Frequenza Cardiaca a Riposo: Quanto deve Essere per la Salute?

Frequenza Cardiaca a Riposo: Quanto deve Essere per la Salute?
Ultima modifica 27.06.2022
INDICE
  1. Video
  2. Quanti Battiti Cardiaci in Base all'Età?
  3. Cos'è e a Cosa Serve
  4. Frequenza Cardiaca a Riposo
  5. Cosa può Aumentarla o Diminuirla?
  6. Come Misurarla
  7. Bibliografia

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La frequenza cardiaca (FC) corrisponde al numero di battiti o pulsazioni o contrazioni che il cuore manifesta in un determinato arco di tempo.

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Pulsazioni troppo elevate, o troppo basse, si possono correlare a un peggioramento dello stato di salute. Tutto sta, ovviamente, nel capire quali sono i limiti dei valori normali.

In questo articolo spiegheremo come misurare la frequenza caridaca e proporremo le tabelle di riferimento con i valori congiliati di battiti cardiaci al minuto.

Battito regolare: è importante?

Anche la regolarità del battito è una caratteristica molto importante. Eventuali aritmie sono indicatori salutistici da non sottovalutare.

Fortunatamente, nella maggior parte dei casi hanno una natura "benigna" (come le extrasistole più diffuse); la causa primaria è lo stress, ma non solo (nervini, farmaci ecc.).

Ciò nonostante, è sempre consigliabile un'indagine cardiologica che scongiuri qualsivoglia agente eziologico di maggior gravità (fibrillazione atriale, cardiopatie ecc).

Quanti Battiti Cardiaci in Base all'Età?

Frequenza cardiaca normale nei bambini

La frequenza cardiaca di un bambino può essere molto più veloce rispetto ad un adulto.

Gli intervalli di frequenza cardiaca per i bambini (in base alla loro età) potrebbero essere riassunti come segue:

  • Neonato: 100-160 bpm
  • 0-5 mesi: 90-150 bpm
  • 6-12 mesi: 80-140 bpm
  • 1-3 anni: 80-130 bpm
  • 3-5 anni: 80-120 bpm
  • 6-10 anni: 70-110 bpm
  • 11-14 anni: 60-105 bpm

Attenzione! Se il valore non corrisponde, non allarmatevi. E' probabile che commettiate un errore di rilevazione. Limitatevi a consultare il pediatra.

Frequenza cardiaca a riposo nell'adulto: quando è normale e quando preoccuparsi

Età 18-25 26-35 36-45 46-55 56-65 65+
Atleta 40-52 44-50 47-53 49-54 51-56 52-55
Eccellente 56-61 55-61 57-62 58-63 57-61 56-61
Buono 62-65 62-65 63-66 64-67 62-67 62-65
Sopra la media 66-69 66-70 67-70 68-71 68-71 66-69
Media 70-73 71-74 71-75 72-76 72-75 70-
Sotto la media 74-81 75-81 76-82 73-83 76-81 74-79
Non buono 82+ 82+ 83+ 84+ 82+ 80+

Nota: la frequenza della donna è mediamente più elevata di 2-7 bpm.

La domanda che più frequentemente ci ponete è "Quanti battiti deve avere un uomo di 50 anni?".

La risposta è, in realtà, che dipende dal soggetto in analisi. Diciamo che, possibilmente, bisognerebbe rimanre al di sotto dei 70 bpm.

Frequenza cardiaca nell'adulto: target zone e frequenza massima

Età Target zone (60-85%) Frequenza massima
20 120-170 200
25 117-166 195
30 114-162 190
35 111-157 185
40 108-153 180
45 105-149 175
50 102-145 170
55 99-140 165
60 96-136 160
65 93-132 155
70 90-123 150

Frequenza cardiaca nella corsa: quale per dimagrire?

E' opinione comune che correre a una "determinata intensità" si possa enfatizzare il dimagrimento. Questa corrisponde alla cosiddetta "fascia lipolitica", ovvero quel range che permette di consumare più grassi che carboidrati.

E' realmente utile? No. Ma nemmeno inutile. Nel senso che in fascia lipolitica, o bassa intensità, si consumano più grassi ma le calorie totali sono poche.

Correndo più forte, quindi a intensità maggiore, si consumano più calorie da glicogeno e meno acidi grassi; il grosso vantaggio di quest'ultimo caso è che l'EPOC aumenta e inoltre, al pasto seguente, si metabolizzeranno ottimalmente i carboidrati alimentari. Aumenterà, di conseguenza, il consumo di grassi a riposo.

Pertanto, la scelta di uno o dell'altro metodo, deve dipendere da altri fattori come eventuali allenamenti paralleli (pesi ecc.), livello di allenamento, disponibilità temporale, dieta corrente ecc.

Cos'è e a Cosa Serve

Cos’è la frequenza cardiaca? Perché è utile?

La frequenza cardiaca (FC) è il numero di battiti o pulsazioni o contrazioni che il cuore manifesta in un determinato arco di tempo.

È percepibile come vera e propria vibrazione (sussulto) del muscolo cardiaco, o monitorando i cambiamenti elettrici del cuore, o verificando le alterazioni di pressione nel circolo arterioso. La sua misurazione avviene solitamente in un lasso temporale di 60'' (1'), pertanto l'unità di misura della FC è detta battiti per minuto (bpm) o pulsazioni al minuto.

La frequenza cardiaca è uno dei parametri corporei più importanti, perché direttamente correlata alla funzione vitale del cuore. Può aumentare o diminuire per regolare la circolazione sanguigna, in risposta a vari tipi di stimoli o per eseguire dei "compensi" fisiologici; certe importanti modificazioni vanno invece interpretate come sintomi patologici.

Esempi tipici di variazione "normale" della frequenza cardiaca sono in relazione a: attività fisica, pressione sanguigna, frequenza respiratoria o liberazione di ormoni-neurotrasmettitori come le catecolamine. L'aumento fisiologico delle pulsazioni cardiache è un modo per fornire più sangue, quindi più ossigeno, ai tessuti.

Troppi battiti al minuto si correlano ad infarto del miocardio

Battiti cardiaci troppo alti a riposo si correlano a un maggior rischio di infarto del miocardio.

Pare già oltre i 70 bpm, la statistica veda un aumento delle probabilità; non bisogna tuttavia confondere una relazione con la causa.

Come vedremo, la frequenza cardiaca è correlata a un elevato numero di fattori e variabili. Avere molti battiti al minuto "può" (a seconda del caso) essere un idicatore di scarsa efficienza cardiovascolare; tuttavia, non è detto che la naturale conseguenza di tale circostanza sia un danno cardiaco grave.

Frequenza Cardiaca a Riposo

Perché è importante valutare la frequenza cardiaca a riposo?

A riposo tanto quanto sotto sforzo, la FC tende a diminuire con la crescita e lo sviluppo. I neonati hanno da 90 a 180 bpm, i bambini da 80 a 100 e gli adolescenti da 70 a 120.

La misurazione della frequenza cardiaca a riposo è un accertamento diagnostico molto importante. In condizioni di inattività, un cuore sano adulto batte circa 60-90 (max 100) volte al minuto. Sotto questo parametro (fino a 50 bpm) vi è un'attitudine alla bradicardia, anche se ciò non richiede attenzione medica particolare; oltre potrebbe costituire un problema, anche se sono numerosissimi gli sportivi con meno di 50 bpm privi di qualunque sintomo o condizione disagevole. Tra 90 e 100 il valore è ancora considerato normale, ma tassi persistenti tra 80-100 bpm, soprattutto durante il sonno, possono costituire segni di ipertiroidismo o anemia. Oltre a 100 bpm si parla di tachicardia.

Un'alta frequenza cardiaca a riposo è associata ad un incremento della mortalità cardiovascolare e di tutte le cause nella popolazione generale e nei pazienti con malattie croniche. Una frequenza cardiaca a riposo più rapida è quindi associata ad una minore aspettativa di vita ed è considerata un forte fattore di rischio per le malattie cardiache e l'insufficienza cardiaca, indipendentemente dal livello di idoneità fisica. È stato dimostrato che una frequenza cardiaca a riposo superiore a 65 bpm ha un forte effetto, seppur indipendente, sulla mortalità prematura; un aumento di 10 battiti al minuto della FC a riposo ha dimostrato di essere associato a un aumento del 10-20% del rischio di morte. Gli uomini senza evidenze per malattie cardiache e una frequenza cardiaca a riposo di oltre 90 bpm hanno un rischio cinque volte maggiore di morte cardiaca improvvisa. Gli uomini con una frequenza cardiaca a riposo di oltre 90 bpm hanno un aumento quasi doppio del rischio di mortalità per malattie cardiovascolari; nelle donne l'aumento è addirittura del triplo.

Cambiamenti dello stile di vita e terapie farmacologiche possono essere utili per diminuire le elevate frequenze cardiache a riposo. L'esercizio fisico è una misura potenzialmente utile e da prendere in considerazione quando la frequenza cardiaca a riposo di un individuo è superiore a 80 bpm. Anche la dieta ha dimostrato di essere benefica nell'abbassare la frequenza cardiaca a riposo: negli studi sulla FC a riposo e il rischio di morte e complicanze cardiache nei pazienti con diabete di tipo 2, il consumo di legumi ha dimostrato di ridurre la frequenza cardiaca a riposo. Si pensa che ciò avvenga perché, oltre ad avere degli effetti benefici diretti, questi alimenti incidano riducendo i grassi saturi e il colesterolo.

A prescindere dalla predisposizione individuale, lo sport aerobico praticato per molti anni e con grossi carichi di lavoro tende a ridurre la FC, sia a riposo, sia durante l'attività. Al contrario, le discipline ad alta intensità (HIT) permettono di mantenere la capacità di raggiungere altissimi battiti al minuto negli sforzi massimali e sub massimali.

La frequenza cardiaca a riposo può essere influenzata anche da certi farmaci; ad esempio, gli stimolanti come amfetamine tendono ad aumentarla, mentre sedativi e antidepressivi ne favoriscono la riduzione.

La frequenza cardiaca viene misurata sia a riposo che sotto sforzo, a seconda dell'indagine che si desidera effettuare; mentre la prima è parte integrante di qualunque visita medica di base, quest'ultimo caso è particolarmente riferito al controllo per l'idoneità sportiva agonistica.

Quanti battiti di notte?

Durante il sonno la frequenza cardiaca mediamente diminuisce, anche se in determinate fasi può addirittura aumentare rispetto ad una condizione di veglia e riposo.

Ad esempio, se da svegli registriamo 58-64 bpm a riposo, durante il sonno questi possono scendere a 50 e, in alcuni casi, addirittura a 40.

Cosa può Aumentarla o Diminuirla?

Principali fattori che aumentano la frequenza cardiaca e la forza di contrazione

Fattori Effetto
Nervi cardioacceleratori Rilascio di neuroepinefrina
Propriocettori Aumento della frequenza durante l'esercizio
Chemocettori Riduzione dei livelli di ossigeno, aumento degli ioni idrogeno, anidride carbonica e acido lattico
Barocettori Diminuito tasso di contrazione, che indica la diminuzione del volume / pressione del sangue
Sistema limbico Anticipazione dell'esercizio fisico o di emozioni forti
Catecolamine Aumento epinefrina e norepinefrina
Ormoni tiroidei Aumento del T3 e del T4
Calcio Aumento del calcio
Potassio Riduzione del potassio
Sodio Riduzione del sodio
Temperatura corporea Aumento della temperatura corporea
Nicotina e caffeina Stimolanti, aumentano il lavoro cardiaco

Fattori che riducono la frequenza cardiaca e la forza di contrazione

Fattori Effetto
Nervi cardioinibitori (vago) Rilascio di acetilcolina
Propriocettori Riduzione della frequenza dopo l'esercizio
Chemocettori Aumento dei livelli di ossigeno, aumento degli ioni idrogeno e anidride carbonica
Barocettori Aumento del tasso di contrazione, che indica l'aumento del volume / pressione del sangue
Sistema limbico Anticipazione del rilassamento
Catecolamine Riduzione di epinefrina e norepinefrina
Ormini tiroidei Riduzione del T3 e del T4
Calcio Riduzione del calcio
Potassio Aumento del potassio
Sodio Aumento del sodio
Temperatura corporea Riduzione della temperatura corporea

Quando sono pericolosi i battiti bassi?

Battiti inferiori a 50/min definiscono un quadro di bradicardia.

Questa, tuttavia, di per sé non è una condizione maligna (anzi, è tipica dello sportivo). Può diventarlo se la circolazione ai tessuti risultasse insufficiente (ribadiamo, non è il caso degli atleti). In tal caso, potrebbero comparire sintomi quali:

Come Misurarla

Come misurare la frequenza cardiaca?

Per ottenere il giusto valore di frequenza cardiaca a riposo è necessario svolgere il rilevamento per almeno 3 / 5 giorni consecutivi, calcolandone poi la media matematica.

La misurazione della frequenza cardiaca a riposo dev'essere effettuata la mattina (quindi a riposo), appena alzati (pertanto a digiuno) e dopo essere rimasti in posizione supina per qualche minuto – in alternativa, da seduti.

Il metodo più semplice è quello strumentale, poiché riduce al minimo l'errore operatore-dipendente.

Apparati che consentono di misurare la frequenza cardiaca a riposo sono: cardiofrequenzimetro (toracico o da polso), saturimetro pulsossimetr,sfigmomanometro elettronico (non manuale, che invece richiede una specifica competenza d'utilizzo) e stetoscopio.

Svolge questa funzione anche l'elettrocardiogramma, tuttavia dedicato ad approfondimenti diagnostici più complessi, generalmente svolti in ambito sanitario e da personale competente.

Come misurare la frequenza cardiaca senza cardiofrequenzimetro?

La misurazione della frequenza cardiaca a riposo va effettuata palpando l'arteria radiale (al polso) oppure l'arteria carotide (sul collo), sentendo la variazione di pressione sui polpastrelli. L'arco di tempo ideale è un minuto intero, durante il quale è necessario contare i battiti con precisione. È bene ricordare che la forza applicata dev'essere leggera, soprattutto in corrispondenza della carotide.

In alternativa è possibile rilevare le pulsazioni in maniera segmentata, ad esempio ogni 10, 15 o 20 secondi, annotandole in una tabella ed estrapolando il valore definitivo al termine (moltiplicando x 6 nel primo caso, x 4 nel secondo e x 3 nel terzo).

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Autore

Riccardo Borgacci

Riccardo Borgacci

Dietista e Scienziato Motorio
Laureato in Scienze motorie e in Dietistica, esercita in libera professione attività di tipo ambulatoriale come dietista e personal trainer