Ultima modifica 02.04.2020
INDICE
  1. Cosa Sono
  2. Proprietà Nutrizionali
  3. Dieta
  4. Botanica

Cosa Sono

Cosa sono i Pistacchi di Bronte?

I Pistacchi di Bronte – o pistacchi verdi di Bronte, fratusche in dialetto – sono semi oleosi commestibili prodotti da una specie botanica (fratuscara in dialetto) originaria dell'Asia Minore.

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L'albero del pistacchio "originale" è stato poi differenziato in numerose varietà coltivate in diverse parti del mondo con clima arido o semi desertico. Non è quindi un caso che, nei pressi dell'omonima località siciliana, si produca questo pregiatissimo pistacchio il quale, a differenza degli altri – gran parte dei quali è di importazione – gode del riconoscimento di Denominazione di Origine Protetta (DOP) e del Presidio Slow Food.

I Pistacchi di Bronte rientrano nell'insieme della frutta secca – da non confondere con quella disidratata. Dal punto di vista nutrizionale non vengono meglio inquadrati, ovvero non rientrano in nessuno dei VII gruppi fondamentali degli alimenti. Hanno infatti proprietà chimiche promiscue, che li accomunano ma al tempo li dissociano da tutti gli altri insiemi di prodotti affini – cereali, legumi, oli e grassi da condimento e frutta. In linea generale, si potrebbe riassumere che i pistacchi di Bronte possiedono una densità energetica molto elevata, fornita principalmente dai grassi di buona qualità. Le fibre sono molto abbondanti. Il pool vitaminico è ricco, abbondante sia per quanto concerne le vitamine del gruppo B, sia per le molecole lipofile di tipo vit A, vit E, vit K. Anche l'assortimento dei minerali non delude, con ottimi livelli di fosforo, potassio, calcio, ferro, zinco, selenio, rame e manganese. Nota: quelli salati sono troppo ricchi di sodio.

Nelle giuste porzioni, i pistacchi di Bronte sono adatti alla maggior parte dei regimi alimentari. Andrebbero consumati con moderazione soprattutto da chi soffre di obesità e, se salati – la forma commerciale più diffusa – dagli ipertesi. Sono potenzialmente istaminoliberatori ma non contengono le comuni molecole responsabili di intolleranza alimentare. Tuttavia, l'allergia ai pistacchi è piuttosto diffusa e potenzialmente severa. Contengono livelli medi di purine e fenilalanina, ragion per cui vanno introdotti con moderazione in presenza delle rispettive complicazioni metaboliche. Ovviamente, come tutti gli alimenti, l'eccesso è sconsigliato anche alle persone sane.

I pistacchi di Bronte si mangiano da soli, crudi o tostati, al naturale o sotto sale. Costituiscono anche un ingrediente molto diffuso per ricette dolci e salate. Alcuni esempi tipici della regione Sicilia sono: gelato ai pistacchi, torrone ai pistacchi, crema di liquore ai pistacchi, pesto di pistacchi ecc. Nelle proposte più elaborate, non mancano le associazioni con carne, pesce e formaggi di vario genere.

Proprietà Nutrizionali

Proprietà nutrizionali dei Pistacchi di Bronte

I Pistacchi di Bronte sono alimenti molto calorici. L'energia viene fornita principalmente dai lipidi, seguiti pressoché in egual misura da proteine e glucidi. Gli acidi grassi hanno una prevalenza delle catene insature – soprattutto polinsaturi essenziali omega 6 (acido linoleico), e monoinsaturi omega 9 (acido oleico). I peptidi hanno medio valore biologiconon contengono cioè tutti gli amminoacidi essenziali rispetto al modello proteico umano – e i glucidi sono quasi ugualmente ripartiti tra solubili e complessi.

I Pistacchi di Bronte non contengono colesterolo e sono molto ricchi di fibre. Risultano totalmente privi di lattosio e glutine; come il resto della frutta secca, hanno una probabilità significativa di generare reazioni allergiche. Sono poveri di istamina ma non bisogna dimenticare che noci, nocciole, mandorle e anacardi vengono considerati potenti istaminoliberatori. Hanno un discreto contenuto di fenilalanina, mentre le purine risultano di media entità.

Abbondano le vitamine idrosolubili come tiamina (vit B1), niacina (vit PP) e piridossina (vit B6), ma anche le vitamine liposolubili come il retinolo o gli equivalenti (vit A o RAE), l'alfa tocoferolo / tocotrienolo (vit E) e la vitamina K (antiemorragica). Tra i minerali, sono da considerare notevoli le concentrazioni di fosforo, calcio, magnesio, potassio, ferro (poco biodisponibile), manganese, rame, zinco e selenio.

Per maggiori informazioni sul dettaglio chimico consultare anche l'articolo: Pistacchi.

Dieta

Pistacchi di Bronte nella dieta

In porzioni e con frequenza di consumo adeguate, i Pistacchi di Bronte si prestano alla maggior parte dei regimi alimentari. Avendo un elevatissimo potere calorico, meglio evitarli – o consumarli sporadicamente – in caso di obesità – soprattutto all'interno dei pasti principali.

Non hanno invece controindicazioni nella nutrizione clinica delle patologie metaboliche – in assenza di sovrappeso; al contrario, nelle giuste quantità, si prestano alla terapia alimentare contro le patologie del ricambio. Il grasso polinsaturo essenziale acido linoleico (omega 6) e il monoinsaturo acido oleico (omega 9) contrastano l'ipercolesterolemia e, associati ad altri fattori nutrizionali importanti come le fibre alimentari, tutti gli antiossidanti (polifenolici, vitaminici ecc), fitosteroli ed alcuni minerali preziosi, possono favorire la normalizzazione della trigliceridemia, della pressione arteriosa e ostacolano le complicazioni del diabete mellito tipo 2.

Va comunque ricordato che difficilmente l'acido linoleico e oleico risultano carenti nella dieta. Al contrario, gli omega 6 sono quantitativamente in esubero rispetto agli omega 3. Alcuni studi hanno supposto che troppi omega 6 possono favorire l'aumento degli eicosanoidi pro infiammatori a discapito di quelli antinfiammatori; si è poi chiarito che ciò "potrebbe" essere attribuibile al solo eccesso di acido arachidonico esogeno, non del linoleico – dal quale l'organismo ne sintetizza quanto basta. Nessun pericolo quindi per chi consuma regolarmente – ma, sia chiaro, non in eccesso – i Pistacchi di Bronte e altri semi oleosi in genere.

Le fibre alimentari, abbondanti nei Pistacchi di Bronte, svolgono numerose funzioni benefiche per l'organismo. Associate alla giusta quantità d'acqua, invece carente nei semi oleosi, le fibre possono:

Quest'ultimo aspetto contribuisce a diminuire le possibilità di insorgenza per:

Nota: in passato si riteneva che i residui solidi, non masticabili – che tipicamente si formano mangiando la frutta secca o i piccoli semi dei frutti dolci – potessero innescare l'infiammazione dei diverticoli intestinali. Tuttavia pare che le cause principali di diverticolite siano di altro genere, ad esempio una compromissione della flora batterica intestinale, una dieta povera di fibre alimentari e la stipsi.

Va poi ricordato che le fibre, soprattutto solubili, costituiscono un substrato di crescita per la flora batterica intestinale; mantenendo il trofismo del microbiota, il cui metabolismo libera fattori importanti per la mucosa, si favorisce ulteriormente la salute del colon.

I Pistacchi di Bronte sono un'ottima sorgente di vitamine idrosolubili del gruppo B – B1 o tiamina, B2 o riboflavina, PP o niacina, B5 o acido pantotenico, B6 o piridossina e folati – importantissimi coenzimi necessari al metabolismo di tutti i tessuti corporei. Per di più, essendo ricchi di folati – necessari alla produzione di materiale genetico – i Pistacchi di Bronte sono ideali per la dieta della donna incinta. Ottimo l'apporto di retinolo equivalenti (luteina e zeaxantina), potenti antiossidanti e precursori della vitamina A (retinolo), coinvolta nella funzione visiva, riproduttiva ecc. Altrettanto buono il contenuto dell'antiossidante vitamina E (alfa tocoferolo o tocotrienolo) e dell'antiemorragica, vitamina K – mediamente rara negli alimenti.

La ricchezza di fosforo, calcio, magnesio, potassio, ferro (poco biodisponibile), manganese, rame, zinco e selenio contribuisce a garantire la copertura dei fabbisogni specifici. Il potassio e il magnesio, minerali alcalinizzanti potenzialmente carenti in presenza di sudorazione intensa –ad es. negli sportivi – oppure in chi soffre di diarrea, sono direttamente coinvolti nella conduzione neuromuscolare e quindi nella contrazione muscolare; pertanto un eventuale deficit comporta crampi muscolari, debolezza e riduzione delle prestazioni. Supportano anche la terapia contro l'ipertensione arteriosa primaria favorendone la riduzione. Il fosforo è un abbondante costituente dei fosfolipidi – presenti nelle membrane cellulari, nelle guaine nervose ecc. – e – assieme al calcio – dell'idrossiapatite ossea; l'organismo ne ha un alto fabbisogno ma la carenza nutrizionale è improbabile. Lo zinco è un minerale antiossidante ed essenziale alla costituzione di molte proteine, tra le quali ormoni ed enzimi; il selenio invece, costituisce vari enzimi antiossidanti endogeni ed è fondamentale alla salute della ghiandola tiroide. Anche il manganese è un elemento necessario al funzionamento di vari enzimi. Tralasciamo invece di ricordare le funzioni del ferro, di cui i Pistacchi di Bronte non sono certo una tipica fonte nutrizionale – anche per la scarsa disponibilità di quest'ultimo; non si tratta quindi di alimenti propriamente anti anemici. I pistacchi di Bronte sono ricchi di rame, anche se difficilmente l'organismo ne risulta carente – necessario alla costituzione di varie proteine come, ad esempio, l'albumina.

I Pistacchi di Bronte sono da evitare, logicamente, in caso di allergia alimentare; non ci sono invece controindicazioni nelle più comuni forme di intolleranza alimentare, quali celiachia e intolleranza al lattosio. Potrebbero essere istaminoliberatori, per cui meglio evitarli in caso di intolleranza severa all'istamina.

Non è un alimento consigliato in caso di fenilchetonuria e nemmeno se affetti da iperuricemia, soprattutto grave con attacchi gottosi.

I Pistacchi di Bronte non hanno alcuna limitazione nella dieta vegetariana, vegana e crudista; lo stesso dicasi per filosofie e/o religioni di tutti i tipi.

La porzione media di Pistacchi di Bronte è di 10 g (circa 50-60 kcal).

Botanica

Cenni di Botanica

I pistacchi di Bronte si producono nell'omonimo comune della provincia di Catania, in Sicilia, ma anche ad Adrano e Brancavilla – alle pendici dell'Etna, tra i 300 e gli 800 m di altitudine. L'origine dei pistacchi di Bronte è molto importante e, come molte altre condizioni, si rimette allo specifico disciplinare di produzione che ne consente la DOP (Denominazione di Origine Protetta). Inoltre, come accennato in premessa, i pistacchi di Bronte sono presidio Slow Food.

Dal punto di vista botanico, tutte le piante del pistacchio appartengono alla Famiglia Anacardiaceae e Genere Pistacia. Quella più diffusa è della specie vera, in parte utilizzata – nella cultivar Napoletana – per ottenere un ibrido con la specie terebinthus. Non si tratta di un incrocio ottenuto per fecondazione e purificazione generazionale, bensì per innesto della vera Napoletana sul portainnesto terebinthus.

L'albero dei pistacchi di Bronte è una pianta con attitudini pressoché desertiche. Tollera la siccità, gradisce i terreni salini e drenanti, e può resistere a temperature molto alte. La chioma è fitta e, se lasciata crescere, si erge fino a diventare molto alta. Produce fino a 25000 pistacchi all'anno, per un totale di circa 25 kg. I frutti, o meglio le drupe, sono costituite da una piccola mandorla allungata color verde avvolta in una sottile buccia ocra-rossastra – porzione commestibile – all'esterno il tutto è ulteriormente rivestito da un guscio duro e liscio color crema. A piena maturazione, la scorza si apre in una piccola fessura.

Autore

Riccardo Borgacci

Riccardo Borgacci

Dietista e Scienziato Motorio
Laureato in Scienze motorie e in Dietistica, esercita in libera professione attività di tipo ambulatoriale come dietista e personal trainer