Da pochi anni la medicina sportiva riconosce all'arte dell'allungamento muscolare, altrimenti detto stretching (dall'inglese "to stretch"), un'efficacia indiscutibile, sia nella prevenzione delle malattie osteo-articolari, sia nella prevenzione degli infortuni, sia nella terapia riabilitativa.
Si è notato che in atleti sottoposti quotidianamente a sessioni di stretching, l'incidenza dei traumi diminuisce e migliora l'economia del gesto. La capacità di contrarsi, propria dei muscoli, è direttamente proporzionale alla loro capacità di allungarsi, in altre parole più un muscolo è capace d'allungarsi più è capace di contrarsi, più è capace di contrarsi, più è capace di sviluppare forza.
Grazie a questo riconoscimento, sono nate numerosissime tecniche che, pur proponendo lo stretching come elemento base, si differenziano sostanzialmente nell'approccio, che può essere globale o analitico.
Al primo appartengono le tecniche cosidette "posturali" (Mézières, Campo Chiuso, metodo Alexander, l'allungamento muscolare globale decompensato, etc.) che allungano non muscoli, ma catene muscolari; del secondo fanno parte varie metodiche d'allungamento, tra cui:
Stretching balistico | Stretching dinamico |
Stretching statico attivo | |
P.N.F. |
Stretching Balistico
È il primo tipo di allungamento conosciuto e in genere non viene utilizzato nei centri sportivi, nelle palestre, e nei club perché è pericoloso in quanto sollecita il riflesso miotatico inverso. Trattasi di un riflesso incondizionato che induce il muscolo, sottoposto ad una brusca tensione d'allungamento, a reagire con una rapida contrazione, rendendo alto il rischio di trauma muscolo-tendineo, caratteristica che ha reso altri tipi di stretching preferibili a questo. Il metodo dello stretching balistico è molto semplice, si arriva in posizione di massimo allungamento e poi si tenta di andare oltre questa posizione con un movimento brusco e violento.

posizione di massimo allungamento | inizio pre-stiramento | continuo pre-stiramento | trazione violenta |
Stretching dinamico
Lo Stretching dinamico prevede movimenti la cui escursione articolare aumenta progressivamente, così come la velocità d'esecuzione, o entrambe. Questo tipo di stretching non va assolutamente confuso con lo stretching balistico!
Lo stretching dinamico s'utilizza prevalentemente nel riscaldamento, infatti con oscillazioni controllate, si arriva dolcemente e progressivamente ai limiti della propria capacità di escursione articolare (si pensi per esempio alle oscillazioni alla sbarra degli arti inferiori nella danza classica, alle flesso-estensioni del busto sulle gambe negli allenamenti dei calciatori, ecc.). Gli allungamenti balistici tentano di forzare un'articolazione oltre la sua possibilità di escursione, lo stretching dinamico serve a riscaldare un muscolo o un gruppo di muscoli e a mobilizzare le articolazioni su cui questi passano, inoltre migliora la flessibilità dinamica, motivo per cui è particolarmente adatto ad essere inserito nella fase di riscaldamento di un allenamento.
