Colesterolo Alto: come riconoscerlo?

Colesterolo Alto: come riconoscerlo?
Ultima modifica 09.01.2020
INDICE
  1. Introduzione
  2. Colesterolo Alto
  3. Sintomi
  4. Conclusioni

Introduzione

Colesterolo alto: perché è pericoloso?

Il colesterolo alto è un'alterazione metabolica che può determinare tutta una serie di spiacevoli complicazioni, tra le quali figurano anche l'infarto, l'ictus e la morte improvvisa; per questo motivo è necessario che tutti siano in grado di riconoscere l'ipercolesterolemia ed i suoi pericoli. Da tale consapevolezza scaturisce però una domanda:

"Il colesterolo alto si manifesta con veri e propri sintomi oppure no?"

Prima di rispondere a questa domanda è necessario capire l'importanza dei giusti livelli di colesterolo nel sangue e perché risulta determinante contenerli entro certi limiti.

Generalità sul colesterolo

Il colesterolo è una molecola steroidea normalmente presente in tutti i tessuti (e alimenti) di origine animale, dove svolge numerose ed essenziali funzioni di tipo metabolico e strutturale. Tra queste ricordiamo: precursore di ormoni steroidei (ad es. testosterone ed estrogeni), precursore vitaminico (della vit. D), composizione delle membrane cellulari e della bile (succo digestivo-emulsionante prodotto dal fegato ed immagazzinato-liberato dalla cistifellea) ecc. Il colesterolo si sposta tra i vari distretti dell'organismo grazie al torrente linfatico ed a quello ematico ma, essendo un lipide, non è in grado di sciogliersi nel liquido idrofilo; per questo motivo, il colesterolo utilizza come mezzo di soluzione e propagazione (nella linfa e nel sangue) certe grosse molecole complesse e solubili dette lipoproteine (LP). Tutte le lipoproteine hanno una funzione specifica (alcune lo trasportano alle periferie - LDL o CATTIVO - altre lo veicolano al fegato - HDL o BUONO) e per la salute dell'organismo è fondamentale che siano quantitativamente e qualitativamente (composizione molecolare) in perfetto equilibrio. Nel momento in cui i "carrier" aumentano, diminuiscono, vanno incontro ad ossidazione o non possiedono le giuste interazioni con i recettori (difetto interno delle LP o dei recettori con i quali devono interagire a livello di fegato e tessuti), si instaura un'alterazione metabolica detta dislipidemia. Esistono diversi tipi di dislipidemia, differenti per il tipo di lipide e LP coinvolti (colesterolo e/o trigliceridi), e per la rispettiva causa eziopatologica (forme primitive – ereditarie e/o legate a fattori ambientali – e secondarie, dovute ad altre patologie); nel caso delle forme primitive, è molto importante suddividere quelle ereditarie sulla base del difetto genetico responsabile della mutazione.

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Colesterolo Alto

Cause di colesterolo alto

Il colesterolo presente nell'organismo umano ha due fonti ben distinte: endogena (produzione epatica - in prevalenza) ed esogena (apporto alimentare tramite cibi di tipo animale - in minor parte). Quando il colesterolo è alto aumenta, più o meno significativamente in base all'entità e ad altri eventuali fattori di rischio, il rischio cardiovascolare (cardiopatia ischemica e sindrome vascolare cerebrale). Il colesterolo alto è valutato attraverso la misurazione delle lipoproteine (LP) di trasporto nel sangue; i rispettivi criteri di valutazione sono: colesterolo totale (col TOT) e colesterolo cattivo (col LDL). Tralasciando le forme secondarie, quelle primarie di colesterolo alto interessano la genetica e/o lo stile di vita; le genetiche possono essere di tipo: ipercolesterolemia familiare, ipercolesterolemia poligenica e iperlipemia a fenotipi multipli (con colesterolo e trigliceridi alti). Le forme secondarie di colesterolo alto scatenate da uno stile di vita scorretto hanno come agenti predisponenti: sedentarietà, alimentazione ricca di acidi grassi saturi, alimentazione ricca di acidi grassi idrogenati, alimentazione ricca di colesterolo, iperinsulinemia e/o diabete mellito tipo 2. Si tratta di argomenti molto specifici e difficilmente comprensibili ma assolutamente determinanti nella comprensione di quanto seguirà nei paragrafi successivi.

Sintomi

Il colesterolo alto provoca sintomi?

Il colesterolo alto non prova veri e propri sintomi; tuttavia, le forme più gravi determinano l'insorgenza di alcuni segni clinici. La differenza tra un sintomo ed un segno clinico è costituita semplicemente dal punto di vista: mentre il sintomo corrisponde alla percezione del paziente (è quindi soggettivo), il segno clinico è riconosciuto oggettivamente dal medico operante. Quelli che interessano le forme più gravi di colesterolo alto possono essere interpretati nell'uno e nell'altro modo a seconda dei casi.

Il colesterolo alto può comportare un suo deposito in certi distretti. Oltre a favorire la formazione delle placche aterosclerotiche nei vasi sanguigni, con aumento del rischio cardiovascolare (il che non rappresenta un sintomo bensì una complicanza), questo accumulo può interessare sia la cute, sia i tendini muscolari del malato: stiamo parlando degli xantomi. Gli xantomi sono segni clinici che, in molti casi, al tatto vengono avvertiti distintamente anche dal paziente (pur non provocando sensazioni dolorose); inoltre, quelli cutanei risultano anche ben visibili. Queste caratteristiche collocherebbero gli xantomi anche tra i sintomi del colesterolo alto, e non solo tra i segni clinici.

Nota: gli xantomi si manifestano prevalentemente nelle forme genetiche (ipercolesterolemia familiare ed ipercolesterolemia familiare combinata) poiché queste malattie determinano livelli ematici di colesterolo talmente alti da provocare anche il deposito periferico; ad ogni modo ciò non significa che in assenza di xantomi il rischio cardiovascolare sia da considerare sempre moderato. L'ipercolesterolemia, anche se meno grave rispetto ai casi su menzionati, quindi senza xantomi, è comunque un fattore di rischio estremamente importante. Esiste una certa distinzione che interessa la correlazione dei diversi tipi di accumulo con le rispettive cause e le eventuali complicanze del colesterolo alto. Gli xantomi si formano per inglobo del colesterolo da parte dei macrofagi che mutano in grosse cellule schiumose, il che indica anche un notevole livello di infiammazione (da qui la correlazione con il rischio di cardiopatia ischemica e sindrome vascolare cerebrale). Per individuare gli xantomi tendinei è spesso necessario ricorrere alla palpazione, in particolare di: tendine di Achille o calcaneare, tendine rotuleo e tendini dei muscoli estensori delle dita. Al contrario, quelli cutanei sono ben visibili e si distribuiscono tra: palpebre, pieghe del volto e palmi delle mani; arti e glutei; sulle articolazioni. A questo punto, i gentili lettori si chiederanno:

"Quando il colesterolo alto è di tipo primario, causato solo da fattori ambientali o dall'associazione con forme poligeniche (generalmente meno gravi), esistono segni clinici o sintomi altrettanto visibili ed importanti?"

La risposta non è ben definita; l'insorgenza degli xantomi è correlata a livelli di colesterolo abnormi che, fortunatamente, non sono poi così frequenti. Per contro, la formazione delle placche aterosclerotiche (oltre a risultare pressoché silente) può manifestarsi, a lungo termine, anche con livelli di colesterolo decisamente meno importanti. Questa differenza è essenziale in quanto buona parte dei soggetti con colesterolo alto non percepisce alcun sintomo e non vede nessun segno clinico, ragion per cui a volte non interviene per moderarne le concentrazioni ematiche subendo così un aumento lento ma inesorabilmente del rischio di complicanze. Quando quest'ultime si manifestano con i loro sintomi caratteristici è ormai troppo tardi per prevenire serie conseguenze per la salute.

Possibili complicanze del colesterolo alto Sintomi caratteristici
Angina Pectoris

Forte senso di oppressione, come se il petto fosse stretto da una morsa; i sintomi dolori possono irradiarsi sino al collo, al braccio sinistro, alla spalla, alla mandibola e alla parte centrale della metà superiore dell'addome. In genere tale sintomatologia è aggravata dall'attività fisica, dall'aria fredda, dallo stress e da tutte le altre situazioni in cui le richieste energetiche del cuore aumentano considerevolmente rispetto alla condizione di riposo.

Infarto Miocardico

Dolore toracico (come un peso o una morsa al centro del petto), localizzato tipicamente dietro lo sterno, che può irradiarsi a tutto al petto al collo, al braccio sinistro, alla spalla, alla mandibola e alla parte centrale della metà superiore dell'addome e alle scapole. Può accompagnarsi a sudorazione fredda, nausea, vomito, debolezza e vertigini.

Infarto cerebrale (Ictus)

Insorgenza improvvisa di vertigini, con perdita di equilibrio e coordinazione dei movimenti; difficoltà di esprimersi con la parola o di comprensione di quanto ci viene detto; paralisi o intorpidimento, debolezza, formicolii o paralisi su un lato del corpo; disturbi della visione, cecità da un occhio, visione offuscata o visione doppia; violento mal di testa.

Claudicatio intermittens Comparsa di un dolore crampiforme che assale un arto inferiore durante uno sforzo fisico, regredisce con il riposo e si ripresenta in occasione di un nuovo utilizzo prolungato dell'arto. Con il perpetuare dello sforzo il dolore, classicamente localizzato al polpaccio, si intensifica progressivamente sino a rendere impossibile l’esecuzione del movimento.

Conclusioni

Riconoscere il colesterolo alto: conclusioni

Concludendo, l'unico sistema per assicurarsi di non soffrire di colesterolo alto è quello di effettuare periodicamente le rispettive analisi del sangue. In pratica, nella popolazione generale, il colesterolo (col) può essere definito alto quando: il col TOT plasmatico è superiore a 199-239 mg/dl ed il col LDL plasmatico è maggiore di 129-159 mg/dl. Poi, oltre al colesterolo TOT e LDL alti, incrementano significativamente il rischio cardiovascolare anche l'insufficienza di col HDL o BUONO (<40 mg/dl nell'uomo/donna in menopausa e < 50 mg/dl nella donna fertile) ed il rapporto sfavorevole tra il col LDL o CATTIVO e il col HDL o BUONO (se >3). Accertandosi che i propri parametri ematici rientrino nella norma è possibile ridurre significativamente il rischio cardiovascolare complessivo.

Autore

Riccardo Borgacci

Riccardo Borgacci

Dietista e Scienziato Motorio
Laureato in Scienze motorie e in Dietistica, esercita in libera professione attività di tipo ambulatoriale come dietista e personal trainer