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Cavitazione medica estetica: cos'è? Quando si usa?

Cavitazione medica estetica: cos'è? Quando si usa?
Ultima modifica 09.02.2024
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INDICE
  1. Che cos'è la cavitazione medica estetica?
  2. Tipi di cavitazione
  3. Cavitazione medica: usi e come funziona
  4. Prima del trattamento
  5. Durante il trattamento
  6. Dopo il trattamento
  7. Effetti collaterali
  8. Controindicazioni

Che cos'è la cavitazione medica estetica?

La cavitazione medica estetica è un trattamento di medicina estetica utilizzato soprattutto per il trattamento di adiposità localizzate ed inestetismi cutanei.

Come si può facilmente intuire dal suo stesso nome, questa forma di trattamento sfrutta il principio di funzionamento della cavitazione per ottenere risultati in termini di eliminazione di tessuto adiposo sottocutaneo in eccesso.

Approfondimento: cos'è il fenomeno di cavitazione?

La cavitazione è un particolare fenomeno fisico, che si caratterizza per la formazione continua di minuscole bolle (microbolle) di vapore all'interno di un fluido, seguita dalla loro implosione.

In molti casi, il fenomeno di cavitazione è considerato uno svantaggio, poiché quando le microbolle di vapore implodono a contatto con superfici solide, sono in grado di danneggiarle, provocandone l'erosione. Un tipico esempio di cavitazione intesa in senso negativo è quella responsabile dell'erosione delle eliche delle navi che - ruotando a elevata velocità - provocano un fenomeno di cavitazione che a lungo andare ne provoca il danneggiamento.

In altri casi, invece, la cavitazione viene sfruttata per ottenere un vantaggio. Basti pensare, ad esempio, ai siluri a supercavitazione impiegati in ambito militare, che sfruttano questo fenomeno per poter viaggiare a velocità estremamente elevate.

Allo stesso modo, il fenomeno della cavitazione viene impiegato in maniera vantaggiosa anche in campo medico ed estetico, e proprio di questo ci occuperemo in quest'articolo.

https://www.my-personaltrainer.it/imgs/2019/11/19/cavitazione-in-medicina-estetica-orig.jpeg Shutterstock

Tipi di cavitazione

In funzione del tipo di utilizzo che ne viene fatto, e in funzione delle frequenze degli ultrasuoni impiegati, possiamo distinguere due differenti tipologie di cavitazione: la cavitazione estetica e la cavitazione medica estetica.

In quest'articolo, tuttavia, ci occuperemo prevalentemente di quest'ultima.

Cavitazione estetica

Nella cavitazione estetica, il fenomeno di cavitazione viene generato attraverso l'erogazione di ultrasuoni ad alte frequenze (1-3 Mega Hertz o MHz).

Le microbolle che si formano nei liquidi interstiziali con gli ultrasuoni ad alta frequenza vengono generate in quantità inferiore e con volumi minori rispetto a quelle che si formano con gli ultrasuoni a bassa frequenza. Inoltre, gli ultrasuoni ad alta frequenza non riescono a penetrare in profondità come quelli a bassa frequenza e, per tale ragione, non sono in grado di raggiungere gli accumuli adiposi sottocutanei. La cavitazione estetica, perciò, si limita ad agire esclusivamente sul livello superficiale della pelle, al fine di sollecitarla, rivitalizzarla e tonificarla.

Trattandosi di una procedura che non agisce in profondità, la cavitazione estetica può essere eseguita da personale non medico, quali gli estetisti all'interno dei centri estetici.

Cavitazione medica estetica

La cavitazione medica estetica si avvale di strumenti che generano ultrasuoni a basse frequenze (30-40 Kilo Hertz, KHz) e che riescono, perciò, a penetrare fino allo strato adiposo sottocutaneo.

A differenza della cavitazione prettamente estetica, la cavitazione medica può essere eseguita solo da personale medico specializzato mediante l'utilizzo di appositi apparecchi elettromedicali di sola pertinenza medica (cioè, non possono essere impiegati da personale non medico).

Tali apparecchi sono dotati di manipoli che trasmettono gli ultrasuoni alle frequenze desiderate. Gli ultrasuoni possono essere emessi in maniera convergente o divergente. L'emissione degli ultrasuoni in maniera convergente li convoglia tutti in una piccola area localizzata. L'emissione divergente, invece, farà sì che gli ultrasuoni si propaghino "a ventaglio", coinvolgendo aree corporee più estese, permettendo così di trattare zone più ampie.

In qualsiasi caso, gli ultrasuoni emessi devono essere sufficientemente penetranti e potenti da provocare la lisi delle cellule adipose, ma non tanto potenti da compromettere l'integrità di altri organi o tessuti, vasi sanguigni o muscoli. Proprio per questa ragione, i macchinari elettromedicali impiegati nella cavitazione medica sono dotati di sistemi in grado di regolare la frequenza degli ultrasuoni. Tali sistemi alternano l'emissione di ultrasuoni ad alte e a basse frequenze, esercitando così un'azione di controllo sulle temperature che si raggiungono nel tessuto adiposo, impedendo che diventino eccessivamente elevate e pericolose per altri organi e tessuti.

Cavitazione medica: usi e come funziona

La cavitazione in campo medico può essere impiegata, ad esempio, per la frantumazione di calcoli renali o per eseguire scissioni cellulari o molecolari.

Tuttavia, attualmente la cavitazione viene sfruttata soprattutto dalla medicina estetica per eliminare adiposità localizzate e inestetismi cutanei, come la cellulite e la pelle a buccia d'arancia. Nel dettaglio, questo particolare trattamento estetico prevede la generazione del fenomeno di cavitazione mediante l'utilizzo di ultrasuoni erogati da appositi macchinari.

Quando la cavitazione viene impiegata per il trattamento delle adiposità localizzate, questi strumenti generano ultrasuoni a frequenze ben definite che raggiungono il tessuto adiposo sottocutaneo. Gli ultrasuoni così erogati sono in grado di provocare variazioni di pressione e di temperatura nel fluido interstiziale presente fra gli adipociti. Queste variazioni fanno sì che avvenga la rapida formazione di microbolle di vapore. Tali bolle, sotto l'influenza degli ultrasuoni, aumentano e diminuiscono il loro volume in maniera molto rapida, fino ad arrivare a implodere.

Le implosioni delle microbolle generano energia meccanica e pressioni molto elevate e localizzate, che causano la rottura delle membrane cellulari degli adipociti circostanti, con conseguente fuoriuscita dei grassi in essi contenuti. I lipidi fuoriusciti dagli adipociti distrutti vengono allontanati dall'area trattata attraverso il sistema linfatico, per poi essere processati dal fegato e in seguito eliminati, esattamente come avviene per i grassi assunti tramite l'alimentazione.

Prima del trattamento

Prima di procedere alla vera e propria seduta di cavitazione medica, il paziente dovrà effettuare un colloquio preliminare con il medico.

Questo colloquio è necessario al medico per valutare quali aree devono essere trattate e la loro estensione, così com'è necessario per stabilire se la cavitazione è il trattamento che meglio si addice a quel determinato paziente. Infatti, è fondamentale ricordare che la cavitazione è indicata per eliminare quelle adiposità localizzate che non si riescono a eliminare con la dieta e l'attività fisica, ma in nessun caso dev'essere considerata come una terapia per il sovrappeso o l'obesità.

Ad ogni modo, se il medico ritiene che la cavitazione possa essere eseguita, allora prescriverà al paziente l'esecuzione di esami del sangue specifici per verificare parametri come i livelli di colesterolo e la funzionalità epatica e renale, in maniera da escludere la presenza di eventuali controindicazioni all'esecuzione del trattamento.

Normalmente, la cavitazione medica non richiede particolari preparazioni prima della sua esecuzione. Tuttavia, è molto importante che il paziente beva molti liquidi e si idrati abbondantemente nei due o tre giorni che precedono il trattamento. L'idratazione deve essere effettuata allo scopo di far arricchire di liquidi interstiziali le zone che devono essere trattate. Infatti, tanto maggiore è il contenuto di liquidi, tante più microbolle verranno prodotte dagli ultrasuoni e tanto più efficace risulterà la cavitazione.
Nel caso in cui il paziente non sia in grado di idratarsi correttamente, è possibile iniettare della soluzione fisiologica nel tessuto sottocutaneo qualche minuto prima di iniziare la procedura.

Durante il trattamento

Il medico esegue la cavitazione passando il manipolo sulle aree del corpo che devono essere trattate, effettuando al paziente una sorta di massaggio.

La procedura normalmente non è dolorosa, ma il paziente percepirà una sensazione di calore e di formicolio che potrebbe diventare fastidiosa.

Nella maggioranza dei casi, la cavitazione medica viene effettuata senza anestesia, poiché il fastidio percepito dal paziente è generalmente sopportabile. Inoltre, la comunicazione delle sensazioni da esso provate può aiutare il medico a capire quando muovere il manipolo. Così facendo, si evita il rischio di insistere eccessivamente su una determinata area, prevenendo in questo modo anche la comparsa di eventuali effetti collaterali.

Il trattamento di cavitazione medica può durare dai 30 ai 90 minuti, ma la durata media si aggira intorno ai 40 minuti circa.

Dopo il trattamento

La cavitazione medica non è considerata un trattamento invasivo, pertanto, al termine della seduta il paziente può riprendere le normali attività fin da subito. Tuttavia, dovrà avere l'accortezza di bere molta acqua e, soprattutto, di seguire una dieta equilibrata per non vanificare i risultati ottenuti.

Quante sedute di cavitazione per avere risultati?

Per ottenere risultati visibili, una singola seduta di cavitazione non è sufficiente. Generalmente, si consiglia di eseguire dalle cinque alle dieci sedute, ma questo varia di molto in funzione dell'area che dev'essere trattata, della sua estensione e della risposta dello stesso paziente al trattamento.

Effetti collaterali

Possibili effetti indesiderati della cavitazione medica estetica

La cavitazione medica è considerata un trattamento non invasivo, efficace e sicuro. Se correttamente eseguita, infatti, gli effetti collaterali che può causare sono solitamente di lieve entità e tendono ad autorisolversi in tempi brevi. Fra questi, ricordiamo:

  • Sensazioni di torpore e calore in corrispondenza dell'area trattata.
  • Comparsa di un lieve edema nella zona in cui è stata effettuata la cavitazione.
  • Arrossamento della parte trattata.

Infine, potrebbe esserci un potenziale rischio di ustioni dovuto a un'eventuale eccessiva produzione di calore, ma si tratta di un'evenienza decisamente rara.

Controindicazioni

Quando NON fare la cavitazione medica estetica

Nonostante la sicurezza d'uso e i ridotti effetti collaterali che può provocare, la cavitazione medica presenta diverse controindicazioni.

Più nel dettaglio, la cavitazione medica è controindicata nei seguenti casi:

In qualsiasi caso, qualora si decidesse di sottoporsi alla cavitazione medica estetica, il medico avrà cura di informarsi sulle condizioni generali di salute del paziente, sulla presenza di disturbi o malattie di qualsivoglia tipo, così come sulla presenza di altre condizioni o terapie farmacologiche in atto che possono rendere l'intervento di cavitazione controindicato.

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Autore

Ilaria Randi

Ilaria Randi

Chimica e Tecnologa Farmaceutica
Laureata in Chimica e Tecnologia Farmaceutiche, ha sostenuto e superato l’Esame di Stato per l’Abilitazione alla Professione di Farmacista