Mangiare in bianco serve quando non si sta bene?

Mangiare in bianco serve quando non si sta bene?
Ultima modifica 01.11.2022
INDICE
  1. Cosa si intende per dieta in bianco
  2. Cibi in bianco sopravvalutati
  3. Cosa mangiare quando non si sta bene

Quando non ci si sente troppo in forma l'appetito solitamente cala, soprattutto se all'origine del malessere ci sono mal di stomaco e spossatezza.

In quei casi, oltre all'eventuale utilizzo dei farmaci, si ricorre spesso ai classici rimedi casalinghi, detti anche della nonna.

Uno dei consigli più gettonati quando non si sta bene è quello di mangiare in bianco, ovvero di tenere almeno per qualche giorno un regime alimentare a base di cibi leggeri, che molto spesso appunto sono bianchi o chiari.

Ma si tratta di una credenza popolare o mangiare in bianco per tornare in forma è davvero utile?

Cosa si intende per dieta in bianco

Certamente quando non si sta bene, stare alla larga da cibi eccessivamente speziati, troppo conditi o che appesantiscano lo stomaco come insaccati, fritti o lasagne è una buona idea, tuttavia non sembra esistere una reale evidenza scientifica del fatto che per sentirsi meglio sia necessario mangiare esattamente in bianco.

Comunemente mangiare in bianco significa prediligere cibi chiari, che sono riconosciuti come più leggeri, anche se in realtà non è detto che lo siano sempre.

Cibi in bianco sopravvalutati

Non tutto ciò che fa parte della dieta cosi detta in bianco è ottimo per l'apparato digerente.

Sono bianchi ad esempio i latticini, che oltre alle persone allergiche o intolleranti possono risultare difficili da digerire per chiunque, a causa della grande presenza di grassi saturi al loro interno.

Uno dei cibi che più comunemente si associa al concetto di dieta in bianco e scelto come pasto dalla maggior parte delle persone che non stanno bene è il petto di pollo alla piastra.

In questo caso l'alimento in sé va benissimo ma perché possa dirsi digeribile non deve solo essere di qualità, ma anche cucinato con attenzione. La cottura alla piastra, infatti, fa comparire sulla superficie del petto di pollo piccole striature più scure, che altro non sono se non il segnale di una bruciatura, che potrebbero risultare difficili da digerire per una persona non troppo in forma. La carne bruciata inoltre, conta la presenza di composti potenzialmente cancerogeni come le ammine eterocicliche e nonostante la loro concentrazione su un petto di pollo o una bistecca sia minima andrebbero sempre evitate o limitate il più possibile.

Fanno parte della comune dieta in bianco anche patate lesse, pasta e riso. Questi cibi sono effettivamente ad alta digeribilità quindi adatti a persone che non si sentono molto bene, soprattutto se ad essere interessati al malessere sono stomaco e altri organi che concorrono al processo digestivo. Come sempre però è bene prestare attenzione a come preparare e poi condire i piatti.

Per non peggiorare la situazione, ad esempio, la pasta e il riso devono essere ben cotti e sarebbe meglio evitare il burro, ma preferirvi un filo di olio extravergine d'oliva.

Anche facendo caso a tutti questi particolari però, non è detto che la scelta della dieta in bianco sia vincente. Anche se è universalmente riconosciuto come il riso bianco lessato sia la soluzione numero uno per mal di stomaco, acidità gastrica e diarrea, se ci si limita a mangiare solo quello il pasto risulta squilibrato a livello di nutrimenti. A predominare sono infatti i carboidrati e ad essere penalizzate le proteine, la cui assenza o anche solo carenza può facilitare l'innalzamento dell'indice glicemico.

Cosa mangiare quando non si sta bene

Anche se i rimedi casalinghi sono in grado di migliorare molte situazioni, sulla validità di seguire per qualche giorno una dieta in bianco quando non si sta bene, sembra quindi necessario compiere un passo ulteriore.

Più che di dieta in bianco è corretto parlare di una dieta leggera e orientarsi verso cibi digeribili, a prescindere dal loro colore o dalla loro cattiva fama.

Erroneamente considerate pesanti sono ad esempio le uova, che però se cucinate alla coque o in camicia non lo sono. Meglio evitare la frittata ma esclusivamente perché prevede un metodo di cottura che rende ogni cibo meno digeribile.

Parte della dieta leggera indicata quando non si sta bene sono le verdure cotte al vapore come finocchi, spinaci, carote, zucca e zucchine.

Ottimi anche gli ortaggi fermentati come i crauti, soprattutto se consumati a inizio pasto perché introducono nell'organismo enzimi, acido lattico e fermenti e aiutano a rafforzare le difese immunitarie.

Per gli spuntini la frutta è perfetta, soprattutto se si scelgono mele e l'ananas.

Tra i cibi bianchi il più indicato resta il riso, purché non unico alimento del pasto e possibilmente integrale. Può anche essere alternato con altri carboidrati come grano saraceno o avena.

Per tamponare l'acidità di stomaco le patate al forno sono l'ideale, ma per loro vale sempre la regola di non esagerare e affiancarle a una fonte proteica.

Per quanto riguarda le bevande, sì a tisane, tè e decotti ma se si hanno problemi allo stomaco meglio stare alla larga da caffè e alcol, che sono agenti irritanti.