Ultima modifica 02.10.2019

Definizione di Agnosia

AgnosiaIn assenza di deficit della memoria e di lesioni a carico dei sistemi sensoriali, l'agnosia si presenta come un disturbo della percezione di natura discriminatoria sensoriale, di tipo tattile, visivo e/o acustico. In parole semplici, si parla di agnosia quando il soggetto è incapace di riconoscere ed identificare un dato oggetto, profumo, forma, persona od entità, malgrado mantenga inalterata la propria capacità percettiva.
Il termine agnosia deriva dal greco a-gnosis, che letteralmente significa non conoscere.


 

Sistema sensoriale:
ha la funzione di ricevere informazioni dai recettori, trasmesse poi al SNC. Il sistema sensoriale preserva le funzioni di controllo del movimento, di percezione, di mantenimento dello status d'allerta e di regolazione della corretta funzionalità di organi interni

Cause

Nella stragrande maggioranza dei casi, l'agnosia è direttamente correlata a lesioni cerebrali: in funzione della gravità del trauma, l'agnosia sarà più o meno severa. Non a caso, infatti, si parla di origine lesionale delle agnosie: sulla base della tipologia di sensibilità intaccata, l'agnosia viene connotata con nomi differenti.

Classificazione

Come sopraccennato, non esiste un'unica forma di agnosia, poiché la malattia può attaccare un unico senso oppure tutti. Una prima classificazione generale distingue le forme percettive da quelle associative:

  1. Agnosia appercettiva: viene compromessa solamente la funzionalità percettiva del paziente. Quel particolare oggetto viene mal riconosciuto proprio a causa di un deficit riguardante l'elaborazione dei dati percettivi, in funzione di una data modalità (visiva, tattile, acustica). Nella forma appercettiva, le funzioni elementari (quali ad esempio il riconoscimento del colore e delle dimensioni di un oggetto) rimangono inalterate, a scapito della capacità di copiare un'immagine su un foglio, di disegnare un movimento con le dita e di distinguere un oggetto dagli altri simili. Esistono tre forme di agnosia appercettiva, classificate in base al senso (o modalità) interessato.
    Nella forma trasformazionale, il paziente agnostico è in grado di riconoscere un dato oggetto solo quando localizzato in un particolare contesto: nel caso l'oggetto sia capovolto, più piccolo, più grande o prospettivamente diverso, questi non lo riconoscerà.
    L'agnosia per forma è una tipologia agnostica in cui il paziente riesce ad analizzare le singole caratteristiche dell'oggetto, ma non è in grado di tracciarne una sua conformazione ideale: nel piano pratico, il paziente agnostico per forma non è in grado di associare oggetti dalla medesima forma, né tantomeno di riportare su un disegno l'oggetto in esame.
    Da ultimo, l'agnosia integrativa nega la capacità del paziente d'integrare le diverse parti di un oggetto: questi è sì in grado di descrivere le singole parti che compongono un dato oggetto, animale o persona, ma non riesce ad integrarli (molto simile all'agnosia per forma).
  1. Agnosia associativa: il paziente non è in grado di associare un significato ad un dato oggetto, perciò questo non viene riconosciuto sulla base di una precisa modalità. Nelle forme associative di agnosia, si presenta un confronto tra l'oggetto percepito e le conoscenze accumulate dal soggetto nella memoria semantica, durante il corso della vita: in simili frangenti, il paziente non è in grado di riconoscere l'oggetto, di ricordarne il nome, né il suo corretto utilizzo. L'analisi percettiva rimane inalterata: per tradurre la teoria in pratica, si riporta un esempio: il soggetto percepisce un bicchiere, lo riconosce, ma non è in grado di ricordarne il nome, l'impiego, la modalità d'utilizzo. Quando invece al paziente è chiesto verbalmente che cosa sia un bicchiere e come si utilizza, questi risponde correttamente (conferma del fatto che le capacità percettive rimangono tali). L'agnosia associativa, dunque, si riferisce solamente alla sfera visiva: si verifica soltanto l'impossibilità di accedere alla memoria a seguito di una stimolazione visiva.

Questa classificazione fu descritta per la prima volta intorno alla fine dell'Ottocento da un noto neurologo tedesco dell'epoca e, tuttora, viene considerata un modello di riferimento.

Agnosia visiva

Le agnosie di tipo visivo comportano l'impossibilità di riconoscimento di alcuni oggetti, sebbene le capacità visive non siano lese o danneggiate. Generalmente, il disturbo diviene ancor più marcato quando il soggetto affetto si trova in un luogo scarsamente illuminato. È doveroso puntualizzare che un agnostico visivo non è cieco: sovente, infatti, questa categoria di pazienti viene erroneamente confusa per cieca.
Pur essendo in grado di disegnare un oggetto sotto stimolo visivo, il paziente, successivamente, non riesce a riconoscere il proprio disegno.
Tra le agnosie visive, si ricordano:

  • Prosopoagnosia: tipico disturbo agnostico di tipo percettivo, in cui i pazienti non riescono ad identificare i volti delle persone. In caso di severità, la prosopoagnosia impedisce al soggetto affetto di riconoscersi allo specchio.
  • Agnosia topografica: incapacità di riconoscere o ricordare i tipici luoghi familiari o domestici. Spesse volte, l'agnosia topografica è associata a quella prosopoagnostica.
  • Agnosia per colori: impossibilità di riconoscere i colori (da non confondere con il daltonismo).

Agnosie uditive o acustiche

Ai  malati di agnosia uditiva è negata la possibilità di riconoscimento di suoni e rumori di intensità più o meno forte; esiste sia la forma appercettiva, sia quella associativa. Il malato non è in grado di cantare una melodia conosciuta, né di riconoscere la voce della persona.
Sono tipologie agnostiche pressoché rare e meno invalidanti rispetto all'agnosia visiva.

Agnosia tattile

Il soggetto è incapace di riconoscere un oggetto attraverso il tatto: ciò significa che toccando un oggetto ad occhi chiusi, l'agnosico tattile non riesce ad immaginare di che cosa si tratta. L'agnosia tattile si classifica, a sua volta, in:

  • Amorfognosia: il paziente non riconosce la forma e le dimensioni dell'oggetto che ha in mano
  • Asimboliatattile: incapacità/difficoltà di nominare quell'oggetto attraverso il tatto (agnosia tattile propriamente detta)
  • Ailognosia: con il tatto, il paziente non capisce il materiale con cui quell'oggetto è costituito, né il peso, né la temperatura

Agnosia visuospaziale

Il malato mostra evidenti problemi nell'elaborare perfettamente le informazioni spaziali: le semplici operazioni di scrittura, di disegno e talvolta anche di lettura, risultano per questi pazienti molto problematiche.

Agnosia digitale

I pazienti affetti da agnosia digitale non sono in grado di identificare, distinguere o semplicemente nominare le proprie mani. L'agnosia digitale può talvolta coinvolgere altre sedi corporee.

Negligenza spaziale unilaterale

Forma di agnosia piuttosto frequente, in cui il soggetto non riesce  ad identificare una parte dello spazio che lo circonda, a seguito di lesioni in alcune aree del cervello (danno a carico delle vie ottiche).



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