Funghi velenosi: le specie più diffuse in Italia. Quali sono e come riconoscerli

Funghi velenosi: le specie più diffuse in Italia. Quali sono e come riconoscerli
Ultima modifica 08.11.2022
INDICE
  1. Introduzione
  2. Funghi velenosi: Sintomi da intossicazione
  3. Funghi velenosi: quali sono?

Introduzione

In Italia esistono sino a 5.000 funghi differenti. Alcuni di essi sono particolarmente tossici, velenosi e potenzialmente letali. Basti pensare anche in Europa, ogni anno, si registrano oltre 10 mila intossicazioni per consumo di funghi. Risulta fondamentale, dunque, imparare a riconoscere le specie più pericolose, per non rischiare di consumare funghi tossici.

L'intossicazione da funghi può rappresentare una situazione di emergenza cosiddetta tempo-dipendente. I sintomi determinati dall'ingestione di funghi velenosi o non commestibili sono diversi e strettamente correlati alla tipologia di fungo ingerito. Alle prime ravvisaglie di intossicazione (vomito, diarrea, crampi addominali) è fondamentale accompagnare in Pronto soccorso il soggetto che ha consumato i funghi per iniziare sin da subito l'iter terapeutico praticato in questi casi. 

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Decalogo di Prevenzione

ATTENZIONE!

Il Ministero della Salute ha elencato un decalogo di buone norme da seguire per prevenire l'intossicazione da funghi:

  1. Non consumare funghi non controllati da un micologo
  2. Consumare funghi in quantità moderate
  3. Il consumo di funghi non è consigliato ai bambini
  4. Non ingerire in gravidanza
  5. Consumare funghi solamente se in perfetto stato di conservazione
  6. Consumare i funghi ben cotti e masticare correttamente
  7. Sbollentare i funghi prima del congelamento e consumarli entro 6 mesi
  8. Non consumare funghi raccolti lungo le strade, vicino a centri industriali e coltivati (pesticidi)
  9. Non regalare i funghi raccolti, se non controllati da un micologo
  10. Attenzione ai funghi sottolio per potenziale sviluppo di tossina botulinica

Funghi velenosi: Sintomi da intossicazione

Sindromi a breve latenza

Compaiono da 30 minuti a 6 ore dall'ingestione e, solitamente, si risolvono in circa 24 ore. Essi sono:

Sindromi a lunga latenza

Si manifestano in modo tardivo dalle 6-12 ore dopo l'ingestione. Rappresentano le forme più gravi che richiedono urgenza sanitaria e conseguente lavanda gastrica immediata. Esse sono:

  • Sindrome falloidea: vomito e diarrea, gravi stati di disidratazione e squilibri elettrolitici, necrosi epatica. Molto pericolosa, si manifesta per la presenza di amatossine anche assumento 20-30 grammi di funghi.
  • Sindrome orellanica: dolori muscolari, cefalea, brividi, inappetenza, contrazione della diuresi che, nei casi particolarmente gravi può condurre ad insufficienza renali compromettendone la funzione. Si manifesta in caso di ingestione da funghi del genere Cortinarius orellanus e speciosissimus.

Funghi velenosi: quali sono?

  • Amanita Phalloides. Tra i funghi particolarmente velenosi diffusi in Italia, soprattutto nei boschi di latifoglie e di conifere, c'è senza dubbio l'Amanita Phalloides, noto anche come Angelo della Morte. Anche se ingerito in minime quantità, può provocare danni irreversibili a fegato e sistema nervoso centrale. Il fungo si presenta con un capello bianco-grigiastro-giallastro, liscio, e talvolta con striature verdi. Le lamelle sono bianche. Il gambo è bulboso.
  • Amanita Verna. Si trova spesso in terreni calcarei, nei boschi di latifoglie. Ha un colore molto chiaro, il cappello, di forma emisferica liscio, e sui toni dell'ocra nella parte centrale. Le lamelle sono chiare e fitte e il gambo è di forma cilindrica, bulboso alla base. Causa stati di intossicazione gravi, con esito spesso letale.
  • Boletus Satanas. Già il nome ne rivela la pericolosità. Si tratta del Porcino Malefico, spesso trovato a gruppi nei boschi di latifoglie. Si presenta concappello di diametro di 10-30 cm, di colore bianco, con sfumature verdi e grigie. Il gambo è giallognolo (quello del porcino commestibile è bianco-ocra). Il gambo è corto e tozzo. La sua tossicità si rivela già al taglio: diventa rossiccio.
  • Gyromitra Esculenta. Ha un cappello bruno-rossiccio, detto mitra, il gambo è biancastro, con sfumature rosa-viola. Esso predilige i terreni umidi, in montagna. E' profumatissimo e può trarre in inganno.
  • Amanita Muscaria. E' il più noto tra i funghi velenosi. Il cappello è di colore rosso, con lamelle chiare, mentre il gambo appare chiaro e carnoso. Non risulta letale, ma se ingerito anche in minime quantità può causare sintomi gastrointestinali importanti, nonché in allucinazioni ed euforia.
  • Scleroderma Citrinus. Tipologia velenosa molto comune e facile da trovare. Questo fungo, che è privo di gambo, assomiglia vagamente ad un tubero per via della sua forma sferica e per la superficie dura e spessa, e il colore giallino.
  • Colombina rossa. La colombina rossa, se ingerita, provoca vomito: per questo motivo viene anche chiamata "emetica". Cappello bulboso di colore di colore rosso chiaro, privo di striature.
  • Lepiota Cristata (o falsa mazza di tamburo). Assomiglia più ad un fiore che ad un fungo. Alto, di colore bianco e con un cappello molto delicato. Potrebbe somigliare alle mazze di tamburo e trarre in inganno, anche se quest'ultime sono di colore più scuro.
  • Russola Foetens. Presenta un odore fortissimo e nauseabondo che ricorda quello della varichina. Gambo sodo, cilindrico e sottile; cappello chiuso e di colore giallo ocra.