
La dieta macrobiotica è un vero e proprio stile di vita; essa abbraccia la cultura e la filosofia orientali, contrasta il consumismo e si pone in conflitto ai ritmi frenetici del giorno d'oggi.
Per adeguarsi alla dieta macrobiotica è fondamentale modificare l'approccio dietetico nel suo complesso; l'alimentazione acquisisce un importanza fondamentale nell'equilibrio tra corpo e mente; non per niente, il termine macrobiotico origina dal greco (makros + bios) e significa grande/lunga vita.
In realtà, la dieta macrobiotica contemporanea non è altro che la commercializzazione di uno stile alimentare molto antico; nacque in oriente diversi millenni orsono ma fu esportato in occidente (America) tra la fine dell'ottocento ed i primi del novecento. Il suo primo divulgatore fu un medico giapponese, Nyioti Sakurazawa, che diffuse le prime teorie sulla salubrità della dieta macrobiotica osservando ed imitando l'alimentazione dei monaci buddisti.
I sostenitori della dieta macrobiotica perseguono il salutismo attraverso il raggiungimento dell'equilibrio tra lo Yin e lo Yang; la scelta dei cibi viene effettuata proprio in merito a questo criterio, distinguendo cibi acidi-Yin (latte e derivati, frutta, tè, spezie ecc.) e cibi alcalini-Yang (sale, carne, pesce, pollo, uova ecc). La dieta macrobiotica ricerca il compenso nell'associazione di questi alimenti e ne promuove alcuni considerati "naturalmente bilanciati" (cereali, legumi e semi oleosi).
La dieta macrobiotica abolisce i cibi sofisticati e predilige alimenti di produzione naturale; ripudia lo zucchero ed i dolci, promuove la frutta e gli ortaggi ad eccezione dei pomodori, delle patate e delle melanzane. Predilige i prodotti della pesca alla carne, sconsiglia di eccedere con: il latte ed i derivati, le spezie, il sale di terra ed il caffè (sostituito da altre bevande). La dieta macrobiotica cura la masticazione al fine di garantire l'efficacia digestiva e l'appagamento gustativo.
Uno dei vantaggi di questo stile alimentare è senz'altro l'elevato apporto di cibi liquidi o brodosi che induce una riduzione del fabbisogno d'acqua e favorisce l'assorbimento dei soluti di cottura.
La dieta macrobiotica apporta una percentuale proteica piuttosto buona ma in prevalenza di origine vegetale; l'introito di carboidrati garantisce la copertura del fabbisogno energetico e predilige gli alimenti non raffinati contenenti fibra alimentare. La ripartizione tra glucidi complessi e glucidi semplici (derivante dalla frutta e dagli ortaggi) è adeguata. La quota lipidica è un po' scarsa, inoltre, escludendo quasi totalmente i condimenti, il rapporto tra acidi grassi saturi e insaturi non è dei migliori; tuttavia, l'abitudine di preferire il pesce alla carne ed il consumo elevato di ortaggi favoriscono il raggiungimento dei livelli di assunzione raccomandata di lipidi essenziali (omega 3 e omega 6).
Il grosso difetto della dieta macrobiotica consiste nell'applicabilità dei principi alimentari; si tratta di un'esclusiva riservata ai sostenitori della filosofia orientale, mentre i principi di una sana e corretta alimentazione non dovrebbero essere limitati da alcuna tendenza filosofica e/o culturale.
Dieta Macrobiotica e salute
La dieta macrobiotica può essere seguita a diversi livelli; ai livelli meno drastici è soprattutto vegetariana (anche se comprende alcuni prodotti animali, quali il pesce) ed è costituita da grandi quantità di cereali non raffinati e da piccole quantità di frutta e verdura di stagione di produzione locale. Il livello più drastico, invece si basa esclusivamente su cereali integrali e indubbiamente ha provocato notevoli danni all'immagine di una dieta che, con moderazione e saggezza, presenta sicuramente dei vantaggi.
Una dieta macrobiotica che non comporti rischi per la salute deve comprendere tutti gli alimenti indicati qui di seguito.
- Cereali integrali. Riso, avena, orzo, grano, grano saraceno, mais, segale e miglio integrali e prodotti derivati dalla loro farina integrale, come pane, pasta e couscous.
- Verdura e alghe. è consigliata una grande varietà di verdure fresche. Le alghe sono usate per migliorare il sapore e il valore nutritivo di molti piatti.
- Legumi. Lenticchie, ceci, fagioli, piselli e prodotti di soia, come il tofu (una specie di formaggio di soia).
- Minestre. Di solito fatte con fagioli e lenticchie e prodotti particolari dell'Oriente, come il saporitissimo miso, ottenuto dai semi di soia fermentati, il shoyu, una salsa scura di soia.
- Frutta. Una macedonia di frutta fresca di stagione, che dovrebbe comprendere alcuni agrumi. Bisogna sempre utilizzare frutti molto freschi, e, dove possibile, scegliere prodotti locali.
- Semi, frutta secca, spezie e pesce. Semi di sesamo, di girasole e di zucca, arachidi, nocciole, noci e castagne secche.
- Con moderazione, sale marino, zenzero, senape, aceto di mele, aglio, succo di limone e di mela, possono essere tutti usati per migliorare il sapore di un piatto.
- I non vegetariani possono aggiungere ogni settimana tre piccole porzioni di pesce. La qualità yang del pesce e dei frutti di mare dev'essere equilibrata nello stesso pasto con porzioni di verdura a foglia, cereali o legumi.