Bambù nella storia
Flessuoso e resistente, il bambù si può ammirare da oltre un secolo nei giardini dell'Occidente: elegante e raffinato, si distingue dalle altre piante per il fusto vigoroso in grado di raggiungere altezze molto elevate (persino oltre 40 metri). Se, da un lato, il bambù incarna la raffinatezza e la bellezza vegetale, dall'altro la pianta viene menzionata nella Storia anche per le sue proprietà “perforanti”: alcuni testi narrano raccapriccianti impieghi del bambù come strumento di tortura ideale per martoriare e tormentare i prigionieri nella seconda guerra mondiale. Evitando di addentrarci troppo approfonditamente nei dettagli letteralmente agghiaccianti dello strazio inflitto, è bene evidenziare come l'uso improprio e maldestro del bambù (con le sue schegge), possa arrecare danni talvolta piuttosto gravi.
Lo scopo di questa disamina non è certo raccontare le torture di guerra castigate col bambù: ci dilungheremo, piuttosto, nella sua descrizione botanica e nell'impiego in diversi ambiti.
Descrizione botanica
Nella nomenclatura, non è possibile attribuire un binomio botanico al bambù, date le innumerevoli varietà: si annoverano, infatti, oltre 1.000 specie, suddivise in 68 generi differenti. Ad ogni modo, il bambù appartiene alla famiglia delle Poaceae (sottofamiglia Bambusoideae). Stiamo trattando piante oriunde delle zone umide, tropicali e subtropicali dell'Asia e dell'America, diffuse attualmente in Australia e in alcune regioni dell'Africa; in Europa, la crescita spontanea di bambù non è stata osservata.
I bambù sono piante sempreverdi assai rigogliose, dalla crescita particolarmente veloce; basti pensare, infatti, che l'altezza del bambù può aumentare di un metro da un giorno all'altro. [tratto da wikipedia]
La particolarità del bambù si riferisce al fusto: si tratta di un unico culmo (così viene chiamato il fusto delle graminacee), legnoso, particolarmente resistente e nel contempo flessibile. Caratterizzato da peculiari nodi cilindrici ed internodi cavi, il fusto del bambù termina con foglie lanceolate, sottili ed oblunghe, dal colore verde molto chiaro e lucido.
Le radici di bambù, che accomunano tutte le specie per la particolare modificazione rizomatosa, presentano uno sviluppo variabile: infatti, se le radici di alcune varietà si sviluppano in modo piuttosto contenuto, altre scavano molto in profondità nel terreno, distanziandosi moltissimo dal punto d'origine.
I fiori di bambù sono comparabili ad asparagi, ma le probabilità di fioritura sono minime. La rara opportunità di apprezzare lo sbocciare dei fiori di bambù è tale che, attorno, vi furono costruite numerose leggende e curiosità, chiaramente infondate: si ritiene che durante la schiusura del fiore, la stessa pianta sia destinata a soccombere, oppure si crede che il momento dello sbocciare del fiore in un bambù sia un evento che avviene contemporaneamente in tutti i bambù della zona.
Sviluppo del Bambù
È bene aprire una breve parentesi per analizzare la duplice modalità di sviluppo del bambù: alcuni bambù sono striscianti, altri cespitosi. I bambù sono chiamati “striscianti” quando crescono e si diramano lungo tutta la superficie che dispongono: i rizomi crescono in maniera orizzontale, chiaramente penetrando nel terreno. La seconda categoria è rappresentata invece da bambù cespitosi, chiamati in tal modo perché si sviluppano sotto forma di cespugli (o ciuffi) più o meno fitti. In questo caso, i rizomi inizialmente presentano una crescita orizzontale, per modificarsi successivamente e svilupparsi in senso opposto (verticalmente).
Impieghi
Le caratteristiche distinguibili del bambù - resistenza, flessuosità e leggerezza - hanno favorito un commercio molto florido, spaziando dall'artigianato al tessile, dal settore edilizio a quello ornamentale, dal fitoterapico all'alimentare. L'abnorme diversità delle specie di bambù, associata alla facilità di adattamento in nuove terre, consentono di destinare queste piante a molteplici usi. I bambù ben si prestano alla realizzazione di opere architettoniche di grande effetto: ad esempio, sono utilizzati per creare barriere sempreverdi nei giardini, palizzate e “cancellate” vegetali frangivento. La particolare forma, elegante e raffinata, assicura uno stile esotico nei giardini occidentali, così come le foglie nascondono e nel contempo abbelliscono gli spazi spogli di prati e giardini.
I bambù dal fusto più sottile vengono impiegati per realizzare mobili od ombrelli, altri ancora fungono da condotti rudimentali dell'acqua. Le fibre di bambù sono abbastanza lunghe: presentano un'estensione variabile da 1,5 a 3,2 mm, pertanto si rivelano un ottima alternativa per la produzione di carta e tessuti.
I germogli di bambù costituiscono un buon alimento, perciò l'usanza di questo cibo è piuttosto diffusa, in particolare in Giappone e in Cina.
I fusti possono essere impiegati anche per l'estrazione dello zucchero.
Proprietà fitoterapiche
Le sfaccettature del bambù sono numerosissime: questa pianta viene considerata anche in ambito fitoterapico. Le foglie sono sfruttate per le virtù emmenagoghe, antielmintiche, antispasmodiche e potenzialmente afrodisiache, mentre le radici sono utilizzate per le proprietà astringenti e rinfrescanti. I germogli, oltre ad essere apprezzati in ambito culinario, sono impiegati anche per favorire la digestione, come carminativi ed antisettici. [tratto da Dizionario ragionato di erboristeria e di fitoterapia, di A. Bruni, M. Nicoletti]
Il succo di alcune specie di bambù è ricco di silice, utile rimedio naturale contro sintomi da raffreddamento e congestioni a carico delle vie respiratorie (bambù nero).
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