Ultima modifica 14.09.2018

La caffeina (1,3,7-trimetilxantina) è uno stimolante, quindi un nervino, che appartiene alla famiglia delle purine. E' naturalmente contenuta in alcuni prodotti naturali da cui si ricavano alimenti e bevande: semi del caffè, foglie del , cacao, bevande energetiche, cioccolato, guaranà ecc.
La caffeina è una molecola che interagisce attivamente col metabolismo, anche grazie alla capacità di stimolare la produzione di catecolamine. L'assunzione di caffeina può determinare numerose reazioni parafisiologiche tra le quali:

Integratori di caffeina nello sport

Iniziamo col precisare che la caffeina, nella sua forma alimentare (ad esempio 80mg per tazzina di caffè) è MENO efficace della caffeina presente negli integratori commercializzati; Integratori di Caffeinapertanto, l'assunzione di questo stimolante prima della performance varia in base alla fonte di assunzione.
In merito all'azione ergogenica della caffeina sulla prestazione sportiva, è stato ampiamente dimostrato che questo stimolante possiede un'efficacia rilevante soprattutto nello svolgimento di discipline AEROBICHE; a tal proposito, se assunta al massimo 180' prima dello sforzo, la caffeina svolge un ruolo discretamente energizzante, analgesico e di riduzione del senso di fatica, e favorisce il risparmio delle riserve di glicogeno grazie al potenziale di lipolisi. Purtroppo, nonostante rappresenti un valido aiuto nella stimolazione delle fibre muscolari, la caffeina non si è dimostrata efficace nel miglioramento della prestazione di FORZA.
La dose di assunzione degli integratori a base di caffeina o che contengono caffeina, è assolutamente subordinata alla suscettibilità individuale. Gli effetti collaterali di iperattivazzione adrenergica imputabili all'abuso di caffeina sono diversi ed alquanto fastidiosi (eccitazione smodata, emicrania, insonnia, tremori, irritabilità, diarrea, disidratazione ecc.), soprattutto se valutati in un contesto potenzialmente ansiogeno come quello della competizione sportiva. Gli studi scientifici sulla prestazione sportiva hanno dimostrato che MEDIAMENTE l'integrazione di caffeina svolge un ruolo ergogenico significativo già a basso dosaggio; anche solo l'assunzione di 5mg/kg di caffeina è in grado di favorire lo svolgimento dell'esercizio, mentre 10mg/kg determinano addirittura un miglioramento del 19% sulla performance totale.
La caffeina è una molecola soggetta a monitoraggio anti-doping che prevede un limite massimo di 0,012mg/ml (12 mg/l) di urina. Pare che concentrazioni simili siano facilmente scongiurabili con l'assunzione di caffeina liquida o in compresse in dosi comprese tra 3-6mg/kg (o con l'assunzione massima di circa 8 tazzine di caffè), mentre l'integrazione di 800-1200mg aumenta drasticamente il rischio di positività ai controlli.
Tra le indicazioni generali per l'assunzione di integratori a base di caffeina ricordiamo che, se è vero che l'integrazione DURANTE la prestazione favorisce l'ottimizzazione dello sforzo nelle fasi finali, è altrettanto vero che questo stimolante, una volta in circolo, per essere eliminato deve subire la metabolizzazione a carico del fegato; ne deriva che l'eventuale integrazione ai limiti del lecito durante il pre-gara seguita da una dose (anche blanda) durante la competizione, POTREBBE determinare l'innalzamento eccessivo della sua concentrazione ematica fino ad oltrepassare i limiti legali stabiliti dal CIO. E' pur vero che l'utilizzo di caffeina induce assuefazione (oltre che una leggera dipendenza); pertanto, in caso di consumo frequente la relativa capacità di smaltimento risulterebbe senz'atro maggiore del normale; tuttavia, ricordiamo che l'interazione farmacologica della caffeina con altre molecole potrebbe determinare un'alterazione significativa dei parametri sopra citati. Ad esempio, l'integrazione di caffeina concomitante alla terapia CONTRACCETTIVA a base di etinilestradiolo si caratterizza per uno smaltimento del 50% MENO efficace rispetto alla norma. Inoltre, ricordiamo che l'emivita della caffeina (rispetto ad altri nervini) è piuttosto breve e, a seguito di un rapido assorbimento (circa 45') le sue concentrazioni plasmatiche si dimezzano in un periodo di circa 4,5-6 ore dall'assunzione.
Concludendo, ricordiamo che l'assuefazione indotta dall'abuso di caffeina, oltre a facilitarne la metabolizzazione, ne determina anche la riduzione dell'efficacia complessiva; pertanto, se presa a fini agonistici, in vista della gara sarebbe opportuno svolgere uno scarico totale escludendola dalla dieta per almeno i 6 giorni antecedenti la prestazione.


Autore

Riccardo Borgacci

Riccardo Borgacci

Dietista e Scienziato Motorio
Laureato in Scienze motorie e in Dietistica, esercita in libera professione attività di tipo ambulatoriale come dietista e personal trainer