Elastina - Promuoverne la Sintesi, Inibirne la Degradazione

Ultima modifica 21.09.2020

Cos'è l'Elastina?

L'elastina è una proteina caratteristica della pelle, alla quale garantisce elasticità e possibilità di deformarsi quando sottoposta a tensioni meccaniche.
Prodotta dai fibroblasti del derma, l'elastina è in grado di allungarsi e contrarsi entro certi limiti senza subire danni. In termini quantitativi, rappresenta il 2% del peso del derma; secreta sotto forma di monomero (tropoelastina), concorre insieme alle microfibrille di fibrillina a formare un reticolo tridimensionale che conferisce alla cute una certa elasticità.

Rughe

Sintesi

L'elastina viene sintetizzata all'interno dei fibroblasti sotto forma di un monomero che prende il nome di tropoelastina. La tropoelastina è una proteina ad alto peso molecolare (circa 70.000 Dalton) che si caratterizza per la presenza di amminoacidi quali la prolina, la glicina, l'alanina e la valina.


Elastina e Tropoelastina

Le molecole di tropoelastina vengono secrete dalle cellule nello spazio extracellulare e si dispongono in fibre elastiche vicino alla membrana plasmatica, di solito in rientranze della superficie cellulare. Le fibre elastiche sono costituite da un'impalcatura di microfibrille tubulari, così chiamate perché presentano una piccola cavità cilindrica al centro, e da una matrice amorfa che è la parte predominante. Le microfibrille tubulari sono costituite da una glicoproteina, detta fibrillina, e sono inestensibili; la matrice amorfa è costituita invece dall'elastina, responsabile del comportamento elastico che dà il nome a queste fibre.


È proprio questo reticolo formato dall'elastina a conferire alla cute la sua naturale elasticità e la sua capacità di resistere alle deformazioni. Tale elasticità, tuttavia, è limitata dall'intrecciatura con le fibre di collagene che conferiscono alla pelle compattezza e resistenza alla trazione.

Degradazione

Cause e Conseguenze della Degradazione dell'Elastina

Le cause della degradazione dell'elastina o dell'alterazione della sua struttura possono essere diverse.
Ad esempio, vi sono situazioni nelle quali la distensione della pelle supera la capacità elastica dell'elastina. È questo il caso di un rapido aumento di peso, cui consegue il "cedimento" del tessuto e la comparsa delle cosiddette striae distensae, meglio note come smagliature.
Le terapie cortisoniche, specie se prolungate nel tempo, hanno dimostrato di ridurre la sintesi di elastina, non a caso sono ben note come responsabili delle smagliature.
Un altro nemico dell'elastina è l'invecchiamento; soprattutto dopo i 30-40 anni, le concentrazioni dermiche di elastina funzionale diminuiscono, e la pelle perde fortemente elasticità. Questo avviene sia per una riduzione della sintesi di elastina, sia per l'iper-attivazione di sistemi enzimatici (metalloproteasi, nello specifico elastasi) in grado di aumentare la degradazione di elastina, sottraendogli la peculiare elasticità. Insieme alle concentrazioni di elastina, diminuiscono anche quelle di collagene, che modifica la propria struttura diventando ancor meno elastico e più fibroso.

Elastina e Invecchiamento

Il turnover dell'elastina è estremamente basso, con un'emivita che si avvicina all'età dell'organismo. Il nostro corpo sintetizza l'elastina durante tutto lo sviluppo, fino all'età di 20 anni circa. Nel corso del processo di invecchiamento la pelle perde progressivamente la propria elasticità poiché l'elastina "danneggiata" o non viene sostituita, oppure è sostituita da fibre non funzionali.
Tutti questi cambiamenti microstrutturali del derma si rendono visibili sulla superficie cutanea attraverso la comparsa di rughe con diminuzione del tono e dell'elasticità di un tempo. Da qui, l'esigenza di adottare tecniche cosmetiche e nutrizionali per preservare l'elastina dalla degradazione e favorirne la sintesi.

Preservare l'Elastina

Diversi sono gli strumenti possibili che si possono impiegare per promuovere la sintesi dell'elastina e diminuirne il più possibile la degradazione. Tali strumenti vanno dalla prevenzione, fino all'assunzione di appositi integratori, passando attraverso l'applicazione di cosmetici ricchi di ingredienti adatti allo scopo.

Prevenzione

Come accennato, la prevenzione è uno degli strumenti di cui ci si può servire per preservare l'elastina dalla degradazione.
A tal proposito, ricordiamo che il primo modo per ottenere questo scopo - seppur indirettamente - è quello di proteggersi dai raggi UV che hanno dimostrato di attivare, già dopo pochi minuti di esposizione al sole estivo, le metalloproteasi che degradano le proteine del derma. In una pelle segnata da photoaging le concentrazioni di elastina appaiono superiori, ma la sua struttura risulta fortemente alterata, anche sul piano funzionale.

Trattamenti Estetici e Cosmetici

I trattamenti estetici o cosmetici che si possono effettuare per favorire la produzione di nuove fibre elastiche sono molteplici. Di seguito, tali trattamenti e le loro caratteristiche principali saranno brevemente descritti.

Agenti esfolianti

Promuovere l'esfoliazione cutanea rimuovendo le cellule morte che tendono a "cementarsi" in superficie - favorendo così il turnover epidermico e stimolando la formazione di nuove cellule - può accrescere la sintesi di collagene ed elastina, migliorando quest'ultima sul piano elastico. Ciò spiega l'ampio utilizzo di agenti chimici (alfa-idrossiacidi, beta-idrossiacidi, acido retinoico) o fisici (polveri minerali) all'interno di cosmetici con effetto esfoliante blando e delicato, o per l'esecuzione di peeling dall'effetto esfoliante più aggressivo e pericoloso, sebbene potenzialmente più efficace.
A tal proposito, va ricordato che, al fine di evitare complicazioni e gravi effetti collaterali, i peeling - chimici o fisici che siano - devono essere eseguiti solo da personale specializzato operante in adeguate strutture. Nel caso in cui il tipo di peeling che si decide di effettuare eserciti un'azione esfoliante molto profonda, il trattamento deve essere eseguito solo ed esclusivamente da medici specializzati in quest'ambito.

Tecnologia laser

Anche alcuni trattamenti laser hanno dimostrato di poter stimolare la sintesi dermica di collagene ed elastina, aumentando il calore locale e con esso l'attività metabolica dei fibroblasti.

Antiossidanti

Lo stesso risultato ottenuto con le tecnologie laser può essere raggiunto attraverso l'applicazione di miscele topiche di antiossidanti, come il retinolo e in generale il complesso A, C ed E, alcuni estratti vegetali (estratti di semi di soia non denaturati, estratti di foglie di mora) ed alcoli triterpenici, sostanze molto utilizzate nelle formulazioni cosmetiche anti-age, come l'onnipresente Burro di karitè o l'Olio di avocado. Anche l'apporto di antiossidanti per via orale potrebbe concorrere a proteggere l'elastina dal danno causato dalle specie reattive dell'ossigeno, meglio note come radicali liberi.

Integrazione Orale di Elastina

L'integrazione orale di elastina, similmente a quella molto in auge con collagene, può arricchire il pool di amminoacidi a disposizione dell'organismo per la sintesi di elastina, principalmente composta da glicina, valina, alanina e prolina. Tuttavia, aldilà dei casi in cui si registrano specifiche carenze di questi amminoacidi, appare alquanto ottimistico pensare di stimolare la sintesi di elastina assumendo la sostanza come tale o in forma idrolizzata per os (via orale).

Elastina nei Cosmetici

L'aggiunta di elastina all'interno di prodotti cosmetici non ha valenza funzionale, dal momento che il suo elevato peso molecolare ne impedisce l'assorbimento cutaneo; per questo, in preparati ad uso cosmetico si usa solitamente la forma idrolizzata, quindi scomposta nei piccoli peptidi che la compongono.
Il derivato proteico risultante perde, però, ogni tipo di proprietà elasticizzante e l'unico effetto accertato sembra essere quello idratante e protettivo nei confronti dello strato corneo. L'elastina potenzia la sua azione in sinergia con collagene idrolizzato e/o collagene solubile.