Dieta Planeterranea: cos'è, come funziona, cosa si mangia

Dieta Planeterranea: cos'è, come funziona, cosa si mangia
Ultima modifica 07.10.2022
INDICE
  1. Cos’è la dieta Planeterranea
  2. La base è la dieta mediterranea
  3. I cibi che caratterizzano la Planeterranea

La dieta mediterranea è universalmente nota per essere la più salutare di tutte, o almeno tra quelle che sarebbero le più indicate a livello nutrizionale e per il mantenimento della salute generale, al punto da essere stata dichiarata Patrimonio Culturale Immateriale dell'Unesco dal 2010.

Nonostante sia sinonimo di alimentazione sana, essendo fortemente legata alle materie prime italiane e dei Paesi che si affacciano sul Mar Mediterraneo e alla relativa cultura alimentare che determina anche ricette e modi di cucinare, risulta spesso poco replicabile all'estero.

A cercare di rendere non solo nota ma anche accessibile la dieta mediterranea in ogni angolo del globo ci ha pensato l'Università Federico II di Napoli, con un progetto che ha visto la creazione della dieta Planeterranea.

Cos’è la dieta Planeterranea

L'idea è semplice quanto rivoluzionaria: adattare la dieta mediterranea ai diversi Paesi usando i loro cibi tipici, così da dar vita a gusti che le popolazioni in parte già conoscono e non proporre loro piatti completamente nuovi e complessi da realizzare.

Un modo per abituare alla cucina sana del nostro Paese anche chi non è solito gustarla e, magari per poca conoscenza o dimestichezza con tale gusto, apprezzarla.

Oltre alla scarsa abitudine a determinati sapori, a frenare molte persone in altri Paesi ad approcciarsi alla dieta mediterranea è la difficoltà di reperire le materie prime a prezzi accessibili, trattandosi di alimenti e ingredienti di importazione.

Con la Planeterranea questo ostacolo viene abbattuto, visto che il principio alla base del progetto è proprio quello di garantire l'assunzione delle stesse proprietà nutrizionali della dieta mediterranea, ma attraverso cibi ed elementi dei diversi territori.

La base è la dieta mediterranea

La dieta Planeterranea si basa su quella mediterranea, adottata da sempre da pescatori e contadini dei paesi del sud dell'Europa e del nord Africa.

La sua struttura è determinata dalla piramide alimentare, alla cui base ci sono tante verdure, un po' di frutta e cereali, ancor meglio se integrali. Salendo c'è spazio per il latte e i derivati a basso contenuto di grassi come lo yogurt, l'olio extravergine di oliva da consumare a crudo senza esagerare, aglio, cipolla, spezie ed erbe aromatiche, al posto del sale.

Verso il vertice della piramide alimentare, ci sono gli alimenti da mangiare non ogni giorno, ma settimanalmente, che forniscono prevalentemente proteine. Si tratta del pesce e dei legumi, del pollame, delle uova e dei formaggi.

Al vertice infine ciò che andrebbe ingerito con moderazione come le carni rosse, gli affettati, i salumi e i dolci.

A rendere particolarmente benefica la dieta mediterranea è soprattutto la prevalenza delle proteine vegetali rispetto a quelle animali, la riduzione dei grassi saturi a favore di quelli insaturi e la scarsissima consumazione di carne rossa, alla quale preferire quella bianca.

Nutrirsi portando avanti un regime alimentare che tenga conto di queste proporzioni non consente solo di tenere sotto controllo il peso e prevenire l'obesità ma anche di ridurre il rischio di sviluppare malattie cardiovascolari, malattie neurodegenerative, alcuni tipi di tumori e la sindrome metabolica.

Inoltre, secondo diversi studi la dieta mediterranea può svolgere anche un'azione preventiva nei confronti di molte altre patologie tra le quali il diabete.

I cibi che caratterizzano la Planeterranea

I nutrimenti e la loro distribuzione, che hanno valso alla dieta mediterranea l'appellativo di più sana del mondo si trovano soprattutto in verdura, pane, pasta, pesce, pollo, olio d'oliva e legumi.

Anche se non tutti i Paesi del mondo sono soliti consumarli, in ogni cultura culinaria o quasi è possibile scovare alternative che, seppur apparentemente diverse, hanno le stesse o almeno similari caratteristiche e valori nutrizionali.

Gli studiosi responsabili del progetto della dieta Planeterranea si sono quindi messi a cercare validi sostituti e al termine delle loro indagini per ogni luogo del mondo sono stati in grado di individuarne diversi, da inserire in una nuova piramide alimentare.

Dall'America Latina, ad esempio, è possibile attingere per cibi ricchi di grassi monoinsaturi e polifenoli come papaya, banane verdi, avocado e bacche di andaçaí.

Dall'Africa centrale, invece, ottimi da inserire sono teff, tapioca e manioca e dai Paesi subtropicali okra e fagioli pinto, ricchi di fibre e proteine.

Passando all'Asia, ad entrare nella dieta Planetteraria sono i semi di sesamo e la soia, ricchi di composti bioattivi e sostanze antiossidanti; ma anche la spirulina e le alghe wakame, note per le loro proprietà antiossidanti e antinfiammatorie.

Cambiando ancora continente e arrivando in Australia, si trovano il finger lime, la noce di macadamia australiana, la bacca di pepe, la prugna di Davidson e il bush tomato, anch'essi perfetti per questa rivisitazione della dieta mediterranea perché composti da una grande quantità di flavonoidi, vitamine e minerali ad azione antiossidante e antinfiammatoria.

Contrariamente a quanto si potrebbe pensare anche i luoghi freddi possono dare il loro contributo alla dieta Planetteranea. Il Canada, ad esempio, può puntare su olio di canola canadese e noci pecan, che contengono acidi grassi monoinsaturi e fitosteroli, noti per la loro capacità di abbassare il colesterolo LDL.

Potrebbe arrivare una nuova etichetta per promuivere la dieta mediterranea.

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