Fare sport in aree inquinate fa meno bene?

Fare sport in aree inquinate fa meno bene?
Ultima modifica 04.01.2022
INDICE
  1. Cosa dice lo studio statunitense
  2. Benefici dello sport in mezzo alla natura

Molte persone preferiscono praticare attività fisica all'aperto piuttosto che in spazi chiusi, soprattutto se si tratta di discipline cardio come la corsa o la camminata o uno sport di squadra.

Tuttavia, benché sia noto che allenarsi outdoor porti con sé molti benefici, pare che non sia così in qualunque circostanza. Chi lo fa in aree caratterizzare da un alto inquinamento atmosferico, infatti, sembra debba fare i conti con la diminuzione di molti di questi benefici per la salute. In particolare, sarebbero quelli legati al cervello a scomparire quasi del tutto nei casi di attività fisica svolta in zone molto inquinate, rispetto a chi fa movimento in aree prive o con una minor quantità di smog.

A sostenerlo è uno studio realizzato dall'Università dell'Arizona a Tucson e pubblicato sulla rivista scientifica Neurology.

Cosa dice lo studio statunitense

L'autrice dello studio, la ricercatrice dell'Università dell'Arizona Melissa Furlong, per formulare questa tesi è partita da un paio di fatti già noti a livello scientifico, ovvero che l'esercizio fisico svolto energicamente possa aumentare l'esposizione all'inquinamento atmosferico e che studi precedenti abbiano già mostrato effetti negativi dell'inquinamento sul cervello.

Alla luce di ciò, quello compiuto dall'ateneo statunitense si è rivelato un ulteriore passo avanti. «Abbiamo dimostrato che l'attività fisica è associata a migliori marcatori della salute del cervello nelle aree con un minor inquinamento atmosferico, ma anche come alcuni effetti benefici scompaiano se l'allenamento avviene in zone con maggiori livelli di inquinamento atmosferico», ha sottolineato Melissa Furlong.

Questa scoperta tuttavia non vuole suonare come un campanello d'allarme eccessivo e suggerire alle persone che vivono nelle grandi città di smettere di praticare sport all'aria aperta, anche perché secondo lo studio l'effetto dell'inquinamento atmosferico sulla salute del cervello sarebbe comunque modesto.

Nello specifico i ricercatori hanno scoperto infatti che un'attività fisica energica in zone caratterizzate da aria inquinata riduce l'iperintensità della sostanza bianca, mantenendo così basso il suo volume, ma non sembrerebbe avere alcun effetto sulla materia grigia, che costituisce invece la corteccia cerebrale e il cui volume rimarrebbe inalterato.

Di questo fenomeno i responsabili sono il biossido di carbonio, un gas tossico generato dalla combustione; e i particolati, un insieme di particelle classificate come altamente inquinanti e capaci di creare danni alla salute di varie entità.

Entrambe le sostanze entrano facilmente in contatto con chi pratica attività fisica all'aperto, e a loro si unisce anche il biossido di azoto, che però non essendo un gas rimane intrappolato a livello del suolo.

Uno studio ancora embrionale

Lo studio dell'Università dell'Arizona pur essendo ancora parziale getta le basi per approfondimenti futuri e possibili interventi istituzionali collettivi.

«Sono necessarie ulteriori ricerche, ma se i nostri risultati dovessero essere replicati, le politiche pubbliche potrebbero essere utilizzate per affrontare la questione dell'esposizione delle persone all'inquinamento atmosferico durante l'esercizio fisico - ha continuato Furlong - Ad esempio, poiché una quantità significativa di inquinamento atmosferico deriva dal traffico, la promozione della corsa o della bicicletta lungo percorsi lontani dal traffico intenso può essere più vantaggiosa».

Benefici dello sport in mezzo alla natura

Per chi ha la possibilità di allontanarsi dai centri urbani e praticare attività fisica all'aperto immerso nella natura, i benefici sono però indubbiamente elevati e abbracciano diversi aspetti.

Aumenta la produzione di Vitamina D

Allenarsi sotto la luce del sole agisce positivamente sulla pelle, aumentando la produzione di vitamina D, fondamentale per l'assorbimento di calcio e fosforo. Questo processo rende più forti le ossa e previene molte patologie dell'apparato scheletrico, prima tra tutte l'osteoporosi.

La vitamina D rende anche le articolazioni più flessibili. Ovviamente quando ci si allena all'aperto non ci si deve mai dimenticare di applicare la protezione solare contro i danni da raggi UV.

Aumenta il benessere psicofisico

Allenarsi immersi nella natura ha un impatto positivo anche sulla salute psicofisica.

In particolare, essere circondati da uno scenario stimolante e appagante per la vista aumenta la creatività e offre molti stimoli dal punto di vista sensoriale.

Inoltre fare sport in un luogo considerato piacevole diminuisce la sensazione di fatica data dall'attività fisica e la possibilità di annoiarsi e quindi di essere tentati di fermarsi.

Questo a sua volta genera un miglioramento anche dal punto di vista della prestazione.

Fa consumare più calorie

Questo beneficio riguarda la corsa e la camminata, che se svolte all'aperto consentono di bruciare più calorie rispetto a farlo sul tapis roulant.

Correndo su un rullo, infatti, il movimento di quest'ultimo assiste quello corporeo rendendolo meno intenso. Un terreno naturale, invece, oltre a non agevolare in alcun modo la corsa, è spesso scosceso e irregolare e costringono il corpo a sollecitazioni sempre diverse e impreviste. Questo rende l'allenamento non omogeneo e comporta un maggior dispendio energetico.

Combatte l’insonnia

La luce del sole e l'aria fresca aiutano a regolare il ciclo del sonno, quindi allenarsi in un ambiente illuminato naturalmente aiuta a dormire meglio e in modo più continuativo.

 

Attenzione anche alla ripresa sport dopo le vacanze