Cosa sono
I superalcolici sono bevande contenenti alcol etilico; nello specifico, il quantitativo di etanolo deve essere superiore al 12% del volume totale ottenibile mediante la fermentazione microbica dei glucidi.
Tipi di Superalcolici
I superalcolici si distinguono in:
- Acquaviti o distillati
- Liquori
- Creme
Acquaviti o distillati
Si ottengono per distillazione dei mosti fermentati, ottenendo superalcolici con gradazione alcolica tra i 30 ed i 60°; possono essere aromatizzati o invecchiati in fusti di legno, al fine di conferire un aroma ed un gusto particolari, pregiati e caratteristici.
I distillati si classificano in base al tipo di mosto fermentato:
- Distillato di vino: brandy, cognac, armagnac
- Distillato delle vinacce: grappa
- Distillato di frutta: kirsch, peach brandy, slivoviz e calvados
- Distillato di bacche: cassis (more) e fraises (fragole)
- Distillato di cereali: whisky, gin e vodka
- Distillato di piante: rum, tequila e Cachaça.
Liquori
I liquori si ottengono per infusione, macerazione o miscelazione di alcol etilico ad altri ingredienti; questi superalcolici sono composti da alcool, acqua e zucchero, con l'aggiunta di principi aromatici o amari in proporzione variabile.
Creme
Le creme sono liquori ad elevato contenuto zuccherino e moderatamente alcolici, tra i 15° ed i 28°; alla dicitura "crema di" segue il nome dell'ingrediente specifico, riservato a liquori con tasso zucchero di 250g/l (crema di banana, cassis, menta, cacao ecc.).
Superalcolici e Salute
Il consumo di superalcolici (come quello del tabacco - tabagismo) è un argomento tanto importante quanto delicato.
Consumo di superalcolici: quanto è diffuso?
In uno studio statistico recente, è emerso che tra i "consumatori" di bevande contenenti alcol, il 22% del campione consuma quotidianamente da 1 ad oltre 4 bicchieri di superalcolici, e tra i giovani la preferenza di queste bevande rispetto a birra, vino o altro raggiunge circa l'8% del totale. Inoltre, è interessante constatare che il 57% del campione, pur definendosi "consumatore" abituale, non fa uso giornaliero di alcolici, e, al contrario, una minor parte del gruppo analizzato, pur definendosi "non consumatore", beve quotidianamente vino, birra o superalcolici. Se ne deduce che la percezione del consumo di alcolici e superalcolici, oltre ad essere estremamente soggettiva, potrebbe essere influenzata dalla tendenza all'abuso di queste bevande.
Regolamentazione del commercio di superalcolici
La libertà o meno di produrre, distribuire, utilizzare o consumare sostanze o prodotti che NON apportano alcun beneficio, ed incrementano esponenzialmente il rischio di patologie e di mortalità, è da sempre oggetto di numerose controversie; si tratta di distinguere e/o prediligere il diritto commerciale dalla tutela della salute pubblica.
Fortunatamente, a tal proposito la ricerca scientifica e la statistica dimostrano chiaramente che:
...per quanto sia " la dose a fare il veleno", è possibile affermare (senza alcun dubbio!) che... I SUPERALCOLICI NUOCIONO GRAVEMENTE ALLA SALUTE! Pertanto, la commercializzazione di tali bevande dovrebbe essere scrupolosamente regolamentata e controllata.
Superalcolici: alimenti "vuoti" e pericolosi
Mentre in altre bevande fermentate è possibile individuare un certo quantitativo di componenti nutrizionali (ad esempio, i polifenoli nel vino rosso ed alcune vitamine del complesso B nella birra) associati ad un modesto quantitativo di etanolo, nei superalcolici (in particolar modo nei liquori e nelle creme) prevalgono in assoluto la componente anti-nutrizionale dell'alcol etilico e/o l'apporto eccessivo di zuccheri semplici.
Detto ciò, dovrebbe essere lampante che il consumo di superalcolici, oltre a non comportare benefici, tende ad arrecare danni di natura tossica a carico di tutti i tessuti corporei (sistema nervoso compreso). Inoltre, è doveroso specificare che, oltre alla nocività diretta e immediata dell'alcool sul SNC, nel medio e lungo termine il consumo frequente di bevande contenenti alcol (soprattutto i superalcolici) favorisce lo sviluppo di una vera e propria dipendenza psicofisica (alcolismo o etilismo).
Statistiche allarmanti
In base a quanto riportato dal sito internet dell'ISTAT: "i comportamenti a rischio nel consumo di alcol riguardano 8 milioni e 624 mila persone, il 16,1% della popolazione di 11 anni e più, quota stabile nel tempo"; una bella fetta di popolazione! ...e se mi è concesso... una bella porzione di denaro pubblico sanitario, in quanto l'etilismo provoca:
- Danni al Sistema Nervoso Centrale (SNC)
- Esofagiti e/o ulcere esofagee
- Lesioni della mucosa gastrica e duodenale
- Indebolimento o atrofia muscolare e relativo infarto miocardico
- Danni epatici (Epatite Alcolica, Steatosi alcolica)
- Danni pancreatici
- Atrofia dei testicoli e relative impotenza e ginecomastia
- Aumento degli episodi di vomito e diarrea (malassorbimento e malnutrizione)
- Alterazione della funzionalità intestinale
- Aumento del rischio tumorale in diversi distretti: bocca, gola, esofago, stomaco e fegato, ma può contribuire anche all'insorgenza di tumori del seno e del colon
- Dipendenza psicofisica.
I superalcolici sono bevande che, se consumate con estrema moderazione, non DOVREBBERO arrecare danni significativi all'organismo sano; tuttavia, vista la totale inutilità nutrizionale dei superalcolici ed i rischi correlati alla sindrome da abuso cronico, è consigliabile limitare, o meglio eliminare, qualsiasi tendenza al consumo abituale (anche se modesto) di questi prodotti.
Bibliografia:
- Trattato completo degli abusi e delle dipendenze. Volume 1 – U. Nizzoli, M. Pissacroia – Piccin – pag 1239
- La riforma del codice della strada. La nuova disciplina dopo la legge 120/2010 – Strumenti legali – pag 391
- Istat.it - Periodo di riferimento: Anno 2010 - Diffuso il: martedì 5 aprile 2011