Ultima modifica 18.03.2020

Generalità

Il rosmarino è un arbusto perenne classificato nella famiglia delle Lamiaceae (o Labiatae che dir si voglia), appartenente al Genere Rosmarinus e alla Specie officinalis (nomenclatura binomiale: Rosmarinus officinalis).
RosmarinoSi tratta di una pianta sempreverde, tipica della macchia mediterranea e della flora canaria, che cresce dal livello del mare fino a 1200m di altitudine. Il rosmarino appare come un cespuglio che non supera i 2m di altezza, caratterizzato da rami ascendenti o prostrati (a seconda della varietà). Le foglie sono aghiformi, coriacee, lineari, color verde scuro, lucide superiormente e tomentose (vellutate) sul lato inferiore.

Il rosmarino produce infiorescenze azzurre tendenti al lilla o, certe volte, bianco-rosate; queste sbocciano senza interruzione nei climi più caldi, mentre al nord Italia solo dalla primavera a fine estate. Il rosmarino produce frutti (di tipo tetrachenio) piccoli, lisci e color bruno.
La composizione chimica del rosmarino è piuttosto varia e, oltre alle molecole lipofile dell'olio essenziale, pare soprattutto ricca di antiossidanti e sali minerali. Tra i macronutrienti energetici prevalgono i carboidrati.

Utilizzi

In Cucina

In cucina, il rosmarino è considerato un'erba aromatica, grazie al contenuto di borneolo, acetato di bornile, cineolo, α-pinene e canfora; è impiegato per impreziosire il sapore sia dei cibi (nelle salse, nelle carni, nei legumi ecc.) che delle bevande (vino, liquori, distillati, aceto ecc.).




Vedi altre ricette a base di rosmarino

In Fitoterapia

In base agli standard qualitativi della farmacopea ufficiale italiana, l'olio essenziale di rosmarino (ottenuto per distillazione in corrente di vapore dei rametti freschi) deve contenere almeno il 10-15% di borneolo e l'1,5-5,5% d borneolo esterificato.
In fitoterapia - se assunto per via orale (1-3 goccie al giorno in un cucchiaino di miele - , l'olio essenziale di rosmarino è utile nella lotta ai disagi digestivi (grazie all'azione spasmolitica sulle vie biliari e sull'intestino tenue); parallelamente, quando applicato sulle articolazioni (in formule tipo pomate) rappresenta un valido sostegno contro i reumatismi.
Altre molecole ben presenti nel rosmarino sono acidi fenolici, flavonoidi, diterpeni e triterpeni; sono tutti composti antiossidanti ben presenti negli estratti di questa pianta, per questo utile nella lotta dell'organismo ai radicali liberi, come antimicrobico (batteriostatico) e come conservante (contro l'irrancidimento dei lipidi negli alimenti e nei cosmetici). I fattori antiossidanti più presenti sono senz'altro l'acido carnosico e l'acido rosmarinico.

Composizione per: 100g di Rosmarino - Valori di riferimento delle Tabelle di Composizione degli Alimenti INRAN
Rosmarino Valori nutrizionali

Valori nutrizionali (per 100 g di parte edibile)

Parte edibile 100.0%
Acqua 72.5g
Proteine 1.4g
Amminoacidi prevalenti -
Amminoacido limitante -
Lipidi TOT 4.4g
Acidi grassi saturi - mg
Acidi grassi monoinsaturi - mg
Acidi grassi polinsaturi - mg
Colesterolo 0.0mg
Carboidrati TOT 13.5g
Amido 0.0g
Zuccheri solubili 13.5g
Fibra alimentare - g
Fibra solubile - g
Fibra insolubile - g
Energia 96.0kcal
Sodio 15.0mg
Potassio 280.0mg
Ferro 8.5mg
Calcio 370.0mg
Fosforo 20.0mg
Tiamina 0.1mg
Riboflavina - mg
Niacina - mg
Vitamina A 92.0 µg
Vitamina C 29.0mg
Vitamina E - mg

Tra le funzioni del rosmarino spiccano anche quelle cicatrizzante, stimolante, balsamica, diuretica, contro la dismenorrea e le affezioni dell'apparato respiratorio. E' utile nel lavaggio dei capelli grassi e delle pelli impure. Non mancano quindi le applicazioni nel settore cosmetico, ma anche in quello farmaceutico, dei profumi, dei prodotti da toeletta e nelle acque di colonia.
Le controindicazioni all'assunzione di olio essenziale di rosmarino sono fondamentalmente legate a reazioni avverse in caso di epilessia, gravidanza e ipersensibilità.

Ambiente, Clima e Coltivazione

Il rosmarino è una pianta che non richiede cure particolari e si adatta a terreni dal pH molto variabile; d'altro canto, questa componente sembra incidere significativamente sulla composizione chimica dell'olio essenziale, dato che con un pH più basico aumenta la concentrazione di canfora.

Se il rosmarino cresce in terreni fertili, ricchi di sostanze azotate, diventa molto rigoglioso ma poco aromatico; al contrario, la stessa pianta ricavata da un suolo sabbioso e ghiaioso, nonché poco irrigato (tipicamente costiero), acquisisce un bouquet decisamente più intenso.
Il rosmarino può essere riprodotto sia con la semina (primavera) che per talea; per semina, alla radicazione sono necessari circa 2 anni, mentre per talea i tempi si riducono drasticamente. Le piante possono essere messe a terra ad una distanza di circa 1,5m tra le file e 0,5m nella fila stessa; la durata media della coltura è di circa 5-6 anni, ma può durare fino a 10. Il rosmarino non tollera le basse temperature.

Caratteristiche Nutrizionali

Se paragonato ad un ortaggio a foglia, il rosmarino ha un apporto energetico piuttosto elevato, fornito prevalentemente dai glucidi semplici; d'altro canto, il suo utilizzo come pianta aromatica (pochi grammi) non incide sul bilancio calorico giornaliero.
Tra i costituenti utili del rosmarino troviamo vitamine, antiossidanti e sali minerali; per quel che concerne il primo gruppo, la più importante è senz'altro l'acido ascorbico o vit. C, ma anche i retinolo equivalenti non deludono; degli antiossidanti abbiamo già parlato nei paragrafi precedenti, mentre in merito ai sali minerali si evincono straordinarie concentrazioni di calcio, ferro e potassio.


Autore

Riccardo Borgacci

Riccardo Borgacci

Dietista e Scienziato Motorio
Laureato in Scienze motorie e in Dietistica, esercita in libera professione attività di tipo ambulatoriale come dietista e personal trainer