Collirio: A Cosa Serve, Tipologie, Quando e Come si Usa

Collirio: A Cosa Serve, Tipologie, Quando e Come si Usa
Ultima modifica 23.06.2021
INDICE
  1. Cos'è il Collirio?
  2. Composizione e Caratteristiche
  3. Contenitori
  4. Tipi di Colliri e Classificazione
  5. Modo d'uso
  6. Avvertenze

Cos'è il Collirio?

Il collirio è una preparazione per uso oftalmico, generalmente a base acquosa, medicata o meno, che può essere utilizzata per trattare o alleviare disturbi o condizioni patologiche che interessano gli occhi, ma non solo.

Collirio Shutterstock

Difatti, vi sono colliri che vengono utilizzati anche per fini diagnostici e durante l'esecuzione di visite specialistiche (si pensi, ad esempio, ai colliri che determinano midriasi).

La soluzione o la sospensione che costituisce il collirio è racchiusa in contenitori monodose o multidose che consentono la fuoriuscita del prodotto in gocce, in maniera tale da permettere un'applicazione agevole.

Nonostante ciò, dopo l'instillazione del collirio non è insolito percepire bruciore, fastidio e assistere ad un aumento della lacrimazione.

Lo sapevi che...

Esistono anche colliri formualti come soluzioni oleose; tuttavia, oggigiorno sono prodotti ormai in disuso.

Composizione e Caratteristiche

Com'è fatto un Collirio?

Come accennato, un collirio può essere costituito da una soluzione o da una sospensione di tipo acquoso. In quest'ultimo caso, le particelle sospese nel veicolo acquoso devono possedere dimensioni tali da non causare irritazione o lesioni degli estrati più esterni dell'occhio.

Tralasciando il veicolo acquoso, i componenti del collirio possono essere suddivisi in due macrogruppi: eccipienti e principi/ingredienti attivi.

Eccipienti

Gli eccipienti sono fondamentali per consentire la conservazione delle caratteristiche, della stabilità e della conservabilità della preparazione oftalmica nel tempo. Più nel dettaglio, gli eccipienti aggiunti ad un collirio possono essere utilizzati per: favorire la solubilità/sospensione del principio attivo nel veicolo acquoso; rendere la preparazione più viscosa; adeguare il pH della sostanza a quello dell'occhio; impedire la degradazione della formulazione e/o la contaminazione batterica (conservanti); mantenere la tonicità del prodotto; ecc.

Mantenimento dell'isotonia di un Collirio

In molti colliri acquosi è presente il cloruro di sodio come eccipiente. La sua funzione è quella di portare la tonicità della preparazione oftalmica a valori fisiologici e, più precisamente, ad una tonicità uguale a quella di una soluzione di cloruro di sodio allo 0,9% (la ben nota "soluzione fisiologica"), quindi ad una tonicità uguale a quella del fluido lacrimale e del plasma.

Mantenimento del pH di un Collirio

Per quel che riguarda il pH della soluzione/sospensione oftalmica, in fase di formulazione è possibile addizionare alcuni sali che, esercitando un'azione tampone, sono in grado di mantenere il pH a valori ben precisi considerati ottimali. A questo proposito, si ricorda che il pH del fluido lacrimale è simile a quello del plasma e si aggira intorno ad un valore di 7,4. Purtroppo, però, non sempre è possibile mantenere il pH del collirio a questi valori. Per questo motivo, in linea generale, si cerca di realizzare condizioni di pH che consentano di avere la migliore stabilità e di mantenere l'efficacia della formulazione finale, ma che, allo stesso tempo, risultino il meno irritanti possibile per le mucose degli occhi.

Appare chairo, quindi, quanto sia importante la scelta degli eccipienti che dovranno essere selezionati accuratamente per evitare che interferiscano con l'azione del collirio e per evitare che provochino spiacevoli effetti collaterali come bruciore ed arrossamento.

Sostanze Attive

Le sostanze attive contenute all'interno di un collirio possono essere diverse e variare in funzione dell'effetto che si vuole venga esercitato dal prodotto finale.

Nei medicinali in forma di collirio saranno contenuti veri e propri principi attivi capaci di espletare un'azione farmacologica. In funzione del principio attivo contenuto, il collirio potrà essere acquistato liberamente (farmaci OTC o da banco, farmaci SOP o senza obbligo di prescrizione), oppure dietro presentazione di apposita ricetta medica (ripetibile, non ripetibile, ecc.).

Vi sono poi colliri non inquadrati come farmaci che possono contenere altre sostanze attive - come ad esempio, estratti vegetali - dotate di diverse porprietà, quali: proprietà antirossore, emollienti, lenitive, lubrificanti o idratanti.

Contenitori

Come accennato, i colliri sono reperibili sia in contenitori monodose, sia in contenitori multidose.

Nel caso dei contenitori monodose, solitamente, non è necessario aggiungere conservanti e, salvo diversa indicazione specificata dal produttore, una volta aperti devono essere utilizzati entro le 12-24 ore successive (far riferimento a quanto riportato sul foglietto illustrativo). Se trascorso tale periodo di tempo il collirio non è stato utilizzato del tutto, è necessario comunque smaltirlo nell'apposito contenitore dei medicinali.

Nel caso di colliri in contenitori multidose, invece, l'aggiunta di conservanti necessari a prevenire la contaminazione microbica è indispensabile. Chiaramente, i conservanti impiegati dovranno essere compatibili con gli altri ingredienti presenti nella preparazione e dovranno essere ben tollerati dalle mucose oculari. I colliri in confezione multidose, salvo diverse indicazioni da parte del produttore, hanno generalmente una conservabilità di 3-4 settimane dall'apertura, benché vi siano delle eccezioni (far sempre riferimento a quanto riportato sul foglietto illustrativo). Anche in questo caso, se trascorso questo tempo è rimasto del prodotto all'interno del contenitore, il collirio deve essere comunque smaltito all'interno degli appositi contenitori per i medicinali.

Tipi di Colliri e Classificazione

Esistono molteplici tipologie di colliri che possono essere classificati in diversi modi. Una delle classificazioni che può essere fatta, ad esempio, consiste nel suddividere i differenti colliri in funzione del tipo di disturbo o malattia per il quale il loro impiego è indicato. Di seguito, pertanto, verranno brevemente illustrate alcune delle principali tipologie di collirio sulla base di tale classificazione.

Colliri Antirossore

I colliri raccomandati per prevenire o ridurre il rossore oculare sono generalmente soluzioni isotoniche arricchite con sostanze emollienti e rinfrescanti.

Colliri per la Secchezza Oculare

In presenza di secchezza oculare può essere utile ricorrere all'uso di colliri contenenti ingredianti dall'azione idratante, umettante  e lubrificante.

Nota Bene

Quando arrossamento e secchezza oculari sono indotti da cause di natura patologica, l'uso dei sopra citati colliri può rivelarsi inefficace, poiché non agiscono sul fattore scatenante il sintomo. In simili casi, pertanto, è bene rivolgersi al medico che prescriverà al paziente la terapia farmacologica più idonea per trattare la malattia di base.

Colliri contro le Allergie

In presenza di congiuntiviti e cheratocongiuntiviti allergiche è possibile ricorrere all'uso di colliri a base di principi attivi con azione antistaminica ed antiallergica allo scopo di controllarne i sintomi.

Allo stesso tempo, è altresì possibile ricorrere all'utilizzo di colliri a base di principi attivi corticosteroidi. Naturalmente, sarà il medico a prescrivere il tipo di collirio che meglio si adatta alle esigenze di ciascun paziente.

Per approfondire: Collirio Antistaminico

Colliri contro le Infezioni Batteriche

In caso di infezioni oculari di natura batterica, il medico può prescrivere la somministrazione di colliri antibiotici.

Per approfondire: Collirio Antibiotico

Colliri per il Glaucoma

In presenza di glaucoma, il medico può prescrivere l'uso di colliri o altre forme farmaceutiche (ad esempio, pomate oftalmiche, ecc.) a base di principi attivi quali:

Colliri contro le Infiammazioni

I colliri utilizzati per contrastare le infiammazioni possono essere realizzati con principi attivi ad azione antinfiammatoria, per l'appunto, di tipo non steroideo (FANS - farmaci antinfiammatori non steroidei) o di tipo steroideo (corticosteroidi).

Fra i FANS utilizzati nella preparazione di colliri ricordiamo il diclofenac e il ketorolac; mentre fra i corticosteroidi ricordiamo il desametasone, l'idrocortisone e il fluorometolone.

Per approfondire ulteriormente, leggi anche: Tipi di Collirio

Modo d'uso

Come si Applica il Collirio?

L'applicazione di un collirio è una procedura relativamente semplice. Di norma, è sufficiente:

  • Piegare leggermente la testa all'indietro dirigendo lo sguardo verso l'alto;
  • Abbassare la palpebra inferiore con l'aiuto del pollice (o dell'indice);
  • Esercitare una leggera pressione sul contenitore del collirio per fare uscire una goccia di prodotto (il prodotto va instillato nella parte più interna dell'occhio; per facilitare quest'operazione, alcuni individui possono trovare utile aprire la palpebra superiore con il dito anulare della mano che regge il collirio);
  • Ripetere nuovamente l'operazione finché non saranno state instillate tutte le gocce necessarie;
  • Se necessario, ripetere le stesse operazioni per l'altro occhio.

Durante l'applicazione può capitare che una piccola quantità di prodotto scivoli lungo la guancia; in tal caso, la quantità di soluzione in eccesso dovrà essere semplicemente asciugata con l'aiuto di un dischetto di cotone o con un fazzolettino.

Dopo l'applicazione del collirio nell'occhio è bene evitare di serrare immediatamente gli occhi in maniera brusca, ma è preferibile cercare di richiudere dolcemente le palpebre.

Accorgimenti utili

  • Durante l'instillazione del collirio, si raccomanda di porre particolare attenzione nell'evitare il contatto del beccuccio del contenitore con le ciglia o, peggio ancora, con l'iride od una struttura oculare. Questa accortezza è importante non solo per scongiurare il rischio di traumi o graffi all'occhio, ma anche per minimizzare la possibilità di auto-infezione oculare nel caso si utilizzino flaconi multidose.
  • In presenza di lenti a contatto, il collirio può essere instillato nell'occhio solo dopo averle rimosse. A seguito dell'applicazione del collirio, le lenti a contatto possono essere riapplicate dopo almeno 15 minuti (o dopo l'intervallo di tempo indicato sul foglietto illustrativo del prodotto). Ad ogni modo, esistono alcune preparazione farmaceutiche adatte anche per chi indossa le lenti a contatto.
  • Nel caso sia necessario utilizzare più di un farmaco ad uso oftalmico, si raccomanda di somministrare i colliri ad un intervallo di tempo congruo l'uno dall'altro. Tale intervallo di tempo, solitamente, è riportato sul foglietto illustrativo delle preparazioni oftalmiche.

Ad ogni modo, in caso di dubbi, si rimanda alla lettura del foglietto illustrativo del collirio che si deve utilizzare e al consulto con il proprio medico o con il farmacista.

Avvertenze

Cosa è necessario sapere prima di utilizzare il Collirio

Innanzitutto, è molto importante chiedere sempre il parere del medico prima di instillare qualsiasi tipo di collirio nell'occhio, anche se liberamente acquistabile senza prescrizione. In linea generale, infatti, l'auto-diagnosi e l'auto-prescrizione di una terapia sono sconsigliate poiché vi è il rischio di generare spiacevoli effetti collaterali.

Una volta aperto il prodotto, è buona regola controllare la validità del farmaco: alcuni colliri, specie quelli destinati alla cura di infezioni oculari, perdono la propria efficacia terapeutica dopo 5-7 giorni dall'apertura.

Inoltre, è di fondamentale importanza attenersi alle indicazioni del medico e/o alle indicazioni riportate sul foglietto illustrativo del collirio che si deve impiegare sia per quel che riguarda la dose di prodotto, sia per quel che riguarda frequenza di somministrazione e durata del trattamento.

Autore

Ilaria Randi

Ilaria Randi

Chimica e Tecnologa Farmaceutica
Laureata in Chimica e Tecnologia Farmaceutiche, ha sostenuto e superato l’Esame di Stato per l’Abilitazione alla Professione di Farmacista