Cisti dentaria: definizione
- Polpa dentale: parte più interna del dente, riccamente nutrita di terminazioni nervose, arteriole, venule e cellule adibite alla produzione di dentina
- Follicolo dentario: struttura embrionale da cui origina il dente
- Necrosi pulpare: morte del tessuto pulpare
- Radice dentale: sezione del dente inserita dentro l'osso alveolare, al cui interno è contenuta la polpa dentale
- Apice di una radice: punto da cui nervi e vasi sanguigni accedono al dente
- Canale radicolare: canalicolo all'interno della radice, in cui scorrono fibre nervose e vasi sanguigni
La cisti dentaria è una cavità patologica ben circoscritta, normalmente provvista di un epitelio di rivestimento ed infarcita di fluido sieroso, mucoso o gassoso.
Le cisti dentarie non rivestite (prive di capsula) sono denominate pseudocisti, mentre quelle ripiene di pus sono considerate ascessi dentali.
Molto simile al granuloma, la cisti dentale è una complicanza tipica della necrosi pulpare, a sua volta indotta da traumi, carie profonde o pulpiti. Esistono numerosissime varianti di cisti dentarie, distinte sia in base alla natura del contenuto sia alla sede precisa da cui originano.
Classificazione
In generale, le cisti possono essere catalogate in:
- Cisti dentarie radicolari
- Cisti follicolari
- Cisti paradentarie
Per semplificare l'analisi ed agevolare la comprensione del disturbo, in tabella sono riportati i caratteri generali delle varianti principali di cisti dentarie. Ricordiamo, tuttavia, che esistono altri numerosi e differenti criteri di classificazione delle cisti: di seguito, sono messe in luce solo le tipologie più comuni.
Cisti dentaria | Varianti più comuni | Breve descrizione generale |
Cisti dentarie radicolari o periapicali |
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Cisti dentarie follicolari |
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Cause
Insieme a granuloma ed ascesso, le cisti dentali costituiscono, probabilmente, la complicanza più comune della pulpite, un processo infiammatorio che colpisce la polpa dentaria.
Tuttavia, una cisti dentaria si può formare anche in circostanze differenti, di seguito riportate:
- Inclusione dentaria
- Intervento di devitalizzazione malriuscito
- Estrazione dentale malfatta
- Complicanza di granulomi dentali
Sintomi
Non è raro che una cisti dentale sia diagnosticata casualmente, attraverso un semplice controllo dentistico radiografico. Difatti, le cisti - specie se dalle dimensioni ridotte - sono lesioni dentarie piuttosto subdole ed equivoche, poiché non producono generalmente alcun sintomo.
Quando la cisti dentale raggiunge dimensioni considerevoli, il paziente può accusare mal di denti più o meno intenso. Il profilo sintomatologico del paziente colpito da cisti dentale può essere completato da altre evidenze cliniche quali: tumefazione di una sezione ossea mandibolare/mascellare (in corrispondenza della cisti), gengive gonfie, rigonfiamento del labbro, alitosi e, talvolta, mobilità dentale.
Cure
Prima di procedere con qualsivoglia trattamento per le cisti dentarie, è necessaria - nonché indispensabile - la diagnosi differenziale con patologie simili (es. granuloma dentale, ascesso) e, soprattutto, con neoformazioni tumorali. Per differenziare una ciste dentale benigna da un tumore è richiesta la biopsia, ovvero un test diagnostico invasivo che prevede l'asportazione di un lembo di tessuto per un successivo controllo istologico in laboratorio.
Un sospetto di ciste dentaria dev'essere accertato mediante radiografie specifiche, come ad esempio l'ortopantomografia (radiografia panoramica delle arcate dentarie).
Quando la cisti causa mal di denti, molto probabilmente la sua estensione è particolarmente grave, di conseguenza è necessario intervenire prontamente con un intervento più o meno invasivo.
Considerate le innumerevoli varianti, il trattamento per le cisti dentarie non è standard e dipende dalla sede in cui originano, dalla gravità della lesione e dalla natura del contenuto cistico. In generale, alcune cisti richiedono la rimozione chirurgica, mentre altre possono essere semplicemente drenate.
Anche l'apicectomia è un intervento particolarmente indicato per la rimozione di masse cistiche accollate all'apice radicale. Nei casi più gravi, invece, è richiesta l'asportazione del dente.
Dopo aver trattato chirurgicamente la cisti dentale, si raccomanda vivamente di sottoporsi a periodici controlli e richiami radiografici, al fine di evitare (od anticipare) eventuali, possibili, forme recidivanti.