Ultima modifica 22.11.2019

Lo Zolfo alimentare è un componente essenziale

Lo zolfo alimentare è una componente ORGANICA naturalmente presente sia negli alimenti che nel corpo umano (circa 140g). Trattasi di un elemento PLASTICO, in quanto costituisce parte degli amminoacidi solforati: metionina, cisteina e cistina; è quindi presente anche nel glutatione, nel coenzima A, nella tiamina (vit. B1), nella biotina (vit H) e nell'insulina.

Cistina Struttura Chimica

Struttura chimica della cistina, un amminoacido contenente zolfo

Inoltre, lo zolfo e gli elementi che lo contengono partecipano alla costituzione del tessuto connettivo, dei mucopolisaccaridi e degli acidi biliari. Un integratore organico di zolfo, il metilsulfonilmetano o MSM, viene per questo proposto nel trattamento dell'artrosi.
Lo zolfo alimentare viene assorbito nell'intestino tenue mentre le vie di eliminazione principali sono le urine e le feci. Le condizioni carenziali sono rare e lo stesso vale per l'eccesso, che verosimilmente causa disturbi dello sviluppo fisico e crescita insufficiente.
Le fonti alimentari dello zolfo sono in maggior misura i cibi di origine proteica (uova, carne, pesce e formaggi), mentre sotto forma di solfati possono essere introdotti con l'acqua potabile e con i prodotti ortofrutticoli.

Solfati: composti tossici dell'atmosfera e degli alimenti contaminati

I solfati sono composti INORGANICI NON NATURALMENTE presenti negli alimenti e la loro concentrazione eccessiva può essere estremamente dannosa alla salute dell'uomo.
I solfati diventano tossici se raggiungono concentrazioni eccessive; spesso, queste sono il risultato della somma tra gli agenti inquinanti ed i solfati regolarmente utilizzati per le lavorazioni tecnologiche; i solfati inquinanti possono finire sugli alimenti dall'aria atmosferica o attraverso le piogge inquinate (piogge acide), mentre l'applicazione di solfati utili alle lavorazioni alimentari è sottoposta a specifici disciplinari per il loro utilizzo. Purtroppo, seppur regolamentati, questi ultimi non tengono conto dei solfati complessivamente introdotti, pertanto la loro assunzione con la dieta dovrebbe comunque essere limitata.
Nel complesso, i solfati derivano soprattutto da:

NB. E' importante non confondere i solfati (finora descritti) con gli additivi alimentari a base di SOLFITI (SO32-) ed ANIDRIDE SOLFOROSA; questi ultimi sono conservanti generalmente contenuti nel vino, nelle bevande, nel pesce, nella frutta secca ecc.

Maggiori informazioni sui solfiti sono riportate in questo articolo.

Tossicità dei solfati

Quantità eccessive di solfati negli alimenti possono far comparire una deficienza di rame, altrimenti sufficiente ad ottemperare ai normali fabbisogni fisiologici.


Bibliografia:

  • Chimica degli alimenti – P. Cabras, A. Martelli - pag 83
  • Livelli di Assunzione Raccomandata dei Nutrienti per la Popolazione Italiana (LARN ) – Società Italiana Nutrizione Umana (SINU)
  • Il libro completo dei minerali per la salute - J. I. Rodale – Dimetra - pag 140

Autore

Riccardo Borgacci

Riccardo Borgacci

Dietista e Scienziato Motorio
Laureato in Scienze motorie e in Dietistica, esercita in libera professione attività di tipo ambulatoriale come dietista e personal trainer