Infezione da Anisakis o Anisakiasi: sintomi, diagnosi e cura
Anisakis e Anisakiasi
Cos'è l'Anisakis e cos'è l'Anisakiasi?
Anisakis è un genere di nematodi parassiti di diversi organismi. Nel dettaglio, il genere Anisakis comprende alcune specie di parassiti che popolano abitualmente l'apparato digerente di certi pesci, molluschi e mammiferi marini.
Gli Anisakis sono nematodi patogeni per l'uomo, responsabili di un'infezione che prende il nome di anisakidosi o anisakiasi.
Le malattie veicolate da Anisakis vengono contratte dopo l'ingestione di pesce crudo o poco cotto contaminato dal parassita.
Oltre alle anisakiasi, questi nematodi possono essere i protagonisti di allergie. Dopo l'assunzione di cibo crudo infettato da Anisakis, l'organismo di alcune persone produce immunoglobuline di tipo E (IgE); ne consegue una reazione allergica che può essere anche molto grave.
Descrizione e ciclo biologico di Anisakis
Anisakis: caratteristiche e descrizione
L'anisakis è un nematode appartenente alla famiglia degli Anisakidae, composta da 5 generi, di cui 4 causano malattie nell'uomo e in altri animali:
- Anisakis, tra cui Anisakis simplex e Anisakis physeteris;
- Pseudoterranova;
- Contracaecum;
- Phocascaris.
Tra questi appena elencati, i nematodi appartenenti al genere Anisakis sono probabilmente i più frequenti parassiti trasmessi dai prodotti ittici all'uomo.
L'anisakis presenta tutte le caratteristiche tipiche dei nematodi: il corpo è cilindrico e vermiforme, a sezione circolare, che ben si differenzia da quello dei platelminti (vermi piatti). Si tratta di parassiti pseudocelomati, dunque costituiti da un falso celoma, la cavità interposta tra canale alimentare e parete del corpo.
La parete del parassita è costituita da tre sezioni fondamentali:
- Cuticola pluristratificata, formata da collagene. Per insidiarsi nello stomaco dell'ospite, la cuticola è indispensabile al parassita: questa, infatti, funge da scudo ai succhi gastrici acidi.
- Strato epidermico intermedio.
- Strato muscolare longitudinale.
Gli anisakis sono organismi proctodeati, ovvero dotati di bocca per l'assunzione di cibo e di ano per l'emissione di feci.
Come riconoscere l'Anisakis?
Gli anisakis sono parassiti di grosse dimensioni se rapportati ad altri tipi di parassiti. Difatti, essi possono essere visibili ad occhio nudo; spesso raggomitolati su se stessi, questi nematodi - dalla cromia biancastra o rosata - misurano da 1 a 3 cm di lunghezza.
Generalmente, il riconoscimento del parassita avviene durante la procedura di pulizia ed eviscerazione del pesce crudo.
Di norma, gli anisakis si trovano nell'apparato digerente del pesce, ma se questo non viene eviscerato prontamente poco dopo la cattura, le larve del parassita possono migrare dalla mucosa gastroenterica ai tessuti muscolari del pesce.
Ciclo biologico di Anisakis
Similmente alla stragrande maggioranza dei parassiti, gli anisakis presentano un complesso ciclo vitale. Numerosi sono gli ospiti intermedi, e l'uomo - in questo specifico caso - non è l'ospite definitivo come si potrebbe credere; al contrario, può essere considerato come una sorta di "ospite accidentale".
Ad ogni modo, il ciclo biologico di questi parassiti si svolge in ambiente marino passando per vari stadi di sviluppo.
Nei seguenti punti cercheremo di riassumere tali stadi con l'aiuto dell'immagine sottostante:
- Gli esemplari adulti di Anisakis vivono in grappoli all'interno dello stomaco di mammiferi marini (delfini, foche, balene, ecc.) e, più precisamente, a livello della mucosa. Le femmine adulte producono uova non embrionale che vengono espulse attraverso le feci dei mammiferi marini ospiti (step 1 dell'immagine sotto).
- Una volta rilasciate in acqua, le uova embrionano e al loro interno si formano le larve L2 (step 2a).
- Le larve L2 si schiudono dalle uova e possono quindi essere libere di nuotare (step 2b).
- Le larve così liberate vengono quindi ingerite dai crostacei. All'interno di questi ospiti le larve L2 maturano in larve di terzo stadio L3, migrando dall'intestino del nuovo ospite alla cavità peritoneale (step 3).
- I crostacei infettati vengono mangiati da pesci e calamari, migrano verso i tessuti muscolari e - attraverso la predazione che avviene in natura - avviene il trasferimento da pesce a pesce (step 4).
- All'interno di pesci e calamari, le larve rimangono nello stadio L3, ossia quello infettivo per i mammiferi marini e per gli esseri umani (step 5).
- Se i pesci o i calamari infetti vengono ingeriti da mammiferi marini, qui le larve si trasformeranno in vermi adulti; le femmine produrranno quindi uova che verranno espulse con le feci dei nuovi ospiti e il ciclo vitale dei parassiti ricomincia (step 6).
- Gli esseri umani possono venire infettati dalle larve L3 di Anisakis attraverso il consumo di pesce crudo o poco cotto. Dopo l'ingestione, i parassiti penetrano nella mucosa gastrointestinale dando origine alla sintomatologia tipica dell'infezione (step 7).
Dove si trova l'Anisakis
In quale tipo di pesce si trova l'Anisakis?
Come abbiamo visto, i vermi anisakis nella loro forma infettiva per l'essere umano che ricordiamo essere il terzo stadio larvale (L3), si possono trovare all'interno di pesci e calamari.
Fra i pesci destinati al consumo umano che possono ospitare le larve L3 del parassita ricordiamo:
- Aringa;
- Salmone;
- Tonno;
- Merluzzo;
- Nasello;
- Sgombro o maccarello;
- Alici e acciughe;
- Rana pescatrice;
- Pesce spada;
- Ricciola;
- Lampuga;
- Pesce sciabola;
- Passera di mare;
- Sardine;
- Ecc.
Lo sapevi che...
In alcuni luoghi, l'anisakis è anche noto con i nomi comuni di "verme delle aringhe", "verme delle foche" o "verme del merluzzo bianco". L'anisakiasi che può scatenare viene, di conseguenza, chiamata "malattia del verme delle aringhe", "malattia del verme delle foche" o "malattia del verme del merluzzo bianco.
Infezioni da Anisakis
Le anisakiasi sono zoonosi emergenti, a causa della rapida diffusione di nematodi Anisakis: l'assunzione di pesce crudo o poco cotto contaminato da larve di Anisakis può scatenare un'infezione gastrointestinale.
La specie più coinvolta nelle anisakiasi sembra essere Anisakis simplex.
Sintomi dell'anisakiasi
Quando le larve penetrano nella parete dello stomaco o dell'intestino provocano una reazione di tipo granulomatoso, con infiltrazione di eosinofili e linfociti e tendenzialmente muoiono. Tuttavia, la loro presenza può dare origine a diversi sintomi.
I sintomi dell'anisakiasi che si manifestano entro poche ore dall'ingestione delle larve generalmente comprendono:
- Dolore addominale in sede epigastrica;
- Nausea;
- Vomito;
- Diarrea;
- Febbre.
In caso di interessamento dell'intestino, l'organismo può rispondere con una grave risposta granulomatosa eosinofila, causando sintomi simili a quelli indotti dal morbo di Crohn. In questi casi, la sintomatologia tende a manifestarsi dopo 1-2 settimane.
Come si diagnostica l'Anisakis?
La diagnosi di Anisakis avviene tramite endoscopia del tratto superiore, ossia attraverso l'esecuzione di una gastroscopia durante la quale è possibile osservare il parassita.
L'esame delle feci, generalmente, non ha un grande valore diagnostico.
Cura e trattamento
Come eliminare l'Anisakis?
La cura risolutiva per l'anisakiasi consiste sostanzialmente nella rimozione del parassita del corpo dello sfortunato ospite. L'eliminazione delle larve può essere fatta tramite endoscopia, oppure per via chirurgica.
Tuttavia, per alcuni individui la risoluzione dell'infezione parassitaria può avvenire spontaneamente dopo diverse settimane, eventualmente in associazione a una terapia sintomatica e di supporto.
Talvolta, può essere utile l'utilizzo di un farmaco antiparassitario da assumersi per via orale: l'albendazolo. Tuttavia, il trattamento farmacologico non è indicato ed efficace in tutti i pazienti.
Pertanto, sarà il medico a stabilire, caso per caso, quale approccio terapeutico è meglio intraprendere per ciascun paziente.
Per approfondire: Farmaci per curare l'Anisakiasi: quali sono?Prevenzione
Come prevenire l'Anisakiasi e come si inattiva il parassita Anisakis?
Cottura e corretto congelamento (e abbattimento, se si desidera consumare il pesce crudo) sono essenziali per prevenire l'anisakiasi e per eliminare le larve di Anisakis.
Di seguito sono riportate le indicazioni dei Centers of Disease Control and Prevention (CDC) degli Stati Uniti per distruggere le larve di Anisakis:
- Cottura a temperature superiori a 63°C.
- Congelamento a -20°C per 7 giorni.
- Congelamento a -35°C o inferiore, fino al raggiungimento dello stato solido, quindi conservazione a -35°C per un periodo di tempo uguale o superiore a 15 ore o a -20°C per 24 ore.
Per i congelatori che non sono in grado di raggiungere le suddette temperature, l'EFSA (European Food Safety Authority - l'Autorità europea per la sicurezza alimentare) suggerisce un congelamento a -15°C per un tempo minimo di 96 ore (la comunicazione dell'EFSA è consultabile cliccando qui).
ATTENZIONE!
Affumicazione, salatura e conservazione in salamoia NON inattivano le larve di Anisakis, ma al contrario, esse sono in grado di resistere a questi metodi di conservazione.
Allergie da Anisakis
Da oramai alcuni anni, l'Anisakis è riconosciuto come un possibile vettore di allergopatie.
I soggetti particolarmente sensibili possono sviluppare allergia mediante la semplice manipolazione di pesci infetti. Le allergie da Anisakis possono essere contratte anche semplicemente inalando allergeni diffusi nell'aria durante la lavorazione di prodotti ittici infetti.
Nei pazienti sensibili, neppure l'adeguato trattamento termico garantisce l'immunità da queste allergie. Le larve di parassiti come Anisakis ed altre specie affini (ad esempio, Pseudoterranova spp., Hysterothylacium aduncum) possono rilasciare nei tessuti del pesce sostanze (antigeni) estremamente resistenti a congelamento e cottura.
Il soggetto ipersensibile od allergico, a contatto con queste sostanze, sviluppa reazioni allergiche di gravità variabile: le più frequenti si manifestano con orticaria, angioedema e reazioni anafilattiche, talvolta accompagnate da sintomi gastrointestinali.
Meno frequenti sono gli attacchi asmatici, le dermatiti da contatto e le congiuntiviti dopo l'inalazione/assunzione di pesce contaminato da larve di Anisakis.
Il prick test e la ricerca di anticorpi specifici contro le larve di questi parassiti sono indagini diagnostiche utili per accertare il sospetto di allergia da Anisakis.
L'ipersensibilità a questi parassiti è valutata dal rapido incremento dei livelli di IgE nei giorni immediatamente successivi al consumo di pesce contaminato da Anisakis.