Come leggere i dati di smartwatch e fitness tracker per migliorare le performance

Come leggere i dati di smartwatch e fitness tracker per migliorare le performance
Ultima modifica 04.12.2020
INDICE
  1. Fitness Tracker: perché sono utili
  2. I parametri più importanti da osservare
  3. Allenamento cardio: come controllare la frequenza cardiaca
  4. Stilare un piano fitness serve a capire i progressi

Fitness Tracker: perché sono utili

Tutti o quasi coloro che svolgono attività fisica con costanza si avvalgono di dispositivi hi-tech per tenere sotto controllo gli allenamenti e misurarne i risultati.

Che si tratti di applicazioni per smartphone o smartwatch, fitness tracker o programmi integrati a biciclette o tapis roulant, ciascuno di questi dispositivi fornisce una grande quantità di dati in tempo reale, non sempre facilmente decifrabili.

I parametri più importanti da osservare

Le funzioni fornite dai software sono diverse e tutte personalizzabili.

Si può monitorare l'attività quotidiana, settimanale e mensile o, ad esempio, analizzare ogni singolo allenamento o esercizio per studiare i progressi di un preciso movimento nel corso del tempo.

Ma, per quanto le opzioni concesse da questi dispositivi siano tantissime, a volte la sensazione è di non sapere bene cosa fare con tutti quei numeri.

Quali sono i più importanti? Quali da monitorare con maggior costanza e quali si possono a volte accantonare? Come analizzare ed eventualmente cambiare le proprie azioni in base a loro?

Queste sono solo alcune delle domande che possono sorgere attivando un dispositivo o App di monitoraggio, e alle quali cercare di dare le giuste risposte per ottenere il meglio dalla propria fitness routine.



Controllare i dati per raggiungere gli obiettivi velocemente

Tenere sotto controllo i dati del proprio allenamento aiuta a raggiungere gli obiettivi fitness che ci si prefigge molto più velocemente e nel modo migliore perché ogni eventuale errore viene subito notato, dando la possibilità di correggerlo immediatamente.

Inoltre, sapere di avere parametri da rispettare induce anche inconsciamente a impegnarsi di più.

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Allenamento cardio: come controllare la frequenza cardiaca

Per chi vuole rimettersi in forma praticando un'attività cardio come corsa, bicicletta o altro, qual è la statistica più importante da guardare? Non la distanza percorsa né le calorie bruciate, il ritmo sostenuto o la costanza con la quale ci si allena.

Fondamentale, invece, non perdere mai di vista i parametri relativi alla frequenza cardiaca.

Osservare questi dati, infatti, indipendentemente dal tipo di allenamento che si sta svolgendo, può aiutare notevolmente a focalizzarsi sul punto di arrivo che ci è prefissati.

Nel corso della giornata, se si utilizza un fitness tracker bisogna tenere conto che ogni esercizio richiede una frequenza cardiaca diversa per dare i risultati sperati e che, se non si è particolarmente allenati le prime volte, la fatica sarà maggiore.

I momenti di frequenza cardiaca più bassi sono utili per aumentare la resistenza, mentre al contrario se si sta cercando di migliorare le proprie prestazioni è importante trascorrere del tempo entro l'85% della frequenza cardiaca massima durante l'allenamento.

Attenzione a non esagerare

Ogni individuo è diverso e, per conoscere il livello massimo che può sopportare, è necessario farsi consigliare dal proprio medico. Tuttavia esiste una stima indicativa di quanto debba essere la frequenza cardiaca massima, ovvero 220 meno il numero corrispondente alla propria età.

Si tratta di un parametro che però varia enormemente perché influenzato da diversi fattori: stile di vita, stato di salute, livello di forma fisica e molto altro. Per questo è necessario effettuare un test accurato del battito cardiaco per stabilirlo con certezza.

Conoscerlo è molto utile, onde evitare di sottoporre il cuore a uno sforzo eccessivo e pericoloso.

Stilare un piano fitness serve a capire i progressi

Alla fine della giornata o della sessione di allenamento, le informazioni fornite dal braccialetto o dal dispositivo scelto sono utili solo se vengono inserite in un piano fitness a lungo raggio e se precedute dalla decisione dell'obiettivo da perseguire. Solo in questo modo sarà possibile compararle in modo da rilevare progressi o eventuali difficoltà e battute d'arresto.

La chiave del successo dei fitness tracker è proprio questa: dare la possibilità di capire in modo chiaro se e quanto ci si stia avvicinando al traguardo agoniato o ai micro obiettivi interni ad esso.

Lo schema d'azione dovrebbe essere questo: scegliere il punto di arrivo, costruire un piano operativo dettagliato per raggiungerlo, utilizzare un fitness tracker per vedere come si stia procedendo rispetto a quel piano e rivedere le strategie di percorso regolarmente, in base ai dati monitorati, fissando se necessario nuovi o diversi obiettivi.

Come modificare il piano se necessario

Inevitabilmente, continuando ad allenarsi in modo costante, la forma fisica dovrebbe migliorare e il tempo passato con la frequenza cardiaca massima abbassarsi.

Ed è proprio in quel momento che tali dati si rivelano preziosi, per continuare la strategia adottata o cambiarla.

Se ad esempio ci si rende conto di aver fatto molti esercizi basati sulla resistenza o di aver svolto un'attività principalmente a bassa frequenza cardiaca nel corso dell'ultima settimana, si può decidere di cambiare qualcosa o aumentare l'intensità, sempre in funzione dell'obiettivo finale.

Se invece si sta operando molto a un livello moderato, si potrebbe aver voglia di portare la propria prestazione a uno step più elevato, oppure, al contrario, se si stai trascorrendo troppo tempo in una zona vicina all'85% o superiore della propria frequenza cardiaca massima, di rallentare.