Arancia: Nutrizione e Fitoterapia

Arancia: Nutrizione e Fitoterapia
Ultima modifica 18.03.2020
INDICE
  1. Generalità
  2. Proprietà Nutrizionali
  3. Fitoterapia
  4. Varietà
  5. Botanica
  6. Origini
  7. Produzione

Generalità

Cos’è l’arancia?

Oltre al limone, al pompelmo e al mandarino, l'arancia è sicuramente uno degli agrumi più apprezzati e graditi da grandi e piccini.

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Ottimo rimedio naturale contro gli stadi d'inappetenza, l'arancia è una vera e propria bomba vitaminica, utilissima non solo per il suo potere antiossidante, ma anche per stimolare l'attività cerebrale, favorire la digestione, alleviare i dolori di stomaco, depurare l'organismo ed assicurare un effetto calmante, a scapito di ansia e stress.

In cosmesi, la buccia d'arancia, tipicamente porosa e ruvida, viene considerata un pretesto ideale per paragonare la tanto odiata, quanto onnipresente, cellulite. Inoltre, per i suoi frutti dalla forma tondeggiante e dal colore brillante, è stato oggetto di numerose opere artistiche, mentre i fiori candidi sono cantati ed esaltati da molti poeti e scrittori

 Anche in cucina l'arancio è un agrume molto apprezzato, che ben si sposa a piatti di carne e pesce, oltre ad arricchire macedonie di frutta e a decorare aperitivi e soft drink.

Proprietà Nutrizionali

Proprietà nutrizionali dell’arancia

Le arance apportano solo 34 kcal per 100 grammi, pertanto sono indicate nei regimi dietetici che richiedono poche calorie. Per 100 grammi di arancia (parte edibile) sono presenti 87 grammi di acqua, circa 8 grammi di carboidrati, 1,6 di fibre, 0,7 di proteine e pochissimi grassi (0,2 g).

Questi agrumi sono apprezzati per il loro contenuto in acido ascorbico, sebbene l'apporto di vitamina C stimato in kiwi, peperoni, spinaci e fragole sia di gran lunga superiore.

L'olio essenziale (o essenza di Portogallo) ricavato da foglie e buccia dell'arancio è ricchissimo in limonene, monoterpene costituente l'80% o il 90% dell'intera essenza. Nell'olio essenziale si riscontrano anche aldeidi, linalolo, geraniale, cumarine, furocumarine e nerale.

Conosciutissima è l'essenza di neroli ma, a differenza di quanto si può pensare, l'arancio dolce non ne rappresenta la matrice di partenza: l'estratto di neroli è ottenuto esclusivamente dai fiori di arancio amaro.

Tra gli altri componenti chimici si ricordano citroflavonoidi, carotenoidi, flavanoni (narirutina ed esperidina), antocianine (cianidin-3-glucoside, tipico delle arance rosse), acidi idrossicinnamici (ferulico, cumarinico, caffeico) ed oli grassi.

Fitoterapia

Arancia in fitoterapia

In generale, l'arancia viene impiegata in fitoterapia per le virtù antispasmodiche e stomachiche: pertanto, trova impiego soprattutto negli stati di inappetenza. Cerchiamo ora di approfondire ulteriori azioni terapeutiche associate all'arancio.

I citroflavonoidi assolvono la funzione di rafforzare i capillari: a tal proposito, l'arancio è utile in caso di fragilità capillare.

La ricchezza in vitamina C assicura una potente attività antiscorbutica, antiradicalica, oltre a potenziare le difese immunitarie dell'organismo. Il consumo abituale di arance favorisce la digestione grazie alle sostanze in grado di stimolare i succhi gastrici ed alleviare eventuali dolori a carico dello stomaco.

Foglie e fiori essiccati di arancio in fitoterapia

Le foglie essiccate trovano impiego come blando sedativo, diuretico e stomachico. In dosi più elevate, il decotto di foglie essiccate di arancio dolce rappresenta un buon rimedio naturale per contrastare tosse (di tipo convulsivo) e spasmi.

I fiori essiccati, invece, sono utilizzati nel trattamento dell'insonnia di lieve entità. Recentemente sono stati condotti studi sperimentali su piccole cavie (roditori) per testare il potenziale effetto dell'arancia su uricemia (parametro che esprime la quantità di acido urico nel sangue) ed uricosuria: dopo un periodo di somministrazione pari a tre settimane, si è osservata "una riduzione dell'uricemia per uricolisi epatorenale con uricosuria senza alterazioni della diuresi". [tratto da Dizionario di fitoterapia e piante medicinali, di Enrica Campanini].

L'essenza estratta dall'arancia viene utilizzata anche dall'industria profumiera, per la realizzazione di acque profumate, shampoo, bagnoschiuma, latti per il corpo e creme profumate. In ambito alimentare, l'essenza di arancio dolce è sfruttata per la preparazione di liquori e distillati, oltre che per realizzare marmellate e gelatine di frutta.

Le furocumarine presenti sono pigmenti fotosensibilizzanti, pertanto sono utilizzate talvolta nella formulazione di prodotti per trattare affezioni cutanee. In cosmesi, l'estratto di arancio dolce è impiegato nella formulazione di creme anti-aging, depigmentanti e lozioni dopo sole.

Per approfondire: L’arancia e le sue proprietà in breve

Varietà

Vista l'enorme domanda di mercato di arance, in Italia si coltivano moltissime varietà di arancia. Ad ogni modo, le arance sono generalmente suddivise in due supercategorie, le bionde e le rosse, differenziate sulla base del colore della polpa. Oltre a queste, troviamo le "arance da spremuta", dalla buccia più sottile ma estremamente succose e dolcissime, e le "arance da tavola", più grosse, dalla buccia carnosa, generalmente meno succose, ma altrettanto gustose e dolci.

Tra le arance "bionde" si ricorda la navelina, washington navel, ovale, ecc, mentre tra le rosse è d'obbligo menzionare la Rossa Sicilia, tra cui le varietà mora, sanguinello e tarocco: queste ultime assumono una tipica colorazione rossa nella polpa grazie alla presenza di alcune antocianine non figuranti nella varietà bionda.

Botanica

L'arancio (Citrus aurantium subsp. dulce) è un albero coltivato appartenente alla famiglia delle Rutacee.

Le foglie, carnose, allungate, lucide e verde scuro, abbelliscono i rami, impreziositi da bellissimi fiori candidi, profumati, a 5 petali. I frutti sono esperidi tondeggianti, costituiti da esocarpo (flavedo) dal colore arancio a piena maturazione, mesocarpo (albedo) bianco e spugnoso dalla nota amarognola. La parte commestibile è l'endocarpo, succulento e carnoso, suddiviso in 8-12 spicchi contenenti pochi semi.

La variante dolce si differenzia dall'arancio amaro per l'assenza di spine verdi caulinari, per il sapore dolce e per le foglie prive di picciolo alato. [tratto da Dizionario ragionato di erboristeria e di fitoterapia, di A. Bruni e M. Nicoletti].

Origini

L'arancio dolce è originario della Cina ma, con ogni probabilità, era già noto al tempo degli Antichi Romani nel primo secolo d.C. Fu introdotto nelle Penisola Iberica solo nel 1300. Si narra che gli Arabi portarono le arance in territorio siculo nel lontano IX secolo d.C.: in Sicilia, l'arancia veniva chiamata melarancia, mentre in letteratura assunse l'appellativo di portogallo fino al 1800. Ad ogni modo, i nomignoli attribuiti all'arancia sono numerosissimi: purtualli (in siciliano), portogàl (in dialetto ferrarese), partaall (in Abruzzo), partaall (in Liguria), naransa (in Veneto), purtiall (sul Gargano), portacallu (nel Salento) ecc.

Produzione

L'arancio dolce si assicura il primato dell'agrume più consumato e diffuso al mondo: a tal proposito, sono coltivate centinaia di varietà differenti. L'Italia si classifica al 5° posto nella graduatoria dei maggiori produttori di arance (secondo le statistiche FAOSTAT, 2005), producendone oltre 2,5 milioni di tonnellate annue; il Brasile si è guadagnato il primo posto, con una produzione stimata attorno ai 18 milioni.

Autore

Riccardo Borgacci

Riccardo Borgacci

Dietista e Scienziato Motorio
Laureato in Scienze motorie e in Dietistica, esercita in libera professione attività di tipo ambulatoriale come dietista e personal trainer