori di corbezzolo attirano a sé moltissime api perché ricchissime di nettare: il problema è rappresentato del periodo di fioritura, tra ottobre e novembre, in cui non sempre le api sono ancora attive. Ad ogni modo, il miele ricavato presenta un gusto delicato, con una particolare nota amarognola.
La pianta di corbezzolo fiorisce e fruttifica contemporaneamente: questo scherzo della Natura è spiegato dal fatto che i frutti derivano dai fiori della precedente annata [tratto da Dizionario ragionato di erboristeria e di fitoterapia, di A. Bruni, M. Nicoletti]
I frutti, rossi e grossi quanto una ciliegia, presentano una carne gialla ed una superficie tubercolosa.
Analisi chimica e proprietà
Il corbezzolo vanta numerose proprietà, la maggior parte delle quali è attribuita ai tannini, che ne costituiscono una quantità piuttosto consistente: a tal proposito, il corbezzolo è sfruttato nella fitoterapia come disinfettante delle vie urinarie. L'estratto si caratterizza anche per l'arbutina, un glucoside idrochinonico che si presta eccellentemente al trattamento di cistiti ed infiammazioni urinarie in genere. Ad ogni modo, nel corbezzolo il tenore di arbutina, paragonato a quello dell'uva ursina, è decisamente inferiore.
Solo di recente, nel corbezzolo sono stati isolati alcuni componenti: iridoidi gardenoside e asperuloside.
Il fitocomplesso estratto dal corbezzolo assicura proprietà disinfettanti, fortemente astringenti e diuretiche (blande).
In fitoterapia, l'impiego di corbezzolo sotto forma di infuso è consigliato in caso di flogosi intestinale.
È invalso l'impiego di tintura madre nelle affezioni prostatiche ed uretrali: sembra, infatti, che la tintura madre di corbezzolo sia in grado d'interrompere la cascata di eventi che alimentano l'uretrite, favorendo pertanto la riparazione della mucosa uretrale.
È doveroso non eccedere con le dosi: un uso smodato di corbezzolo e di prodotti a base dello stesso, può arrecare danni a livello gastrointestinale. Come per tutti i prodotti erboristici, anche il corbezzolo può dare interazioni con farmaci: a tal proposito, è bene far presente al medico o all'erborista quali sostanze farmacologiche si stanno assumendo.
Riassunto
Corbezzolo: per fissare i concetti…
Corbezzolo: nomenclatura | Nome comune: corbezzolo, albatro Nome botanico: Arbutus unedo |
Corbezzolo: origine del termine | “Corbezzolo” deriva dal greco antico (κόμαρος), termine da cui derivò una moltitudine di nomignoli dialettali nel corso degli anni |
Corbezzolo: simbologia | Corbezzolo → Tricolore: fiori bianchi, foglie verdi e frutti rossi |
Corbezzolo: frutto | Paragonabile ad una ciliegia gigante con polpa gialla e superficie granulosa ricoperta di tubercoli rigidi |
Corbezzolo: caratteri generali | Origine: macchia Mediterranea Diffusione attuale: regioni Nordiche, Irlanda Impieghi: ornamentale-decorativo, alimentare, fitoterapico |
Corbezzolo: descrizione botanica |
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Corbezzolo: analisi chimica dei componenti | Tannini Arbutina (glucoside idrochinonico) Iridoidi: gardenoside e asperuloside |
Corbezzolo: proprietà medicamentose |
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Corbezzolo: controindicazioni | Uso smodato → danno a livello gastrointestinale Possibili interazioni con farmaci |