Alopecia Femminile: cause e come curarla
Ultima modifica 28.02.2024
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INDICE
  1. Generalità
  2. Cause
  3. Sintomi e Caratteristiche
  4. Diagnosi
  5. Terapia
  6. Altri articoli su 'Alopecia'

Generalità

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L'alopecia, ovvero la perdita di capelli localizzata o diffusa, è un fenomeno che interessa ampie fasce di popolazione, sia maschile che femminile

Nella forma più comune e diffusa, la caduta dei capelli è correlata all'azione degli ormoni androgeni su un terreno geneticamente predisposto; in questi casi, si parla più correttamente di alopecia androgenetica.

Secondo recenti stime, l'alopecia androgenetica interessa 18 milioni di italiani e 4 milioni di italiane, tanto che all'età di 50 anni almeno la metà degli uomini ed il 30% delle donne è affetto da problemi più o meno gravi di calvizie correlati all'alopecia androgenetica.

Nella donna, la perdita di capelli, seppur in genere più attenuata rispetto all'uomo, comporta spesso ripercussioni psicologiche ben più drammatiche e devastanti, legate alla percezione di un danno considerevole alla propria immagine.

Fortunatamente, il trattamento dell'alopecia androgenetica femminile offre maggiori e più efficaci opportunità terapeutiche, con una minore incidenza di effetti collaterali.

Cause

A cosa è dovuta l'Alopecia Femminile?

Come ricorda il nome stesso, nell'alopecia androgenetica giocano un ruolo centrale gli androgeni.

Del resto, come si apprezza nei maschi precocemente castrati, in assenza di questi ormoni, la calvizie non si manifesta.

L'articolo dedicato al rapporto tra androgeni e capelli, tuttavia, ha ampiamente spiegato come i livelli ormonali siano del tutto simili negli uomini calvi rispetto alla popolazione generale. L'alopecia androgenetica maschile, quindi, non è generalmente correlata all'eccesso di androgeni, quanto piuttosto all'eccessiva sensibilità dei follicoli capilliferi alla loro azione. Sin dalla nascita, infatti, alcuni capelli risultano geneticamente predisposti a recepire lo stimolo "miniaturizzante" degli androgeni.
Non a caso, l'alopecia androgenetica è un fenomeno lento che, accorciando sempre di più le fasi di crescita ed allungando quelle di riposo antecedenti la caduta, comporta la graduale trasformazione del capello terminale in pelo folletto (sottile, depigmentato, cortissimo e quasi impercettibile).

Per quanto esposto, le donne affette da iperandrogenismo (eccesso di androgeni) risultano nettamente più suscettibili all'alopecia, anche se le due condizioni non sono sempre e necessariamente correlate.
Le donne affette da acneseborreaipertricosi ed irsutismo (segni suggestivi ma non patognomici di iperandrogenismo), quindi, hanno una maggiore probabilità di soffrire di alopecia femminile.

Nella donna, la maggior parte dei casi di iperandrogenismo è imputabile alla sindrome dell'ovaio policistico (PCOS), che a livello clinico si manifesta con cicli anovulatori, alterazioni mestruali, irsutismo e talvolta obesità. Quest'ultima condizione è spesso correlata, vuoi come conseguenza, vuoi come elemento scatenante, a stati di iperandrogenismo, probabilmente favoriti dal grado variabile di insulinoresistenza ad essa correlato.

Più rari, invece, sono i casi di iperandrogenismo legati alla presenza di neoplasie secernenti androgeni.

Ruolo degli estrogeni e degli enzimi che trasformano androgeni ed estrogeni

Anche i livelli di estrogeni, ormoni che al contrario degli androgeni sono tipici delle donne, in particolare durante l'età fertile, influenzano la salute dei capelli; tale influenza, tuttavia, è positiva.

A livello dei bulbi piliferi e capilliferi, inoltre, vi possono essere concentrazioni variabili di enzimi agenti su androgeni ed estrogeni, che li trasformano in derivati capaci di influenzare la vita del capello in misura nettamente maggiore.

Il più noto di questi enzimi si chiama 5-alfa-reduttasi ed agisce sul testosterone trasformandolo in diidrotestosterone, il vero responsabile dell'involuzione dei capelli e del conseguente diradamento.

L'enzima aromatasi, invece, converte gli androgeni in estrogeni, prolungando la vita del capello e contrastando la calvizie; un'azione simile è svolta anche dagli enzimi 3-alfa-steroido deidrogenasi e 17-beta-idrossisteroide deidrogenasi.
Per questo motivo, l'alopecia androgenetica femminile si nota più spesso o si rende più evidente dopo la menopausa, epoca in cui si apprezza un calo generalizzato degli estrogeni con variazione del rapporto percentuale tra steroidi ovarici e surrenalici.

Fatta salva la sempre necessaria predisposizione genetica, quindi, la medesima circostanza può manifestarsi in coincidenza di cambiamenti ormonali, dovuti, per esempio, ad un parto o all'inizio o all'interruzione di trattamenti estro-progestinici (inclusi quelli a scopo contraccettivo).

Sintomi e Caratteristiche

La componente ereditaria è un'altra caratteristica distintiva dell'alopecia androgenetica; di conseguenza, è molto più probabile accusare il problema quando si è già reso manifesto in maniera evidente in genitori, nonni, zii o fratelli.

L'alopecia androgenetica femminile si distingue da quella maschile per una comparsa più tardiva del diradamento, che si nota generalmente per la prima volta tra i 30 ed i 40 anni, e per la sua diversa localizzazione. Infatti, mentre nell'uomo i problemi di calvizie interessano la zona fronto-occipitale, nella donna coinvolgono una regione più diffusa, in modo particolare il vertice o comunque le zone dietro la linea fronto-temporale.

Un altro tratto distintivo è la maggiore gradualità con cui l'alopecia femminile si manifesta rispetto a quanto accade nell'uomo.

Clinicamente, l'alopecia androgenetica della donna si manifesta spesso passando progressivamente per tre fasi di gravità crescente, descritte perfettamente dalla Scala di Ludwig.
Il diradamento interessa l'area del vertice ed in minor misura le zone parietali, risparmiando sempre una banda frontale di capelli.
Inoltre, a differenza del maschio, le zone più colpite dall'alopecia conservano sempre un numero non trascurabile di capelli terminali (miniaturizzati).

Cos'è la Scala di Ludwig?

La scala di Ludwig è uno strumento di riferimento per diagnosticare e descrivere l'evoluzione e le caratteristiche della perdita di capelli nella popolazione femminile, strumento di riferimento che consente anche la pianificazione precisa di un eventuale trattamento.

La scala di Ludwig riconosce 3 diversi stadi di perdita di capelli in base alla severità e alle caratteristiche del fenomeno:

  • Stadio 1: la perdita di capelli è di grado lieve, tanto che potrebbe anche non notarsi. La caduta dei capelli riguarda la zona superiore della testa; raramente, coinvolge anche la zona anteriore.
    In genere, è maggiormente visibile nelle donne che hanno la riga in mezzo.
    È da segnalare che sono possibili 4 distinti sottolivelli, in cui la perdita di capelli è gradatamente più severa.
  • Stadio 2: la perdita di capelli è da considerarsi moderata. In questa fase, è visibile un diradamento dei capelli e una diminuzione significativa del loro volume, il tutto sempre nella zona apicale della testa.
    La zona di interesse si sta ampliando sempre più.
    Anche in questo caso, sono possibili 2 distinti sottolivelli, in cui la perdita di capelli è gradualmente più evidente.
  • Stadio 3: il fenomeno di caduta è nella sua fase più severa. L'area colpita è sempre la stessa e il diradamento è ormai impossibile da coprire con un cambio di acconciatura.

Diagnosi

Alopecia Androgenetica Femminile: come riconoscerla?

Nella donna, la precocità della diagnosi e dell'intervento terapeutico risulta quanto mai importante per arrestare il processo di involuzione dei follicoli, facendo riacquisire ai capelli l'originale splendore prima che il problema diventi irreversibile.

L'esame cardine per la diagnosi di alopecia femminile è il tricogramma, naturalmente affiancato all'immancabile anamnesi e alla valutazione del quadro clinico.

Si valuteranno in particolare la familiarità dell'alopecia, l'assunzione di pillole anticoncezionali o cortisonici, l'eventuale utilizzo di steroidi anabolizzanti e la regolarità del ciclo mestruale, ricercando possibili segni di iperandrogenismo (abbassamento della voce, peluria diffusa in zone tipicamente maschili, obesità, acne ecc.).

Per confermare od escludere quanto emerge dai dati anamnestici e dall'esame obiettivo, è necessario procedere a screening laboratoristici endocrinologici, durante i quali lo specialista valuterà le concentrazioni ematiche di androgeni, cortisoloormoni tiroideiTSHSHBG, estrogeni, progesterone e gonadotropine (LH, FSH), anche in rapporto alle varie fasi del ciclo mestruale.

Solo in questo modo sarà possibile intervenire farmacologicamente sul delicato equilibrio ormonale della donna, migliorando l'efficacia terapeutica del trattamento e minimizzando gli effetti collaterali.

Terapia

Alopecia Femminile: come curarla?

Le opzioni terapeutiche farmacologiche per l'alopecia androgenetica femminile, in gran parte impraticabili nell'uomo, vanno innanzitutto distinte in topiche e sistemiche.

Farmaci a uso topico

Al primo gruppo appartengono farmaci da applicare direttamente sul cuoio capelluto, come il famoso minoxidil o l'estrone solfato.
Efficace in tal senso sembra anche la somministrazione topica di soluzioni idroalcoliche di progesterone naturale o dei suoi derivati 17-idrossilati, associati o meno a spironolattone.
Esiste anche la possibilità di contrastare l'attività dell'enzima 5-alfa-reduttasi mediante applicazione topica di acido azelaico.

Farmaci a uso sistemico

La terapia farmacologica sistemica dell'alopecia androgenetica femminile è indicata dinanzi a casi di iperandrogenismo su base disfunzionale, come appunto in caso di PCOS.
Tra questi farmaci ricordiamo lo spironolattone che, per limitare gli effetti collaterali associati alla terapia (amenorrea, mastodinia, cloasma), deve essere assunto per via sistemica dal 16° al 25° giorno del ciclo, meglio se abbinato ad un estroprogestinico per garantire la contraccezione.
Nel caso particolare di carenza progestinica, è indicata la somministrazione per via sistemica di progestinici di sintesi.
La soluzione terapeutica più comunemente adottata, comunque, rimane la somministrazione combinata di estrogeni e progestinici, in particolare di etinilestradiolo e di ciproterone acetato (dotato di importanti attività antiandrogene).
Questo intervento terapeutico viene sfruttato non solo nella cura dell'alopecia androgenetica femminile, ma anche nel trattamento delle manifestazioni dell'iperandrogenismo nella donna.

Alopecia Femminile: cosa fare in caso di tumore?

In caso di iperandrogenismo sostenuto da cause organiche (ad esempio, da neoplasie androgeno-secernenti), è necessario rimuovere la causa stessa mediante intervento chirugico.

Per approfondire: Farmaci per la Cura dell'Alopecia Androgenetica Femminile

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