Antitetanica: cos'è? Quando vaccinarsi e possibili effetti collaterali

Antitetanica: cos'è? Quando vaccinarsi e possibili effetti collaterali
Ultima modifica 21.06.2022
INDICE
  1. Generalità
  2. Che cos'è
  3. Composizione
  4. Tipi di Antitetanica
  5. Obbligo di Vaccinazione
  6. Quando e Come Vaccinarsi
  7. Effetti Collaterali
  8. Controindicazioni
  9. Perché Vaccinarsi

Generalità

Antitetanica è il nome comune con il quale si vuole indicare il vaccino contro il tetano.

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Il tetano è una grave malattia scatenata dalla tossina prodotta dal batterio anaerobio obbligato Clostridium tetani. Le modalità attraverso cui questo microorganismo può penetrare nell'organismo sono molteplici ma in tutti i casi deve esserci una lesione cutanea, generalmente profonda, provocata da oggetti o strumenti contaminati dalle spore del suddetto batterio.

Se la malattia non viene prontamente diagnosticata e trattata, i risvolti potrebbero essere tragici. Il miglior metodo per scongiurare la comparsa del tetano consiste proprio nell'effettuare lo specifico vaccino.

Vista la gravità e la potenziale letalità del tetano, la vaccinazione antitetanica rientra fra i vaccini obbligatori per i nuovi nati. Dopo il primo ciclo di trattamento comprendente la somministrazione di tre dosi di vaccino, è necessario eseguire richiami periodici al fine di mantenere la protezione dalla contrazione della patologia.

La vaccinazione consiste nella semplice esecuzione di un'iniezione praticata per via intramuscolare nel braccio e non richiede alcun periodo di osservazione.

Che cos'è

Che cos'è l'Antitetanica?

La vaccinazione antitetanica è il vaccino che si pratica al fine di prevenire l'insorgenza del tetano, pericolosa malattia causata da una neurotossina prodotta dal microorganismo batterico Clostridium tetani.

Una volta somministrato, il vaccino induce una risposta immunitaria nel paziente che lo proteggerà dall'attacco del sopra citato batterio attraverso la cosiddetta memoria immunologica. Tuttavia, dal momento che la vaccinazione antitetanica stimola attivamente il sistema immunitario del paziente cui viene somministrata, la sua efficacia contro il patogeno in questione non è immediata, ma richiede qualche settimana di tempo.

Composizione

Cosa Contiene l'Antitetanica?

Il vaccino contiene l'anatossina (o tossoide) tetanica purificata, ossia la tossina prodotta da C. tetani inattivata mediante procedimenti chimici che, solitamente, richiedono l'uso di formaldeide. L'anatossina così ottenuta viene generalmente adsorbita su idrossido di alluminio idrato, utile per migliorare la risposta immunologica indotta dal vaccino.

Nonostante la tossina prodotta da C. tetani venga resa innocua, essa è comunque in grado di stimolare il sistema immunitario del ricevente il vaccino, garantendo in questo modo la protezione dalla contrazione del tetano.

Naturalmente, oltre all'anatossina tetanica, il vaccino contiene anche altre sostanze - gli eccipienti - il cui compito è quello di garantire la stabilità e la conservazione della formulazione.

Tipi di Antitetanica

Tipologie di Vaccini contro il Tetano

I vaccini contro il tetano attualmente disponibili possono essere di diverso tipo. Nel dettaglio, l'anatossina tetanica può trovarsi all'interno di vaccini sia come unico componente, sia in associazione ad altre anatossine e/o virus inattivati. A tal proposito è possibile distinguere cinque diverse tipologie di vaccino:

  • Vaccino monovalente antitetanico.
  • Vaccino bivalente antidiftotetanico, ossia, contro il tetano e la difterite (contiene sia l'anatossina tetanica che quella difterica).
  • Vaccino trivalente diftotetanopertosse, protegge l'individuo dal tetano, dalla difterite e dalla pertosse (contiene l'anatossina tetanica, quella difterica e quella pertossica).
  • Vaccino trivalente diftotetanopolio, protegge l'individuo dal tetano, dalla difterite e dalla poliomelite (contiene l'anatossina tetanica e quella difterica cui si aggiungono uno o più ceppi inattivati del virus della poliomelite).
  • Vaccino tetravalente antidiftotetano-pertosse-polio, protegge l'individuo dal tetano, dalla difterite, dalla pertosse e dalla poliomelite (contiene l'anatossina tetanica, quella difterica, quella pertossica e uno o più ceppi inattivati del virus della poliomelite).

Obbligo di Vaccinazione

Da quando e per quali soggetti è Obbligatoria la Vaccinazione Antitetanica?

La vaccinazione contro il tetano è stata resa obbligatoria, nel 1968, per tutti i nuovi nati a partire dal 1963. Tuttavia, nel 1963 l'antitetanica era già stata resa obbligatoria per gli sportivi affiliati a federazioni del CONI e per lavoratori e lavoratrici considerati a rischio per la contrazione dell'infezione sostenuta da C. tetani.

Lo sapevi che…

Per i militari di leva, la vaccinazione antitetanica fu resa obbligatoria addirittura nel 1938.

Il vaccino contro il tetano è ancora oggi imposto dalla normativa vigente a tutti i nuovi nati, pertanto, rientra a tutti gli effetti nella lista delle vaccinazioni obbligatorie per i bambini. Trascorso il periodo dell'infanzia, si consiglia l'esecuzione di richiami periodici anche nell'età adulta, fermo restando l'obbligo di vaccinazione per gli individui appartenenti a categorie a rischio (come, ad esempio, metalmeccanici, metallurgici, addetti all'edilizia, stradini, cantonieri, addetti alla nettezza urbana, addetti all'allevamento di bestiame o che hanno a che fare - direttamente o indirettamente - con bovini ed equini, ecc.).

In qualsiasi caso, ad oggi, il vaccino antitetanico è gratuito, sia per i bambini e gli adolescenti che per gli adulti.

Quando e Come Vaccinarsi

Quando e Come deve essere fatta la Vaccinazione Antitetanica?

Dal momento che in Italia la vaccinazione contro il tetano è obbligatoria per i nuovi nati, essa deve essere effettuata entro l'anno di vita del bambino.

La somministrazione del vaccino prevede l'esecuzione di una semplice iniezione intramuscolare praticata nel braccio. Chiaramente, quest'operazione deve essere fatta da un medico.

Per ottenere un'adeguata protezione, la vaccinazione antitetanica deve essere effettuata secondo schemi ben precisi. Difatti, dapprima è necessario eseguire la cosiddetta vaccinazione primaria cui seguiranno richiami periodici effettuati dopo precisi intervalli di tempo.

Vaccinazione Primaria

Con vaccinazione primaria s'intende il primo ciclo di vaccini che viene somministrato a coloro che non hanno mai ricevuto prima l'anatossina tetanica.

 

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Più precisamente, la vaccinazione primaria consiste nella somministrazione di tre dosi di vaccino che devono essere iniettate ad intervalli di tempo ben definiti. Attualmente, dal momento che vige l'obbligatorietà per i nuovi nati, la vaccinazione primaria inizia solitamente al terzo mese di età. Nonostante ciò, gli adulti nati prima dell'introduzione dell'obbligo di vaccinazione possono comunque ricevere la vaccinazione primaria in qualsiasi momento, fatto salvo il caso in cui non vi siano specifiche controindicazioni (vedi il capitolo dedicato).

La dose di prodotto somministrato per eseguire la vaccinazione primaria, solitamente, contiene 40 U.I. di anatossina tetanica.

Vaccinazione primaria nei neonati

La somministrazione delle prime tre dosi di vaccino antitetanico nei neonati viene solitamente effettuata rispettando il seguente schema:

  • Somministrazione della prima dose al terzo mese di vita del neonato;
  • Somministrazione della seconda dose dopo 6-8 settimane dalla prima;
  • Somministrazione della terza dose dopo 6-12 mesi dalla seconda.

Vaccinazione primaria negli adulti

Lo schema per la vaccinazione primaria negli individui adulti è del tutto sovrapponibile a quello sopra descritto per i neonati ed è il seguente:

  • Somministrazione della prima dose alla data stabilita;
  • Somministrazione della seconda dose dopo 6-8 settimane dalla prima;
  • Somministrazione della terza dose dopo 6-12 mesi dalla seconda.

Richiami della Vaccinazione Antitetanica

Purtroppo, la durata della protezione fornita dalla vaccinazione antitetanica primaria non è permanente, per tale ragione è necessario effettuare richiami periodici durante l'arco dell'intera vita del paziente.

Per i richiami, la dose di anatossina tetanica somministrata può variare dalle 40 alle 20 U.I.

Una volta effettuata la vaccinazione primaria, il primo richiamo è solitamente previsto dopo 4-5 anni. Dopodiché, i successivi richiami dovranno essere effettuati ogni 10 anni.

Cosa Fare quando l'Antitetanica è "scaduta"?

Qualora la vaccinazione antitetanica sia "scaduta" - ossia, qualora siano trascorsi più di dieci anni dall'ultimo richiamo - e ci si ritrovi esposti ad un reale rischio di contrarre l'infezione da C. tetani, è necessario rivolgersi al proprio medico che, con molta probabilità, intraprenderà una immunoprofilassi mediante la somministrazione di immunoglobulina antitetanica cui si può aggiungere una terapia antibiotica. In associazione alla profilassi con immunoglobulina e antibiotici è altresì possibile effettuare la vaccinazione antitetanica.

Effetti Collaterali

Quali Effetti Collaterali può Causare la Vaccinazione Antitetanica?

Benché la vaccinazione antitetanica sia generalmente ben tollerata, non è possibile escludere la comparsa di effetti collaterali che, pur tuttavia, nella maggioranza dei casi sono di lieve entità e transitori.

Fra i possibili effetti indesiderati causati dalla somministrazione del vaccino antitetanico, ritroviamo:

  • Infiammazione e gonfiore nel sito d'iniezione (generalmente, di breve durata);
  • Dolore in corrispondenza del sito d'iniezione e nell'area ad esso circostante. In alcuni casi, il dolore può durare qualche giorno.
  • Febbre;
  • Sensazione di malessere generale;
  • Cefalea (generalmente poco frequente);
  • Dolori muscolari e/o articolari;
  • Capogiri.

Infine, si ricorda che, dopo la somministrazione del vaccino, per quanto si tratti di un'eventualità rara, vi è comunque la possibilità di andare incontro allo sviluppo di reazioni allergiche.

Controindicazioni

Esistono Controindicazioni alla Somministrazione della Vaccinazione Antitetanica?

Le principali controindicazioni alla vaccinazione antitetanica riguardano soprattutto la comparsa di reazioni allergiche in seguito a precedenti somministrazioni del medesimo vaccino.

Altre controindicazioni riguardano la presenza di infezioni in fase attiva, la presenza di disordini neurologici e la presenza di terapie immunosoppressive in corso.

Inoltre, si ricorda che si dovrebbe prestare cautela alla somministrazione dell'antitetanica in pazienti affetti da patologie autoimmuni, in terapia con anticoagulanti o con tendenza alle convulsioni.

Ad ogni modo, si segnala che le possibili controindicazioni potrebbero variare in funzione del tipo di vaccino utilizzato per effettuare o rinnovare la protezione antitetanica (vaccino monovalente, bivalente, trivalente o tetravalente), quindi in funzione della presenza di altre anatossine e/o virus inattivati all'interno della preparazione.

In qualsiasi caso, solitamente, prima di somministrare il vaccino, il medico pone al paziente una serie di domande al fine di determinare o escludere la presenza di eventuali controindicazioni alla vaccinazione antitetanica.

Gravidanza e Allattamento

Generalmente, lo stato di gravidanza e l'allattamento non costituiscono una controindicazione alla somministrazione della vaccinazione antitetanica. Tuttavia, è comunque necessario informare il medico della propria condizione di gestazione o di allattamento al seno.

Perché Vaccinarsi

Perché è necessario effettuare la Vaccinazione Antitetanica e i successivi Richiami?

Fermo restando il fatto che la vaccinazione antitetanica nel nostro Paese è OBBLIGATORIA per i nuovi nati e per le categorie ritenute a rischio, il motivo per cui è importante farla risiede nella gravità della patologia indotta da C. tetani.

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Quando penetra nell'organismo, infatti, il batterio in questione inizia a produrre una pericolosa neurotossina (la tossina tetanica o tetanospasmina) che, agendo a livello del sistema nervoso, provoca dolorosi spasmi muscolari. Tali spasmi, solitamente, partono dalla mascella per poi coinvolgere i muscoli dell'intero corpo. Se non prontamente trattato, il tetano può degenerare portando a gravi complicazioni e alla morte del paziente. Il successo della cura, tuttavia, non dipende soltanto dalla tempestività con cui la malattia viene diagnosticata e trattata, ma anche dalla gravità dell'infezione che ha colpito l'individuo e dall'individuazione della corretta strategia terapeutica da intraprendere.

Alla luce di quanto finora detto appare chiaro come sia fondamentale prevenire l'insorgenza del tetano piuttosto di trattarlo una volta che questo si è manifestato; l'unico modo realmente efficace per farlo consiste proprio nell'eseguire la vaccinazione antitetanica.

Per approfondire: Tetano

Autore

Ilaria Randi

Ilaria Randi

Chimica e Tecnologa Farmaceutica
Laureata in Chimica e Tecnologia Farmaceutiche, ha sostenuto e superato l’Esame di Stato per l’Abilitazione alla Professione di Farmacista