Fibrillazione atriale - Cause e Sintomi
Ultima modifica 27.04.2018

Articoli correlati: Fibrillazione atriale

Definizione

La fibrillazione atriale è un disturbo del ritmo cardiaco che origina nelle camere superiori (atri) e impedisce al cuore di battere con regolarità.

In condizioni normali, gli atri e i ventricoli si contraggono in modo coordinato, mentre in caso di fibrillazione atriale le contrazioni sono disorganizzate e danno luogo a un battito cardiaco inefficace, accelerato e irregolare (tachiaritmia). In presenza di fibrillazione atriale, la frequenza dei battiti può aumentare fino a 150-200 pulsazioni al minuto (di norma, il ritmo cardiaco prevede 60-80 pulsazioni al minuto).

Un cuore che fibrilla non riesce a spingere il sangue in circolo come dovrebbe. Pertanto, il flusso risulta discontinuo e gli organi vanno incontro a sofferenza. Possibili conseguenze sono sintomi come mancanza di respiro, stanchezza, vertigini, confusione, svenimento e percezione soggettiva di palpitazioni. In altri casi, la fibrillazione atriale può provocare disturbi più seri. In tali circostanze, infatti, è favorito un ristagno di sangue all'interno delle camere del cuore, che non riesce a svuotarsi bene ad ogni contrazione. Il sangue, così, tende a formare coaguli che, immessi in circolo, possono arrivare in altre zone del corpo; se questi giungono ai polmoni, ad esempio, possono provocare embolia polmonare; quando invece si fermano in un'arteria a livello dell'addome (es. intestino, reni ecc.) o degli arti possono causare un'embolia arteriosa periferica, con infarto dell'organo colpito. La complicanza più temibile della fibrillazione atriale è l'ictus cerebrale tromboembolico.
La fibrillazione atriale viene definita parossistica se si verifica un ripristino spontaneo del normale ritmo cardiaco e se gli episodi durano meno di sette giorni (solitamente da 24 a 48 ore). Quando invece gli episodi di fibrillazione atriale hanno una durata superiore ai sette giorni o non si interrompono in modo spontaneo (richiedono un trattamento specifico per convertirsi a ritmo sinusale), si parla di fibrillazione atriale persistente. Infine, se, nonostante il trattamento, il disturbo persiste e lo si osserva in immediata recidiva, la fibrillazione atriale è definita permanente.

La fibrillazione atriale può essere causata da malattie del cuore che provocano una dilatazione degli atri (es. insufficienza mitralica e ipertensione arteriosa), cardiopatia ischemica, valvulopatie, miocardite, pericardite, infarto miocardico e scompenso cardiaco.

Fattori di rischio sono i difetti del setto interatriale e altre cardiopatie congenite, l'ipertiroidismo, il diabete, l'età (invecchiamento del cuore e del suo sistema elettrico), lo stress, l'abuso di alcol, caffeina e/o droghe e alcune malattie polmonari, come l'embolia polmonare e la broncopneumopatia cronica ostruttiva.

Possibili cause di fibrillazione atriale

Fibrillazione atriale è un sintomo comune o probabile di queste malattie

Cause comuni

Cause rare

Cliccando sulla patologia di tuo interesse potrai leggere ulteriori informazioni sulle sue origini e sui sintomi che la caratterizzano. Fibrillazione atriale può anche essere un sintomo tipico di altre malattie, non incluse nel nostro database e per questo non elencate.

La presente guida non intende in alcun modo sostituirsi al parere di medici o di altre figure sanitarie preposte alla corretta interpretazione dei sintomi, a cui rimandiamo per ottenere una più precisa indicazione sulle origini di qualsiasi sintomo.